In banca vittoria a metà di G. Fav.

«Fa male, ma gratifica» In banca vittoria a metà «Nessuno denuncia gli irriducibili» Quella del San Paolo di Moncalieri era stata una sentenza-pilota, la prima d'Italia. Il partito degli anti-fumo, sulla carta, aveva stravinto: nel '92, il pretore del lavoro Vincenzo Ciocchetti 'ha vietato le sigarette nei luoghi frequentati da 300 dipendenti in guerra contro il fumo passivo. In pratica, cioè, nell'intero palazzone in vetro del Centro contabile. La vittoria si è però tradotta in un successo a metà. «I dipendenti - spiega Claudio Vergnano, promotore della battaglia legale - sono quasi 900: qualcuno ha smesso, altri accendono la sigaretta solo in bagno o in corriodoio. Ma per circa 150 irriducibili non c'è stato nulla da fare. Della sentenza, se ne infischiano». Sono autorizzati ad accendere Marlboro e Muratti soltanto i pochissimi impiegati nei cui uffici non ci sono colleghi anti-fumo. Il San Paolo spiega che «per i trasgressori sono previste sanzioni disciplinari». E precisa che tra fumatori e non «c'è sempre stato un clima di massima civiltà». I ricorrenti raccontano di capi fumatori con sottoposti che non osano protestare, di «continue scaramucce tra i due gruppi». Ma il punto è: a chi tocca far rispettare il divieto? «Per l'azienda - dice Vergnano dovremmo trasformarci in spie, segnalando gli irriducibili di sigari e pipe. Ma noi rifiutiamo di denunciare i colleglli». La direzione non vuole però assumersi l'onere di controllare: «E' impensabile, occorrerebbe inventare una figura apposita, una sorta di "guardiano dei sigari"». Così, di l'atto, le sanzioni sono rimaste sulla carta. «I più agguerriti di noi - dice ancora Vergnano - minacciano di presentare esposti delatori a tutto spiano. E' l'ultima carta che ci resta da giocare: la più sgradevole, cui sono contrario, ma cui temo si an-iverà presto. Speravamo pure in cartelli di divieto e salctte per fumatori: ma il pretore non li ha espressamente ordinati, e l'azienda non ha provveduto». I prosigaretta spiegano che proprio non possono farne a meno: «Cerchiamo di contenerci. Ma imporci di smettere è una violazione della libertà personale». Il San Paolo ha presentato appello. E tra i promotori del ricorso c'è anche chi ha «tradito»: «La causa - dice Vergnano - ci è costata 15 milioni, ma molti rifiutano di contribuire alle spese. Sinora, così, gran parte della somma l'ho sborsata io». [g. fav.]

Persone citate: Claudio Vergnano, Muratti, Vergnano, Vincenzo Ciocchetti

Luoghi citati: Italia, Moncalieri, San Paolo