il mago del buongoverno di Giovanni Bogliolo

il mago del buongoverno il mago del buongoverno Ancora bambino ma già dotato di profonda saggezza, rinuncia ad assumere il pieno governo del suo regno per riservarsi, dapprima, un ruolo di consigliere accanto al bellicoso Uther e poi per dedicare ogni energia a fare di Artù il perfetto futuro sovrano: in lui coltiva congiuntamente le doti dell'uomo di guerra e quelle dell'uomo di Stato, ne fa un atleta, un filosofo, uno scienziato, un giurista e un galantuomo e in più, istituendo la Tavola rotonda, gli fornisce lo strumento per far prevalere le ragioni del diritto su quelle della forza. Ora, arrivato alla meta dei cento anni, Merlino ci racconta, dagli inizi entusiasmanti fino alla sconfortante conclusione, questa sua impresa grandiosa, minata, come tutte le avventure umane, fin dal suo nascere dai germi che presto o tardi ne provocheranno la fine. La sua ambiziosa pedagogia è riuscita miracolosamente con Artù ma è miseramente fallita con Morgana, irriducibile e fascinosa incarnazione del Male. E il suo progetto di buon governo, che sembrava destinato a durare in eterno, si è rivelato così fragile ed effimero da non reggere al doppio tradimento del patto coniugale e della fede cavalleresca: l'amore di Gine¬ vra e Lancillotto ha scatenato una devastante guerra civile e tutto è tornato nel caos da cui egli aveva cercato di trarlo. Deluso dagli uomini ma convinto che le suggestioni della poesia riescano più facilmente a far breccia nei loro animi che le lusinghe del potere, decide di innalzare un mausoleo ad Artù che sarà il monumento alla propria disfatta ma anche, «potendo correggere nella materia inerte i difetti che gli era stato impossibile cancellare nella carne e nell'anima viventi», un'opera di una perfezione mai raggiunta. Modello di quella che oggi ci consegna Michel Rio, applicando alla storia e alla leggenda - una leggenda che, «instancabile, costruisce un'eternità che la storia, implacabile, si sforza di dimostrare falsa» - la sperimentata dialettica della ragione e del sogno e sfruttando, come il suo mitico precursore, «i materiali della leggenda, la pietra e le parole, per fissare un passato in fuga, un'idea mancata, una carne morta». di nplgira, Giovanni Bogliolo a i

Persone citate: Michel Rio, Morgana

Luoghi citati: Artù, Merlino