«I potenti? Li sbeffeggio da 50 anni»

Tra censure e polemiche, Silvano Avanzini, 70 anni, è diventato l'autore delle scenografie più grafitanti Tra censure e polemiche, Silvano Avanzini, 70 anni, è diventato l'autore delle scenografie più grafitanti «I potenti? Li sbeffeggio da 50 anni» Da Berlusconi a Bossi il segreto del re di Viareggio VIAREGGIO. L'ometto magro, brizzolato, che i 180 mila spettatori accorsi a Viareggio domenica hanno visto alla guida del carro più irridente della sfilata si chiama Silvano Avanzini. Settantenne, è la memoria storica del Carnevale, il personaggio che ha introdotto per primo, nell'antico défilé di maschere, la satira politica. Avanzini è un artista, diplomato all'Accademia di Pietra santa, ha fatto mostre di pittura e di scultura, vincendo vari premi, ha lavorato per i maggiori registi, cinematografici e teatrali: la Polena del Casanova di Fellini è sua; è sua la Anitona in gomma di Boccaccio 70. Da mezzo secolo, ogni anno, è lui l'autore delle scenografie più corrosive, quei giganteschi carri pieni di sberleffi ai potenti che il costruttore deve distruggere l'anno dopo, per ragioni di spazio. «Io potevo continuare a fare l'artista - dice -, Faccio i carri perché in me c'è uno spirito critico, polemico. Non sono giornalista né scrittore, però uso questo linguaggio: la mia penna è questa». E' entrato nel giro del Carnevale senza volerlo. Ma a Viareggio, per chi ha fantasia, è difficile sfuggire alla grande macchina. Lui ha cominciato a collaborare con i «carristi» a 13 anni, durante il fascismo («quando la politica era vietata») e si è trovato a dover inventare il suo primo carro subito dopo la guerra («quando la politica era ancora vietata»), 11 primo carro politico che riuscì a far passare nel 1960, intitolato «Carnevale al Vertice». 11 vertice era il summit dei quattro grandi a Parigi, andato fallito per l'affare dell'U-2. «Feci Eisenhower, Krusciov, De Gaulle e Macmillan a cavallo di 4 colombe travestite da jet. I quattro si presentavano come angioletti con un ramoscello d'ulivo, ma dietro le spalle nascondevano ciascuno una bomba atomica». Quella volta Avanzini non fu censurato. «Anzi, qui mi incoraggiarono. Arrivarono poi lettere di protesta dagli Stati Uniti, perché avevo bacchettato Eisenhower, ma anche tante di appoggio, dalla Germania e dal Giappone». Con i personaggi stranieri andò bene. Con quelli italiani un po' meno. I suoi progetti inviati al Comitato promotore furono varie volte respinti. Anche il Carnevale era lottizzato? «No, ma l'aria era quella e tutti tenevano conto delle pressioni che potevano arrivare. Io sono di sinistra. Non mi vergogno di dirlo, anche perché più volte ho fatto dei carri contro la sinistra. Ma la satira va fatta verso il potere, 6 inutile farla verso i poveri». Nel 1965 Avanzini aveva pensato a mettere in scena il mondo di Pinocchio nel nostro Paese dei Balocchi: «La fata turchina era la de, l'albero degli zecchini era l'albero degli scandali, il gatto e la volpe erano Malagodi e Michelini, a cassetta stavano Saragat e Nenni». Fu bocciato senza remissione. Da allora Avanzini ha sempre cercato di recuperare quella idea. «Aspettavo un grande bugiardo. E' arrivato quest'anno». Il nuovo Paese dei Balocchi, titolo «11 grande fratello», ha al centro un grande Silvio Berlusconi col naso molto allungato, una Pivetti farina tutta in azzurro, compresi i capelli, un Occhetto/Geppetto che, su un fianco, scolpisce un piccolo Silvio/Pinocchio («Ho fatto lui, perché è stato lui, con la sua campagna, a spianargli la strada»), sui lati Pannella e Sgarbi in veste di burattini. Il gatto e la volpe, nell'allestimento già quasi completato, dopo cinque mesi di lavoro, dovevano essere Fini e Bossi. Il ribaltone ha cambiato tutto. «In pochi giorni ho fatto scendere Bossi, ho messo in mano a Fini una scatola di detersivo che gli sbianca un po' la camicia nera, ho aggiunto Buttiglione, che corre verso Silvio/Pinocchio con la scritta "vengo anch'io"». E ha trovato un cocchiere per i sei somarelli, Lamberto Dini. Domenica, tutti gli spettatori erano lì, a identificare i personaggi. I più curiosi erano un uomo e due donne, dal profilo orientale, che continuavano a scattare fotogi afie, su quel teatrino tutto italiano. Erano gli inviati dell'agenzia Nuova Cina. Il ribaltone politico 10 ha costretto a cambiare il soggetto del carro di quest'anno Buttiglione ha preso 11 posto del senatur A sinistra la sfilata di domenica scorsa. A destra Silvano Avanzini e sotto uno dei suoi carri: «Commedia 70»

Luoghi citati: Cina, Germania, Giappone, Parigi, Stati Uniti, Viareggio