Iacocca: la mia Las Vegas indiana di Paolo Passarini
Contro l'ambizioso progetto è già sul piede di guerra la tribù dei Coos usa Contro l'ambizioso progetto è già sul piede di guerra la tribù dei Coos Incocca; la mia Las Vegas indiana «Tra i boschi dell'Oregon una città del gioco» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Qualche tempo fa, non annunciato e in forme molto discrete, Lee Iacocca arrivò in una cittadina dell'Oregon sperduta tra i boschi. Terminata la visita, il famoso ex presidente della Chrysler rilasciò dichiarazioni compiaciute: aveva trovato una situazione eccellente e una più che incoraggiante accoglienza al suo progetto. Avanti tutta. Fu solo così, a scoppio ritardato, che la maggioranza degli abitanti di North Bend venne a conoscenza della vera ragione della visita. E fu così che quella che Iacocca aveva dipinto come «un'incoraggiante accoglienza» si rivelò invece un diffusa avversione. Iacocca era venuto a North Bend per far avanzare il progetto di costruzione di un casinò da parte della società «Full House Resort Inc.», posseduta in parte da lui, per conto degli indiani Coquilles. Il progetto è ancora più che in piedi, ma sarà guerra. A risarcimento delle note storiche vicende, il governo americano è molto largo nel concedere alle oltre 120 tribù di indiani riconosciute la licenza per la gestione di un casinò. «Perché andare a Las Vegas se si può venire in questo paradiso?», sostiene Iacocca, promettendo 50 milioni di dollari di guadagno netto all'anno, migliaia di posti di lavoro e un successivo sviluppo turistico della zona che incrementerà i benefici economici dell'operazione. Naturalmente la «Full House Resorts» incamererà il 30% dei guadagni, ma è così che funzionano gli affari. Iacocca prevede l'installazione di 800 slot machines, tavoli di blackjack e di roulette subito e, in una seconda fase, la costruzione di un centro commerciale, alberghi, un teatro e una lunga passeggiata sulla riva di Coos Bay. Coos Bay. Il nome indica già un problema. Il vecchio macero per la cellulosa dove Iacocca prevede di installare il casinò è collocato proprio nel cuore della terra degli indiani Coos, che non considerano i 650 Coquilles una legittima tribù, ma più modestamente un loro sottogruppo. I Coos sono letteralmente sul piede di guerra contro Iacocca. Poi c'è la comunità non indiana che vive nella zona: loro temono criminalità e danni all'ambiente. Paolo Passarini L'ex presidente della Chrysler Lee Iacocca: finanziera la costruzione di un casinò per gli indiani
Persone citate: Full, Iacocca, Lee Iacocca
Luoghi citati: Las Vegas, Oregon, Washington
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