SGARBI DECLAMA DONNE E L'AMORE DIVENTA PADANO

Prossimamente Prossimamente PER BOCCIARE LA TAMARO REPUBBLICA USA SPIEGEL SGARBI DECLAMA DONNE E L'AMORE DIVENTA PADANO flJHBSEH Sgarbi declama i pezzi, alla fine dei quali sono brevi arpeggi convenzionali di strumenti a corde per dare sapore d'epoca, con calma e monotonia ma anche con espressione e precisione, attento soprattutto alla chiarezza - in un certo senso, li spiega; l'accattivante accento padano (affiora nelle se, nella e stretta di «tempo», nella e larga di «te») e la non ricerca di effetti lo differenziano da un professionista. Del resto i migliori dicitori di poesia sono spesso dilettanti che fanno leva su di una convinzione non simulata, vedi, non so, i vecchi avvocati romani che porgono il Belli meglio di Gassman. Come feticcio per le ammiratrici dell'opinionista l'oggetto può andare. Nella sua raccolta Impero Mario Praz aveva una coppa d'argento da champagne modellata sopra un seno di Paolina Bonaparto; l'anno prossimo si potrebbe studiare qualcosa di analogo. f BER San Valentino la Mondadori propone Poesie d'amore, un cofanetto rosso con cuore contenente un compact e un libretto al prezzo veramente basso di lire ventiduemila. Nel disco Vittorio Sgarbi recita le poesie, inglesi e barocche, i cui testi sono nel libretto (64 pagine, rilegato, stesso formato del compact), corredati da una introduzione narcisistica e spiritosa e da piccole illustrazioni a colori non banali, fra cui una riproducente un quadro del Cagnacci di proprietà dello stesso Sgarbi, che gli invidiamo più di molte altre conquiste. IN Italia si può perdonare tutto, o quasi, ma non un libro da un milione di copie, il suo autore, soprattutto il suo editore. Sicché non c'è pace per Va' dove ti porta il cuore, quindi per la Tamaro (lei, silente, come sempre), quindi per Baldini & Castoldi. Peggio che mai se, dall'estero, nella fattispecie dalla Germania, Paese notevolmente severo nei confronti della narrativa italiana, arriva un lungo articolo-ritratto sull'autrice triestina e soprattutto sul suo romanzo, lassù appena pubblicato dalla zurighese Diogenes, subito esaurite 50 mila copie, subito altre 100 in produzione. Uscito sullo Spiegel pochi giorni fa, con il titolo Lava nella casseruola dei dolci, è il serio e approfondito esame di un fenomeno («In Italia si è compiuto un miracolo» è l'incipit) assolutamente inusuale non solo da noi, anche in Europa. Inquadrato, assai bene, il personaggio Tamaro e raccontato il plot del libro, lo Spiegel definisce il romanzo «un unico appello alla conciliazione, alla pietà, alla tolleranza» scritto con uno stile che «letterariamente richiama per la sua voluta ingenuità al Siddharta di Hesse e al Piccolo Principe di Samt-Exupéry». Il che none certo poco. Se pòi sottolinea che «il libro rasenta il kitsch... e stupisce anche per la sua totale assenza di sarcasmo, cinismo, ironia», non manca di assolverlo dalla prima «accusa» e di spiegare la seconda con le parole della stessa Tamaro: «L'ironia non viene compresa in Italia». E' quanto può essere accaduto per il breve neretto uscito su Repubblica del 7 febbraio con il titolo Va' dove ti porta il kitsch e che, del servizio tedesco, è apparso a prima vista come un sunto. Si sa quanto un sunto possa essere rischioso nella riproduzione di elementi sparsi di un discorso. Ma tant'è: per chi abbia letto la traduzione del testo originale, ribalta quasi totalmente la posizione dello Spiegel. Un esempio, tra i molti: il concetto di Repubblica riferita a «un popolo italiano che sarebbe sull'orlo di una crisi di nervi» e «preso da un improvviso raptus di bontà e di carità cristiana, ha decretato il successo della stupidità ben confezionata», non esiste nel testo. La crisi di nervi è attribuita, soltanto e scherzosamente a Susanna Tamaro, travolta da un successo strepitoso e inatteso. (Forse la crisi di nervi va cercata altrove? Incidente o battaglia?) '«avventura Wilbur Smith fa Indiana Jones filosofia Sani 'Agostino contro i bugiardi Per il suo nuovo tomo-avventuroso, Il settimo papiro, Wilbur Smith si ispira a Indiana Jones e al thriller archeologico. Da oltre tremila anni, il cuore nero dell'Africa custodisce un prezioso tesoro: la tomba del faraone Marnose. Per sfidare l'avidità dei posteri, l'inventore del sepolcro, il geniale scriba Taita, indicò l'ubicazione su un enigmatico papiro. Ora uno spregiudicato Sir, un'affascinante archeologa, un temibile collezionista, si scatenano in una pericolosa caccia al tesoro. Traduzione di Roberta Rambelli. Per essere bugiardi, non basta dire il falso (magari per sbaglio o per scherzo). E' davvero bugiardo chi vuole ingannare, chi ha «chiara intenzione» di mentire. Parola di Sant'Agostino nel piccolo trattato De mendacio, scritto nel 395, anno in cui diventò vescovo. Lo illustra