«Anime gemelle, truffa in agguato» di Marina Verna

«Anime gemelle, truffa in agguato» Psicologa inglese analizza centinaia d'inserzioni: «Il romanticismo è morto» «Anime gemelle, truffa in agguato» Sogni ed inganni negli annunci matrimoniali CUORI IN AFFITTO CUORI solitari, che cercate l'anima se non proprio gemella almeno compatibile, non abboccate ciecamente all'amo degli annunci rosa: lo sapete benissimo che grondano panzane. E adesso ve lo ripetono, con analisi dettagliate, una serie di studi psicologici sul mercato delle coppie, dove ognuno espone quello che ritiene più appetibile: lei è dunque almeno «graziosa», se non addirittura «splendida» (che cosa cercano gli uomini, se non la bellezza?); e lui si definisce «benestante», se non può usare la magica formula «professionista di successo» (che cosa vogliono le donne, se non la sicurezza economica?). Robin Durban, che ha una cattedra di Psicologia all'Università di Liverpool, ha analizzato centinaia di annunci sui giornali americani, trovando ben poco romanticismo: al massimo se lo concedono le persone anziane, che non hanno molto da offrire né da chiedere sul piano materiale e possono quindi permettersi il lusso dei sentimenti. Perché, ce ne ricordiamo o no, noi siamo mammiferi e rispondiamo a precise leggi di natura. Fossimo pesci o uccelli, avremmo strategie diverse. Come femmine in età riproduttiva, cerchiamo maschi che garantiscano il sostentamento della prole. E come maschi dalla borsa fornita, vogliamo femmine che-questa prole ce la garantiscano. Ecco dunque, da parte dell'uomo, una ricerca istintiva e del tutto slegata dalle mode di quei tratti esteriori che suggeriscono l'idea di fertilità: peso medio, tratti infantili, labbra piene, capelli soffici, pelle luminosa. La donna è sensibile invece ai segni della maturità: mascella forte, men¬ to prominente, naso importante, voce profonda. Nel gioco della domanda e dell'offerta, le pretese non sempre sono proporzionali ai propri mezzi. Una delle lamentele più diffuse, ricorda Robin Dunbar, è che il partner, visto da vicino, non assomiglia affatto alla descrizione. «In genere - spiega lo psicologo - chi si propone tende a enfatizzare le proprie virtù, per raggiungere un pubblico più vasto e avere maggiore scelta. Per sapere chi sia in realtà, basta leggere attentamente le richieste: statisticamente, la scelta del partner cade su una persona non troppo dissimile da sé per cultura, condizioni economiche e aspetto fisico. L'enfasi fa parte del gioco: ignorate dunque l'autopromozione e concentratevi sulle qualità cercate». Se gli uomini danarosi continuano a cercare donne belle e giovani, molto è cambiato nello richieste femminili. «Le donne - dice ancora Robin Dunbar - oggi possono raggiungere ottimi stipendi e salire da sole la scala sociale. Non hanno più bisogno di un uomo che le garantisca su quel fronte. Di conseguenza, quasi la metà dei loro annunci cerca un uomo "affettuoso" e "capace di condividere la vita in profondità". «Ma la loro richiesta quasi sempre cade nel vuoto, perché troppi uomini sono ancora incollati ai vecchi, rassicuranti cliché». Chissà che sussulti, per questo annuncio apparso su un quotidiano di Chicago: «Ragazza single, 21 anni, alta 1,75, sarcastica, amante sigarette, caffè, alcol e tatuaggi, cerca un uomo con motocicletta veloce».... Marina Verna

Persone citate: Robin Dunbar, Robin Durban

Luoghi citati: Chicago