Dal Rolo alla Bna, tutte le guerre finiscono alla Consob di Valeria Sacchi

Dal Rolo alla Bna, tutte le guerre finiscono alla Consob NOMI E Gi.! AFFARI Dal Rolo alla Bna, tutte le guerre finiscono alla Consob Professori che litigano, professori che fanno pace. Si attaccano Augusto Fantozzi e Giulio Tremoliti, ministri delle Finanze di ieri e di oggi. Cercano di salvare lo stile, ma non si risparmiano le stilettate. Ritrovano viceversa il perfetto accordo Mario Monti e Carlo Azeglio Ciampi nel grembo della grande Mamma Europa. Dove su indicazione del presidente della Bocconi e neo Commissario Cee, il presidente Jacques Santer ha chiamato l'ex governatore ed ex presidente del Consiglio a guidare il Gruppo consultivo per la Competitività. Sono contenti gli assicuratori guidati dal presidente dell'Ania Antonio Longo. Alle porte ci sono le agevolazioni fiscali per i fondi pensiocommissario ne, primo Mario Monti mattone per I ministro Fantozzi la costruzione di quella previdenza integrativa che è uno dei grandi business sul quale affilano le armi banche e compagnie. Un esempio? E' stata (anche) la forte rete di sportelli del Rolo a convincere il presidente della Ras, Angelo Marchiò, a dare una mano al Credit di Lucio Rondelli nella conquista dell'istituto presieduto da Emilio Ottolenghi. Ora i riflettori si accendono sulla Fondiaria, l'ex salotto buono di Firenze messo al tappeto dalla parentesi trascorsa sotto i vessilli dell'ex impero di Raul Cardini. Non appena il presidente della Montedison, Guido Rossi, avrà sciolto l'intrico societario con gli eredi di Camillo De Benedetti, anche Fondiaria sarà pronta per la pista di lancio. E non dovremmo aspettare a lungo. Con gli occhi alla prossima assemblea di bilancio, il tam tam degli addetti ai lavori sussurra che Luigi Amato Molinari, giunto un anno fa dalle Generali per presiedere le tre compagnie della costellazione fiorentina, andrà presto ad affiancare nella holding l'amministratore delegato Arrigo Bianchi di Lavagna. Altre voci danno in arrivo a Fondiaria Assicurazioni un nuovo direttore generale: Ludwig von Hackwitz, assicuratore formato nella squadra italiana di Allianz. Un segnale che marchi tedeschi sono pronti a rafforzare gli argini del gruppo fiorentino? Difficile dirlo. La partita Fondiaria è nelle mani Guido dell'istituto Rossi di via Filodrammatici. Tuttavia, non è un mistero che la Deutsche Bank, dopo aver doppiato il capo dei 250 sportelli italiani, è alla ri- Coppola cerca di una di Ganzano compagnia. In cambio la prima banca tedesca potrebbe dare una mano per la conquista, da parte della compagnia presieduta da Eugenio Coppola di Canzano, dell'austriaca Creditanstalt. Un'operazione alla quale lavora da tempo l'uomo di Generali in Austria, Dieter Karner, in competizione con altri due colossi, Allianz e Commerzbank. La guerra del credito non è affare solo italiano. La guerra del credito sta mettendo a dura prova il presidente della Consob, Enzo Berlanda. Ha appena finito di dirimere la que¬ stione relativa ai titoli Rolo detenuti da Reale Mutua e Carisbo, ed ecco un'altra grana arrivare sul suo tavolo, quella del dividendo 1993 del Romagnolo, che il Credit rivendica per sé, ma che gli azionisti Rolo, guidati dal «fedelissimo» Mario Lucaccini, rivendicano. In ballo ci sono 100 miliardi. Mentre i vertici del Rolo sono in subbuglio (il presidente Ottolenghi se ne andrà, mentre è possibile che a prendere le redini dell'istituto arrivi l'amministratore delegato del Credit, Egidio Giuseppe Bruno) la delicata e infuocata diatriba è stata girata a via Isonzo. Non basta. Dopo la conquista del gruppo Bna da parte della Banca di Roma, ecco in subbuglio i «fedelissimi» del conte Giovanni Aulet- Enzo ta Armenise Berlanda che, come proprietari di pacchetti Bna, restano esclusi dai vantaggi dell'Opa. Così Aurelio Merlo e le sorelle Marisa, Anna Maria e Milana Gradozzi hanno deciso di passare al contrattacco. Tenteranno di far passare il principio dell'Opa obbligatoria anche per Bna. E chi, se non Berlanda, sarà chiamato a risolvere il cruciverba? L'Opa, teoricamente, non dovrebbe essere obbligatoria. Così narrano i precedenti. Ma non si sa mai. Nel qual caso sarebbe un bel problema per il gruppo guidato da Pellegrino Capaldo e Cesa¬ re Geronzi, che non avrebbero (forse) le forze per sostenere, da soli, anche il peso di un'Opa sull'Agricoltura. Sta per lasciare il gruppo Rizzoli l'amministratore delegato Lorenzo Folio. Dopo il no di Franco Tato e di Corrado Passera, si va verso una soluzione di interregno. Probabilmente affidata al direttore generale del Corriere della Sera, Alberto Donati, coadiuvato da un controllore di gestione scelto in sede Gemina o all'interno del Comitato che, da qualche tempo, già affiancava Folio. Mentre sulle grandi privatizzazioni litigano politici, ex politici e imprenditori, privatizzazioni meno eclatanti ma non per questo certo meno interessanti, sono in corso intorno alle centrali del latte. Dove guerreggiano i due big del settore: Callisto Tanzi e Sergio Cragnotti. Valeria Sacchi Corrado Passera Giovanni Auletta Egidio Bruno commissario Mario Monti I ministro Fantozzi Guido Rossi Coppola di Ganzano Enzo Berlanda Egidio Bruno Corrado Passera Giovanni Auletta

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