Pensioni, riforma snella di R. Int.

Pensioni, riformasnella Pensioni, riformasnella I sindacati: consulteremo i lavoratori ROMA. Tre pagine; un testo molto più sintetico dei 67 fogli che componevano la primitiva bozza di lavoro. Ma l'importante è che la posizione di Cgil Cisl Uil sulla riforma delle pensioni sia ora ufficiale. Lo stringato documento enuncia i principi guida che devono ispirare il nuovo corso della previdenza (i cui contenuti sono stali anticipati ieri dalla Stampa); la definizione dei singoli provvedimenti viene invece lasciata alla trattativa. Le confederazioni avvieranno subito, comunque, una consultazione con le strutture territoriali e con i lavoratori, attraverso le assemblee nei luoghi di lavoro. Questi i contenuti principali del documento. RIFORMA PER TUTTE li CATEGORIE. La previdenza deve fondarsi su una correlazione tra contributi e prestazioni, in base a regole chiare e trasparenti di solidarietà tra generazioni, sessi, condizioni professionali e di lavoro. La riforma deve riguardare tutti i regimi e i trattamenti previdenziali e in questo quadro deve delinearc regole comuni dirette ad omogeneizzare i diritti e i doveri di tutti i partecipanti al sistema. La tutela pensionistica obbligatoria deve essere estesa a tutte le tipologie del lavoro dipendente, parasubordinato, autonomo e libero-professionale. ASSISTENZA E PREVIDENZA. Per l'attuazione di questo principio lo Stato deve farsi carico degli oneri relativi a: pensioni sociali, quota sociale indicizzata, agevolazioni contributive, cassa integrazione speciale, disoccupazione speciale e prepensionamenti, parte dei trat¬ tamenti di famiglia per i quali è previsto il concorso dello Stato, pensioni della gestione coltivatori diretti, coloni e mezzadri liquidate prima dell'89. ARMONIZZAZIONE TRATTAMENTI. Va perseguita l'omogeneizzazione graduale delle contribuzioni, anche mediante l'eliminazione delle sollocontribuzioni e delle agevolazioni. Vanno equiparati il periodo di riferimento per il calcolo della retribuzione pensionabile, gli elementi di composizione della base pensionabile, la percentuale annua di rendimento delle pensioni del 2%, il requisito contributi massimo di 40 anni. GARANZIE PER I PIÙ' GIOVANI. La riforma deve tendere al rafforzamento del patto intergenerazionale che sostiene il sistema pubblico a ripartizione. Vanno riequilibrate le promesse previdenziali per le nuove generazioni, penalizzate dalla riforma Amato. POTERE D'ACQUISTO. Va confermato l'attuale sistema di indicizzazione delle pensioni al costo della vita, con la possibilità di aumenti legati all'economia nazionale. FLESSIBILITÀ'. Vanno introdotti gli elementi di flessibilità necessari per fronteggiare le modifiche in atto nel mercato del lavoro e per superare l'attuale rigidità del sistema prevideziale. La flessibilità deve riguardare l'età del pensionamento, le modalità di accesso alle prestazioni pensionistiche, condizioni di lavoro particolarmente usuranti. [r. int.]

Persone citate: D'acquisto

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