L'Inter torna a casa di Roberto Beccantini
Massimo Moratti acquista la squadra che suo padre rese grande Massimo Moratti acquista la squadra che suo padre rese grande L'Inter torna a casa L, INTER torna a casa. Al culmine di un inglorioso tormentone, e in attesa di definire gli ultimi dettagli, ieri Ernesto Pellegrini l'ha ceduta a Massimo Moratti, il cui padre, Angelo, negli Anni Sessanta l'aveva pilotata ai vertici del calcio mondiale. Costo dell'operazione, 70 miliardi. Ma ce ne vorranno almeno altri 30-40 per rifondarla e restituirla al rango che le spetta, dopo le ultime, mortificanti, peripezie. I tifosi interisti sono in festa. Moratti è il marchio che, nell'immaginario popolare, salda il passato direttamente al futuro. Anche il presente, mai così bieco, da oggi sembrerà meno grigio. Sempre che si batta il Bre- scia. I Moratti stanno all'Inter come gli Agnelli alla Juventus, e la famiglia Berlusconi al Milan. Angelo Moratti viene ancora adesso venerato come l'ultimo, grande, presidente. Con Allodi (Richelieu) ed Herrera (Cagliostro) sbaragliò la concorrenza. Segnò un'epoca. Dopo di lui, il diluvio. Ivanoe Fraizzoli, Ernesto Pellegrini. Nulla più che piccoli bagliori, due scudetti l'Ivanoe, uno il ragioniere. Sotto Pellegrini, re delle mense ma non del calcio mercato, 200 miliardi profusi dal 12 marzo 1984 a Pagliuca, si è verificato, addirittura, lo scempio del sorpasso berlusconiano: il Milan ha scavalcato l'Inter nei titoli nazionali (14 a 13) e nelle Coppe dei Campioni (5 a 2). Nel calcio, si vota a ogni stagione. E da sempre con il maggioritario: o vinci tu o vinco io. Fra Berlusconi e Pellegrini, ha (stra)vinto il Cavaliere. Gli elettori del pallone hanno un brutto vizio: ricordano tutto e perdonano niente. Pellegrini è stato generoso e sfortunato, ma anche avventato (la rinuncia a Matthaeus, l'esonero di Bagnoli) e amletico. Troppo amletico. E mal consigliato. Si è fidato di tutti e di nessuno. L'epopea milanista gli ha tarpato le ali e rovinato il fegato. Sconfitta la concorrenza di un finanziere senza aureola (Roberto Tavecchio), sarà dunque «un» Moratti a raccogliere oneri, sogni e guanti (di sfida). Massimo, petroliere, 49 anni, è fratello di Gian Marco, uno dei grandi «sponsor» di San Patrignano. La moglie di Gian Marco, Letizia Brichetto, è niente meno che la presidentessa della Rai, cioè di tre reti. E dal momento che, per la proprietà transitiva dell'etere, il Milan tre reti le ha già, grazie alla Fininvest, ecco che nel calcio, almeno fra Inter e Milan, la par condicio è cosa fatta, con buona pace dei garanti e di chi ci prenderà sul serio. Roberto Beccantini SERVIZI NELLO SPORT
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