L'Anonima all'attacco, scompare un imprenditore

L'Anonima all'attacco, scompare un imprenditore Ma non si esclude l'ipotesi di una vendetta: sull'uomo è aperta un'indagine per una vicenda di usura L'Anonima all'attacco, scompare un imprenditore Sassari, rapito a 71 anni da un commando davanti all'azienda SASSARI. La sfida è impudente: a meno di 48 ore dalla visita del ministro dell'Interno e del capo della polizia - giunti in Sardegna per una serie di vertici dedicati alla lotta contro la criminalità l'isola è precipitata per l'ennesima volta nell'emergenza sequestri. Giuseppe Sircana, 71 anni, industriale di Calangianus (in Gallura), è scomparso dalla notte di domenica. E il trascorrere delle oro ha accreditato l'ipotesi del rapimento. Anche se non manca una pista alternativa: quella della vendetta. Due anni fa, la procura della Repubblica di Tempio Pausania aveva aperto un'inchiesta, non ancora conclusa, sull'imprenditore e su un conoscente, per un episodio di usura. La seconda eventualità non modifica tuttavia il quadro complessivo e dimostra di quale arroganza siano capaci le bande pronte a barattare la vita di un uomo con consistenti fasci di banconote. L'allarme sulla scomparsa dell'anziano industriale è scattato con grande ritardo, a mezzogiorno di ieri. L'ultima traccia di Sircana si perde intorno alle 21,30 di domenica. Salutato il figlio Francesco, 35 anni, con il quale si era trattenuto in un bar del centro di Calangianus, l'industriale era risalito in auto e si era diretto verso lo stabilimento per la lavorazione del sughero di cui è proprietario. Separato dalla moglie e padre di sei figli, l'imprenditore dormiva in un alloggio annesso all'azienda, in aperta campagna. La trappola è forse scattata nel cortile dello stabilimento. I rapitori sono saltati addosso al poveretto prima che potesse aprire la porta di casa. Nella mattinata di ieri l'abitazione è stata trovata sprangata dagli operai impegnati nella fabbrica. Deserti anche gli uffici. Allarmati per la mancanza di segni di vita da parte del datore di lavoro e pensando che, data l'età, potesse aver accusato un malore, i dipendenti hanno chiamato per telefono Francesco Sircana: «Venga subito, forse è accaduto qualcosa di grave a suo padre». Il figlio dello scomparso si è precipitato nell'azienda, ma prima di lanciare l'allarme alle forze dell'ordine ha atteso l'arrivo dei due fratelli e delle tre sorelle, con i quali ha fatto il punto della situazione. Il piano antisequestri è così scattato con un ritardo ancora maggiore, mentre funzionari di polizia e ufficiali dei carabinieri si recavano nello stabilmente di Calangianus. Ma i controlli, le battute e i posti di blocco non hanno dato risultati. I banditi, se davvero di sequestro si tratta, hanno avuto tutto il tempo necessario per trasportare il rapito nella prigione prescelta. E altri elementi hanno dato forza nel corso della giornata alla tesi del sequestro. I figli di Sircana hanno spiegato agli inquirenti che il padre era molto metodico e che li avvertiva dei suoi spostamenti. L'industriale aveva curato i suoi affari anche domenica pomeriggio: nonostante la giornata festiva, aveva raggiunto il sugherificio per ritirare i documenti necessari ad incontri che aveva in programma nella serata. Non sapeva che la trappola stava per chiudersi attorno a lui. In tempi recenti, Calangianus ha un solo precedente sul fronte dei rapimenti: nel 1968 sparì il possidente Paolino Pittorru, il cui corpo venne trovato da un cercatore di funghi. Per il sequestro venne condannato un parente dello scomparso che ha sempre negato d'essere coinvolto nella tragedia. A qualche chilometro di distanza, 11 anni dopo, in agosto, vennero presi in ostaggio il cantautore Fabrizio De André e la moglie Dori Ghezzi. Corrado Grandesso

Persone citate: Corrado Grandesso, Dori Ghezzi, Fabrizio De André, Francesco Sircana, Giuseppe Sircana, Paolino Pittorru, Sircana

Luoghi citati: Calangianus, Sardegna, Sassari, Tempio Pausania