Europa, il ministro Agnelli rassicura Bonn
Europa, il ministro Agnelli rassicura Bonn DIPLOMAZIA Durante il colloquio con il collega tedesco Kinkel annunciata la visita di Dini per l'8 marzo Europa, il ministro Agnelli rassicura Bonn «La costruzione comunitaria resta uno dei nostri traguardi» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Europa resta un asse portante della politica italiana, e la Germania apprezza il ruolo decisivo sempre svolto dall'Italia nella costruzione comunitaria: fra i due Paesi la collaborazione è molto stretta e intensa, e la volontà reciproca è di rafforzarla. Il colloquio di ieri fra il ministro degli Esteri italiano Susanna Agnelli e il collega tedesco Klaus Kinkel - in margine all'inaugurazione della mostra «Sotto il vulcano, capolavori del Museo nazionale archeologico di Napoli», e in attesa dell'arrivo a Bonn del presidente del Consiglio Dini, probabilmente l'8 marzo - è servito prima di tutto a fugare i dubbi sull'impegno europeo del nostro Paese sorti nel recente passato. Fin dall'inizio: «Non c'è campo, in Europa, nel quale l'Italia non si sia impegnata a fondo: dalla politica all'economia alla cultura», ha detto il ministro Agnelli. «Non intendiamo modificare il nostro ruolo»: al contrario, in vista della Conferenza del '96 per la revisione dei trattati di Maastricht, Roma intende «impegnarsi in modo sempre più intenso». Anche Kinkel ha insistito sull'integrazione europea: «Il destino dei nostri due popoli è in- dissolubile da un punto di vista politico», ha detto, rispondendo ai timori italiani di un'Europa dominata da un «nocciolo duro» di Paesi. Il ruolo europeo dell'Italia anzi, secondo Kinkel, si sta «riaffermando con fervore»: certo, bisogna tener d'occhio i problemi della convergenza ai parametri previsti da Masstricht, ma «l'Europa - ha insistito il ministro tedesco - non è soltanto un concetto economico». La cordialità con la quale Kinkel ha ricevuto il collega italiano - che ha incontrato brevemente anche l'ex ministro degli Esteri Genschcr e il ministro della Difesa Volker Ruehe trova conferma nell'intesa raggiunta su tutti i temi in agenda. Dalla Slovenia (l'effetto dell'Europa, secondo Susanna Agnelli, deve essere la stabilità alle sue frontiere) alla Croazia c in generale alla ex Jugoslavia, a proposito della quale si deve trovare una formula che consenta il mantenimento delle truppe Onu, anche attraverso una modifica del loro mandato. Dai rapporti fra Nato e Onu («hanno funzionato ma devono funzionare meglio») all'allargamento dell'Alleanza verso l'Est europeo. A questo proposito, Kinkel ha ribadito la necessita di tener conto delle esigenze russe, ma di non poter accettare il veto di Mosca all'ingresso di Paesi come la Polonia. Infine l'ampliamento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: i due Paesi mantengono le rispettive posizioni (l'Italia è favorevole alla rotazione per favorire le varie aree geopolitiche, Bonn chiede l'ingresso permanente di Germania e Giappone), ma concordano sulla necessità di approfondire il dialogo, [e. n.] Il ministro degli Esteri Susanna Agnelli
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