con chiarezza Maria Bettetini, curatrice della prima edizione italiana, con testo a fronte. Una lettura non solo per filosofi, attualissima per chi vive nel mondo delle comunicazioni di massa e deve ogni giorno districarsi tra fatti e propaganda. Anche le traduzioni sono di Sgarbi: parafrasi più che versioni poetiche, con grande attenzione al senso e nessun tentativo di riprodurre il metro o i ritmi dell'originale. Di materia comunque ne rimane parecchia, perché lo Shakespeare dei sonetti, Andrew Marvell e John Donne furono grandi anche come causidici. / it Iorio Sgcirlri Wilbur Smith Il settimo papiro Longanesi, pp. 554, L. 32.000 THRILLER Masolino d'Amico Tra le nevi della Svezia wmmm classici Gli animali del Firenzuola Un uomo in cella, un professore di storia delle religioni sospettato di uno strano omicidio. L'uomo del Sarek si presenta così. Poco a poco, percorrendo a ritroso questo thriller metafisico, che si snoda tra le nevóse montagne di Svèzia, capiremo perché si trova in quella situazione. Tutto è partito da un progetto ambizioso: cercare l'arca di Noè sul monte Ararat e saggiare le capacità della spedizione nella natura selvaggia del Nord. L'autore del romanzo è lo svedese Lennart Hagerfors, già conosciuto per Le balene del lago Tanganika. Traduzione di Laura Cangemi. Quando il mestiere è una questione di principi. Da sempre l'avvocato Bianca Guidetti Serra vive le sue cause: in nome dei diritti dell'uomo. Cinque casi emblematici: i torturatori del partigiano Artom, donne nelle carceri franchiste, profughi argentini in cerca dei figli desaparecidos, pionieri della prima legge sulle adozioni, i «banditi» Cavaliere, Notarnicola e Rovoletto, dall'ergastolo alla libertà. Una narrazione scabra, come l'autrice: non declama, lavora con le leggi. Un libretto dove favellai! le volpi e i corvi, le aquile e le lepri, novelle giocose nel solco del Boccaccio. Sono i Discorsi degli animali di Agnolo Firenzuola un titolo emblema del nostro Cinquecento. Il Parini giudicava l'autore «nobile, gentile ed ingegnoso», il Carducci lo inserì nella sua «Biblioteca scolastica dei classici italiani». Finora lo si ritrovava nelle «grandi opere» della Utet e di Salerno. Eccone ora un'edizione tascabile, senza pretese filologiche. Potrebbe per molti essere una piacevole scoperta (oltre le bardature dei ricordi scolastici), proprio come piacevole volle essere la vita del Firenzuola, uomo di lettere e leggi, monaco e gaudente, compagno dell'Aretino (a costo di finire in malattia, povertà e solitudine). I perù' ... ritorni L'uomo solo di Fallada Dalla conquista al Novecento Lennart Hagerfors L'uomo del Sarek Garzanti, pp. 227, L. 28.000 Quando i conquistatori spagnoli giunsero in Perù si scontrarono bruscamente, e militarmente, con l'antica civiltà indigena. Poi l'impeto guerresco si esaurì, vennero la metodica avidità del fisco e la mollezza corruttibile di vari viceré. Antonello Gerbi, che fu capo dell'Ufficio Studi della Banca Commerciale Italiana, raffinato americanista, affronta in Perù. Una storia sociale le vicende del Paese sudamericano fino alla seconda guerra mondiale. Oltre quattro secoli letti attraverso gli incroci sessuali, le prediche religiose, le tasse, i vizi, le proteste di cronisti indigeni e avvocati creoli. Ognuno muore solo, di Hans Fallada (vero nome: Rudolf Ditzen), uscito postumo nel '47, per la prima volta in italiano nel '55, è «un importante, impressionante, efficacissimo romanzo sull'era nazista» scrive nella prefazione Italo Alighiero Chiusane Quasi una storia poliziesca ambientata a Berlino nei primi anni della guerra quando il potere della macchina nazionalsocialista era assoluto e perfetto. Due normalissimi signori scoprono che l'amato figlio unico è morto in guerra e decidono di «sabotare» il regime, osteggiarlo in una sfida tanto anonima e minima quanto insopportabile. Traduzione di Clara Coisson. mmmm Ulti» memorie Lisli Basso ottuagenaria Rocco ha nove anni quando risulta positivo al test dell'Aids: emofilico, è stato infettato da una trasfusione di sangue. La malattia sarà breve appena due anni - e la famiglia promuoverà una causa contro il ministero della Sanità e la ditta italiana degli emoderivati utilizzati dal bimbo. Gianna Milano, giornalista di Panorama, racconta la cronaca di questo dolore e di questo scandalo. Con ironica malinconia e una solitaria grande forza d'animo: così ha vissuto e così ricorda, per lampi, Lisli Basso Carini: giochi d'infanzia in Valtellina, speranze e paure nei due inverni della Resistenza, pensieri di un'ottuagenaria. Più del pubblico (Lisli fu compagna di Lelio, primo attore di tante battaglie socialiste), qui conta il privato: l'orfanità, la maternità, la femminilità, pagate a caro prezzo. Agnolo Firenzuola I discorsi degli animali La Spiga, pp. 116. L. 16.000