Il banchiere della mafia di Fabio Albanese

Catania, un impresario edile era l'uomo di fiducia di Santapaola: portava in Svizzera i soldi «sporchi» Catania, un impresario edile era l'uomo di fiducia di Santapaola: portava in Svizzera i soldi «sporchi» Il banchiere della mafia Ha riciclato 1600 miliardi: preso CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lo mani sul tesoro di Santapaola. Millo o 600 miliardi, custoditi in banche svizzero c «lavati» con i sistemi più sofisticati di cui l'alta finanza o la mafia possono disporre. Secondo la Direziono distrettuale antimafia di Catania il «mago» del riciclaggio ha un nome, quello di Giovanni Cannizzo, 55 anni, imprenditore edile, incensurato e, soprattutto, persona al di sopra di ogni sospetto. Cannizzo, che vive a Tremestieri Etneo, è stato arrostato ieri dagli uomini della Guardia di finanza mentre stava per prendere l'ennesimo aereo per Lugano; l'operazione sarebbe dovuta restare segreta fino a stamattina, ma c'è stata una fuga di notizie e in serata si sono appresi i primi particolari; sembra comunque che Cannizzo non sia l'unico personaggio finito in questa inchiesta, che dura da diversi mesi. Cannizzo, che avrebbe svolto l'attività di imprenditore solo come copertura, è accusato di associazione mafiosa e riciclaggio od è stato arrestato su ordine del giudice per le indagini preliminari Antonino Ferrara. Secondo l'inchiesta dei giudici antimafia di Catania, denominata «Forziere», era lui l'anello di congiunzione tra il mondo catancsc di Cosa nostra e quello dell'alta finanza. Il denaro, in complesso un miliardo di dollari, sarebbe arrivato in Svizzera attraverso complesse operazioni finanziarie tra Roma, Lugano e la Germania, il triangolo nel quale per anni avrebbe agito, e custodito in diverse banche attraverso conti cifrati. Por gli investigatori, quella di ieri ò considerata una tra le più grosse c complesse operazioni di polizia contro il riciclaggio mai portate a termine in Italia. Allo stato delle indagini, comunque, non è ancora certo che quell'ingente cifra appartenesse tutta al clan di Nitto Santapaola. Si pensa, infatti, che Giovanni Cannizzo possa ossero stato una sorta di «collettore», un professionista del riciclaggio e che era al servizio di chi ne aveva bisogno. Per questa mattina, i magistrati dell'antimafia promettono ulteriori dettagli. Il sostituto Nicolò Marino, titolare dell'inchiesta, preferisce mantenere il riserbo. In serata, in Procura c'è stata una lunga riunione dei giudici della Direzione antimafia. Per tutta la notte ci sono state perquisizioni in casa di alcune persone la cui posizione e ancora al vaglio degli inquirenti. Secondo alcune indiscrezioni, il nome di Cannizzo era già emerso alcuni anni fa nel corso di una indagine mirata alla cattura di Santapaola, a quel tempo latitante. L'imprenditore-finanziere, tanto cauto da evitare di stare allo stesso telefono per più di cinque minuti consecutivi, per non consentire intercettazioni, sarebbe stato in¬ dividuato già due anni fa dal gruppo speciale messo su dall'allora questore di Catania Giuseppe Scavo, un gruppo di super-investigatori la cui «missione» era proprio quella di catturare il capo della mafia catanese. Ieri per Cosa nostra a Catania ò stata una giornata difficile. Mentre i finanzieri catturavano Cannizzo, infatti, i carabinieri mettevano le mani su una vera e propria santabarbara, rinvenuta in una botola all'interno di un casolare di campagna, in territorio di Aci S. Antonio. E' stato arrestato il proprietario, Mario Guarrera, e il cognato Giuseppe Principato. Nella botola, armi moderne e micidiali, come i mitra Kalashnikov e Uzi, pistole, fucili e decine di chili di esplosivo. Tutte efficienti, tutte pronte per essere utilizzate. I mitra Uzi sono potentissimi e sono in dotazione all'esercito israeliano. Per essere sicuri di saperli adoperare a dovere, i picciotti si erano fatti mandare anche i manuali di istruzione, rinvenuti ben custoditi assieme alle armi. Il ritrovamento di ieri - sottolineano gli investigatori - dimostra come la struttura militare di Cosa nostra catanese sia ancora molto efficiente ed agguerrita, nonostante l'arresto di quasi tutti i capi. Fabio Albanese