«Giudicatemi come presidente»

«Giudicatemi come presidente» «Giudicatemi come presidente» Pivetti al Polo: in aula sempre corretta Irene Pivetti risponde per iscritto alla lettera dei capigruppo Dotti (Fi), Valensise (An), Giovanardi (Ccd) e Gubetti (Fld) sul suo intervento al congresso della Lega, e chiede di essere giudicata unicamente per fatti che attengono al suo ruolo di presidente. «Tenendo assolutamente distinto - scrive Pivetti - da ogni pur legittima sfera personale e di diretta partecipazione politica - quest'ultima ridotta all'unica finestra offerta dal Congresso del mio partito - il mio ruolo di Presidente di questa Camera, con l'imprescindibile corollario di imparzialità, chiedo però di essere giudicata sui fatti che attengono, appunto, al mio ruolo presidenziale: l'organizzazione dei lavori dell'Assemblea e delle Commissioni, la conduzione dell'attività dell'Aula, la direzione della macchina burocratica con i molteplici servizi che essa offre a vantaggio dei deputati». ((Assicuro, per questo - dice il Presidente - la mia mai sopita fedeltà ai principi costituzionali che individuano ed esaltano la funzione del Parlamento e le prerogative dei suoi membri ed alle norme regolamentari che ne costituiscono importante momento di attuazione». Secondo Pivetti, è «difficile poter argomentare nel merito di quanto detto nel corso di un intervento congressuale, ad esclusivo e precisato titolo di militante e delegato, ed agli stessi toni usati - che corrispondono, naturalmente, ai tratti caratteristici della personalità - senza sconfinare arbitrariamente in una censura preventiva o successiva». Per Pivetti inoltre, non si può ritenere che «intervenendo in un congresso politico dal clima comprensibilmente molto acceso - il discorso debba essere articolato e completo, tale da prevedere equidistanti giudizi e sfumature terminologiche più proprie di una relazione scritta». Il presidente ricorda di aver dimostrato in altre circostanze di aver sempre avuto scrupolosa attenzione per il libero esercizio delle prerogative parlamentari. Per quanto riguarda il deputato Caselli, Pivetti informa di avergli già inviato un messaggio di solidarietà «in segno di esplicita riprovazione dell'aggressione subila». Si protarrano le polemiche? No, dice Dotti. «Da parte nostra, non ci saranno altre iniziative». Ir. i.] Irene Pivetti ha mandato al deputato aggredito Caselli un messaggio di solidarietà