Attacco al Di Pietro francese

Attacco al Di Pietro francese Attacco al Di Pietro francese Così gli 007 di Stato volevano incastrarlo 15111811111 MANI PULITE A MATIGNON U PARIGI n uomo piccino, dalla calvizie incipiente, il guardaroba dozzinale, lo sguardo lontano. Nulla che attiri, sulle prime, nel giudice Eric Alphen. Ma da quando la Francia ha appreso, incredula, che le sue indagini possono toccare Chirac, Balladur, Pasqua, Sarkozy... è una star. Fotografi sotto casa e all'ingresso del Tribunale, pedinamenti in automobile. Un Di Pietro francese, insomma. Con la differenza che lui non si è ancora dimesso. Lo si immaginava condurre un'esistenza professionale grigia, tra i dossier minori che spesso la magistratura si trova ad affrontare in banlieue. Parigi, invece... Ebbene, per una volta la periferia sconfigge, umiliandola, la capitale. Come se il pretore di Monza si svegliasse un giorno Borrelli. E ora, grazie a lui, le opposizioni riprendono fiato. Ieri sera il portavoce del partito socialista Jean Glavany esultava: «Balladur è stato ancora una volta colto in fallo, con le mani nel sacco». E altre bordate partono dalle fila chiracchiane, che parevano ormai in disarmo E' curioso, peraltro, come l'operazione «Mains Propres» in terra francese sia centripeta. Il primo «Di Pietro» transalpino fu Thierry Jean-Pierre. Arrivava dallo, provincia. E lì stanò la finanziaria «Urba», attraverso cui il partito socialista riciclava le sue bustarelle. Oggi fa l'europarlamentare nel gruppo ultraconservatore «Pour une autre France». Poi venne Van Ruymbeke, altra bestia nera socialista. Sede bretone: Procura di Rennes. Ma la distanza non gli impedì una razzia nella sede parigina ps, con quintali di scartoffie sequestrate. Buon ultimo - e forse più micidiale - arriva Eric Alphen. Parlargli ò un'impresa, intervistarlo missione da Pulitzer. Ha moglie, bambini, e un suocero - il dottor Maréchal - che ormai gli ruba i primi piani. Secondo le accuse, millantando una larga influenza sul genero, tentò di spillare quattrini - trecento milioni - al consigliere neogollista Didier Schuller. Alphen nulla sapeva. Né, beninteso, avrebbe ceduto alle pressioni. I colleghi lo descrivono «incorruttibile». E il Consiglio superiore della magistratura ne testimonia. Ma lo stesso Mare chal è, forse, innocente. Sessuologo di fama, gli attribuiscono un carattere labile fino a vere e proprie turbe psichiche. La sua iniziativa di «farsi corrompere» rientra forse in una patologia comportamentale. Non erano, comunque, i quattrini a mancargli Ma per Eric Alphen è stata in ogni caso una prova durissima sul piano familiare non meno che lavorativo. Eppure ne viene fuori alla grande. Ieri il guardasigilli ha querelato per un parlamentare balladuriano che l'attaccava. E il primo ministro sospende sino a nuovo ordine le intercettazioni telefoniche governative. [e. bn.] I giudice Eric Alphen

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