Napoli, andavano a lavorare ma si disinteressavano di controllare il traffico Vigili ma nemici delle multe

Napoli, andavano a lavorare ma si disinteressavano di controllare il traffico Napoli, andavano a lavorare ma si disinteressavano di controllare il traffico «Vigili, mg nemici delle multe» Sotto inchiesta in 113 NAPOLI. Auto parcheggiate sui marciapiedi, oppure in doppia e tripla fila, macchine che sfrecciano via in barba al semaforo rosso o imboccano tranquillamente le corsie preferenziali, in teoria riservate a bus e taxi. Quelle che dovrebbero essere trasgressioni punite con multe salate, a Napoli rappresentano un malcostume diventato proverbiale. Ma adesso si scopre che l'allergia al codice della strada è anche frutto della mancanza di controlli. L'offensiva parte dalla procura della Repubblica e vede nel mirino proprio loro, i vigili urbani: in 113 si sono visti recapitare ieri un'informazione di garanzia, in cui si ipotizza il reato di rifiuto e omissione di atti d'ufficio. La raffica di avvisi è il primo risultato di un'inchiesta avviata l'estate scorsa: un'indagine a campione per verificare se chi è chiamato a sorvegliare gli indisciplinati automobilisti napoletani fa fino in fondo il proprio dovere. Su ordine dei pm Nicola Lettieri, Manuela Mazzi e Antonio D'Amato, gli uomini della polizia giudiziaria si sono messi a spiare gli incroci nevralgici, le principali vie dove code, intasamenti e ingorghi sono all'ordine del giorno. E quel che è venuto fuori è un quadro decisamente scon- fortante. Questa volta non si tratta di assenteismo, del solito manipolo di furbi: i vigili che hanno ricevuto il provvedimento della procura, a lavorare ci andavano per davvero. Solo che, secondo gli inquirenti, si limitavano per così dire a fare presenza: niente multe, niente verbali, nessun intervento per cercare di domare il traffico caotico. Insomma, non svolgevano gli incarichi loro assegnati, ignorando le mansioni e i compiti previsti dal servizio. Ai vigili «avvisati» toccherà ora presentarsi davanti ai so¬ stituti procuratori che hanno già fissato un lungo calendario di interrogatori. L'iniziativa della magistratura si inserisce in un clima già rovente. Gli oltre 1400 vigili urbani di Napoli sono stati più volte messi sotto accusa. Con l'ex assessore alla Viabilità della giunta Bassolino, Ada Becchi Collida, ingaggiarono nei mesi scorsi un duro braccio di ferro. E dal suo successore, Riccardo Marone, è partita anche un'azione disciplinare nei confronti del comandante, l'ex generale dei carabinieri Giosuè Candita, contestato per la gestione dei carri gru e per la mancata apertura di un mega-pareheggio. . Ma ora è lo stesso Marone a difendere la categoria: «Prendiamo atto con rispetto e serenità delle indagini della magistratura, ma non vorremmo che si criminalizzasse l'intero corpo, che nel complesso svolge correttamente il proprio compito». «Il nostro sforzo - dice l'assessore - è di consentire a tutti di recuperare rispetto al passato: negli ultimi 10 anni i vigili sono stati abbandonati a loro stessi e mal gestiti da amministratori che pensavano soltanto ai propri interessi personali». E alle accuse reagiscono con sdegno gli interessati. Salvatore Guerriero, segretario dello Snavu, il sindacato che raccoglie la maggior parte dei vigili napoletani, usa parole di fuoco: «Hanno sparato nel mucchio, colpendo l'anello più debole della catena». «Come si fa a dire che un vigile non fa il suo dovere, se è assegnato ad incroci infernali. Se cerca di garantire la viabilità, dove trova il tempo per fare le mul- te alle auto in sosta? Quale magistrato può condannarlo?». Guerriero annuncia lo stato di agitazione, assicura che da tutta Italia stanno piovendo attestati di solidarietà da parte dei colleghi e ricorda le denunce alla magistratura «rimaste inascoltate»: «Siamo sotto organico, sottopagati, insomma sotto tutto. Non ci sono mezzi e strutture e se la prendono proprio con noi. Siamo sicuri che questa storia finirà in una bolla di sapone». Mariella Cirillo Traffico caotico a Napoli In alto il sindaco della città Antonio Bassolino

Persone citate: Ada Becchi Collida, Antonio Bassolino, Antonio D'amato, Bassolino, Giosuè Candita, Manuela Mazzi, Mariella Cirillo, Nicola Lettieri, Riccardo Marone, Salvatore Guerriero

Luoghi citati: Italia, Napoli