Scovami se ne sei capace

MIMETISMO MIMETISMO Scovami, se ne sei capace! Gli astuti raggiri di un coleottero tropicale IL protagonista di questa storia ha un altisonante nome latino, Leistotrophus versicolor. Il nome volgare non ce l'ha proprio, per la semplice ragione che si tratta di un coleottero tropicale ignoto dalle nostre parti. Alle sue vicende si appassionano gli entomologi che hanno scoperto in lui un abilissimo mistificatore, uno che trova sempre il modo di spacciarsi per quel che non è, che sa usare mezzi e strategie ingannevoli, diverse secondo le circostanze, sa perfino ricorrere all'omosessualità, quando ciò gli conviene. Un comportamento molto flessibile, insomma. Tutto l'opposto dell'immagine che ci siamo sempre fatta degli insetti, considerati come semplici automi, incapaci di qualunque iniziativa, imprigionati entro uno schema di rigidi comportamenti innati. Con Adrian Forsyth, il noto zoologo americano John Alcock dell'Arizona State University si è preso la briga di andare a scovare nelle foreste pluviali del Costa Rica il coleottero-fregoli che sa assumere di volta in volta sembianze diverse per ingannare la buona fede non solo delle fi ri sessvienflesposmo conmi, ziatschinnCzoodellè prvarCoschesemre l IN VENEZUELA prede ma anche dei rivali in amore. Dopo molte ricerche, ne trova uno posato sul lembo di una foglia. Non è facile distinguerlo a prima vista, perché ha tutta l'aria di un ammasso informe. Sennonché, dopo qualche minuto, da quell'ammasso si snodano le lunghe zampe, emerge una testa dai grandi occhi bruni e dalle vistose mandibole falciformi. Ed ecco ondeggiare anche il lungo addome dall'apice giallo. All'improvviso l'insetto spicca il volo. Si va a posare poco lontano su un'altra pianta e qui assume lo straordinario aspetto di un escremento di uccello. Dopo circa un'ora di assoluta immobilità, l'insetto ruota improvvisamente di 180 gradi, strofina l'estremità dell'addome contro la superficie della foglia e caccia fuori una secrezione che all'aria si fa di un rosa intenso. Poi si rigira e torna nella posizione primitiva, col risultato che la secrezione viene a formare una mezzaluna rosata proprio in corrispondenza delle affilate mandibole. E' un'esca diabolica che attira le prede come una calamita. Infatti i moscerini della frutta sentono un'irresistibile attrazione verso quell'arco rosato. Ma non appena incautamente vi si avvicinano, le grosse mandibole del coleottero li infilzano come spiedi e se li divorano. As- solutamente sconsigliabile prenderlo in mano, quell'ambiguo trasformista. Non solo sprigiona un odore nauseabondo ma, quel che è peggio, reagisce morsicando rabbiosamente. Una sensazione tutt'altro che piacevole. Ma i due ricercatori non si lasciano intimidire. Riescono ad acchiapparne un certo numero, ne individuano il sesso e, per poterli riconoscere, li marcano con macchiette colorate sul dorso. In questo modo è più facile fare i detective e seguire i soggetti nelle loro imprese di caccia e d'amore. Si scopre così che le tecniche di caccia dei coleotteri variano secondo i casi. Quando sono posati sulle foglie, emanano secrezioni profumate per attrarre chimicamente le prede, rimanendo appostati in agguato. Ma è inutile ricorrere all'esca chimica se sull'albero ci sono frutti marcescenti che già di per sé emanano profumi allettanti. Non è detto però che i Leistotrophus mangino soltanto i minuscoli moscerini delle frutta. Capitano loro bocconi ben più cospicui, come i grossi tafani tropicali. Succede quando hanno la fortuna d'imbattersi in mucchi di feci o in carcasse di animali che attirano mosche di tutte le specie. In quel caso la loro tattica cambia. Non cacciano più all'agguato, ma la loro di- venta una caccia attiva. Si slanciano velocissimi nell'aria e catturano i grossi tafani in volo. Non sono eventi molto frequenti perché nella foresta tropicale feci e carogne spariscono rapidamente sotto l'assalto di una folla di necrofagi e coprofagi. Ma quando succede, allora sono molti i Leistotrophus che si danno convegno in quel punto. E' proprio in questi densi raduni che si manifestano gli approcci amorosi e si accendono le lotte tra i maschi rivali. Non appena una femmina gli cammina vicino, il maschio inizia il suo corteggiamento, battendo colpi di testa contro l'addome di lei. Se la femmina gradisce il pretendente, si ferma e abbassa l'addome, che tiene normalmente sollevato. In questo caso lui si avvolge intorno al corpo della femmina e ha luogo l'accoppiamento, un accoppiamento brevissimo al termine del quale i due si separano. Ma se capitano vicini due maschi, inizia tra loro una feroce lotta per la conquista di un miniterritorio di caccia. Di regola, dopo un breve combattimento a base di morsi, i maschi più grossi vincono e i più piccoli perdono. Ma questi ultimi hanno nel loro arsenale un'arma speciale: l'inganno. Ed è questa una delle scoperte più sensazionali dei ricercatori. Dopo aver contraddistinto alcuni individui con la macchietta colorata, gli studiosi li depongono proprio sopra un bel mucchio di feci di mammifero. Allora succede l'imprevedibile. Un grosso maschio si avvicina a un maschio piccino. Ci si aspetta che ingaggino il solito combattimento. Invece il Piccolino, per salvarsi la pelle, ricorre a un trucco: si finge femmina. Si volta e solleva l'estremità dell'addome come fa la femmina vera per offrirsi al corteggiatore. Il quale non se lo fa ripetere due volte. Immediatamente incomincia a battere colpi di testa contro l'addome della presunta lei. Ma quando vuol passare alla fase decisiva, il maschio piccolinò non ci sta, si sposta proprio come farebbe una femmina non recettiva. Il pretendente lo insegue, torna alla carica e questo strano approccio-fuga continua per parecchi minuti, fino a che l'inseguitore non si rende conto di avere che fare con un imbroglione e lo prende a morsi cacciandolo via. Ma la cosa più divertente è che un travestito può riuscire ad accoppiarsi con una femmina vera, mentre tira a rimorchio il suo illuso corteggiatore. E poi gli insetti li chiamano «robot»! Isabella Latte s Coifmanti

Persone citate: Adrian Forsyth, Isabella Latte, John Alcock

Luoghi citati: Arizona, Costa Rica, Venezuela