L'antigrandine e il dissolvinebbia
ANTIDOTI AL MALTEMPO ANTIDOTI AL MALTEMPO L'antigrandine e il dissolvinebbia OGNI anno gli italiani prosciugano un lago. Sei miliardi di metri cubi d'acqua si consumano in usi civili: per l'alimentazione, per lavarsi o per innaffiare il giardino. Se si considerano i fabbisogni d'acqua in termini più generali, 8 miliardi di metri cubi d'acqua vengono impiegati annualmente dall'industria e ben 30 miliardi di metri cubi dall'agricoltura: basti pensare che per coltivare a ortaggi un ettaro di terreno sono necessari tra i 6 e i 9 mila metri cubi. Come accade per gli uomini, il bisogno maggiore delle piante è proprio d'estate, quando le riserve sono al minimo e le piogge scarse. Negli ultimi anni due distinti fenomeni climatici, la diminuzione costante delle precipitazioni piovose e l'aumento medio delle temperature, hanno contribuito all'acuirsi del problema: questa siccità incombente provoca ingenti danni di natura sia ambientale (la cosiddetta «desertificazione») sia economica (forti diminuzioni della produzione agricola). La grave emergenza spiega il moltiplicarsi delle ricerche che hanno per oggetto la Weather Modification (modificazione del tempo), quella branca della meteorologia che si propone di influenzare gli eventi naturali a favore dell'uomo. Per fare il punto sull'avanzamento di tali studi, poco conosciuti dall'opinione pubblica e finora circondati da un alone di scetticismo, si è svolta qualche tempo fa a Paestum la VI Conferenza Internazionale della Weather Modification, promossa dalla WMO (Organizzazione Meteorologica Mondiale) e organizzata dall'italiana Tecnagro. Fra le tecnologie presentate al congresso, la più promettente è quella per la stimolazione artificiale della pioggia mediante l'inseminazione delle nubi con particolari sali che, in presenza di alcune condizioni favorevoli, innescano la condensazione delle particelle di vapore in sospensione, provocando così la pioggia. In un Paese con forte carenza d'acqua come Israele, la «pioggia artificiale» è diventata ormai un servizio nazionale che garantisce ogni anno un incremento delle precipitazioni dell'ordine del 20-24%. Anche l'Italia è attiva in questo campo di ricerca: nel 1988 è stato avviato il «Progetto pioggia», promosso dalla Tecnagro in collaborazione con esperti israeliani e i ministeri dell'Agricoltura e della Difesa e riguardante quelle regioni meridionali che piii soffrono della carenza di precipitazioni (Puglia, Sicilia e Sardegna). La sostanza adoperata per l'inseminazione, effettuata con mezzi aerei attrezzati, è lo ioduro d'argento, che viene bruciato in piccole quantità in una caldaia collocata sul velivolo, in modo da ottenere un fumo costituito da piccole particelle che vengono poi diffuse nelle nuvole. L'impatto ambientale di questa sostanza è del tutto trascurabile, in quanto ne vengono impiegati minimi quantitativi in vasti volumi atmosferici. Per l'impiego ottimale di questa tecnologia occorre comunque un'organizzazione efficiente e tempestiva, che provveda alle seguenti operazioni: segnalare l'arrivo delle formazioni nuvolose con l'aiuto di un satellite meteorologico; far partire tempestivamente i mezzi aerei, previa un'adeguata valutazione dell'opportunità dell'intervento; compiere numerose rilevazioni sulla pioggia caduta nelle varie zone e sul quadro climatico che ha accompagnato la precipitazione. I risultati di questa attività, ormai uscita dalla fase sperimentale, possono essere definiti incoraggianti e paragonabili alle esperienze israeliane. Oltre alla «pioggia artificiale», altri filoni di ricerca nel campo della «Weather Modification» si stanno sviluppando in modo promettente, come la lotta alla grandine, la prevenzione degli uragani e soprattutto il dissolvimento della nebbia. Si calcola che ogni anno, a causa della nebbia, il trasporto aereo subisca danni per un centinaio di miliardi. In Russia sono state messe a punto tecnologie che prevedono l'utilizzo negli aeroporti di bruciatori di azoto liquido che, fungendo da agente nucleante totalmente innocuo, provoca la trasformazione del vapor d'acqua della nebbia in pioggia. Nel quadro degli accordi italo-sovietici è prevista la partenza di un «Progetto nebbia» anche in Italia, ma attualmente tutto è fermo per mancanza di copertura finanziaria. Davide Pavan
Persone citate: Davide Pavan, Weather
Luoghi citati: Israele, Italia, Puglia, Russia, Sardegna, Sicilia
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