007 appuntamento con la morte di Giovanni Bianconi

Aveva 53 anni: un colpo di pistola alla nuca mentre aspettava il treno per raggiungere la compagna Aveva 53 anni: un colpo di pistola alla nuca mentre aspettava il treno per raggiungere la compagna 007, appuntamento con la morte Roma: investigatore ucciso in stazione ROMA. Il biglietto ferroviario per prendere il trenino che doveva portarlo a Santa Palomba 40 chilometri a Sud di Roma, a casa dell'amica che aveva preso il posto della moglie - l'aveva timbrato alle 16,56 di domenica pomeriggio. Alle 17,10 un macchinista l'ha visto steso accanto al binario numero 10 della stazione Ostiense, il corpo supino, la testa circondata da una pozza di sangue. Duilio Saggia Civitelli, 53 anni, ex investigatore privato, ò morto in quel quarto d'ora, ammazzato da un colpo di pistola calibro 9, e nessuno ha visto o sentito qualcosa. Ma l'ennesimo giallo romano è cominciato solo 24 ore dopo, ieri pomeriggio durante l'autopsia, quando e stato estratto dalla testa della vittima il proiettile che ha cancellato gli ultimi dubbi: era un omicidio, e non la disgrazia ipotizzata sul momento, il malore che l'aveva latto cadere a terra sbattendo la testa. Prima del proiettile, infatti, c'era solo un minuscolo forchino vicino alla nuca, che a un primo esame del cadavere non era stato nemmeno notato. E c'erano le dichiarazioni dei figli di Saggia Civitelli - Massimo e Fabio, 30 e 31 anni, investigatori privati - i quali escludevano che a qualcuno potesse essere venuto in mente di ammazzare il padre: «Il medico ha ipotizzato il malore, no?». No, omicidio. E da ieri gli uomini della Squadra Mobile guidati dal dirigente Rodolfo Ronconi e dal capo della sezione omicidi Alberto Intuii, stanno cercando di capire chi e perché ha seguito quell'uomo fino al binario 10, aspettato il momento più propizio e sparato un unico colpo mortale, mentre le radioli- ne trasmettevano i risultati finali delle partite di calcio. Non si capisce nemmeno che lavoro facesse con esattezza Duilio Saggia Civitelli, una vita da «separato in casa» con la moglie e una storia d'amore in corso con quella donna di Santa Palomba dalla quale gli investigatori cercano ora di capire qualcosa di più. Come dai figli, attuali titolari di un'agenzia di detective con due sedi: una vicino al terminal della stazione Ostiense dove è avvenuto il delitto, e l'altra dalle parti della via Laurentina. In tasca il signor Duilio aveva un tesserino dell'agenzia, ma il figlio Fabio, che parla poco e di malavoglia, aveva spiegato domenica sera: «Nostro padre non si occupava più dell'ufficio. Svolgeva più che altro il ruolo di coordinatore, ci procurava i lavori». L'autopsia non aveva ancora ufficializzato le cause della morte, e Fabio insisteva: «A quanto abbiamo potuto capire si tratta di una morte naturale, di un malore». Qualche dubbio però c'era già. Sospetti? Indizi di qualche cosa che ultimamente non andava nella vita dell'uomo? Minacce? «No, non abbiamo nessun tipo di sospetto. Quanto alle minacce, col tipo di lavoro che facciamo può anche capitare, ma non possiamo dire niente di più. E' una materia riservata di cui preferiamo non parlare, fa parte del segreto professionale». Adesso è materia coperta anche dal segreto istruttorio, visto che il sostituto procuratore Giuseppe Saieva ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di omicidio. Dall'autopsia potreb¬ be venire qualche elemento in più, per esempio capire se il colpo è stato sparato a bruciapelo oppure a distanza, e la perizia balistica sul proiettile dovrà stabilire se la pistola aveva un silenziatore. Ma su movente e killer dovranno parlare le indagini. Si ceica di scavare più a fondo nella vita privata di Saggia Civitelli, che in passato era stato anche rappresentante di elettrodomestici e che però continuava a collaborate con i figli detective. L'agenzia si occupa soprattutto di infedeltà coniugali, e dunque non è escluso un movente passionale da parte di chi può aver trovato l'intralcio degli investigatori privati nelle sue vicende. Un argomento tabù per i due figli della vittima, che preferiscono parlare d'altro: «Aveva la passione dei treni, dev'essere venuto proprio per questo». E quel biglietto timbrato? «Ogni tanto faceva dei giri, per divertimento». Giovanni Bianconi Accertamenti sui clienti dell'agenzia che si occupava di infedeltà coniugali Il cadavere dell'investigatore privato accanto al binario numero dieci della stazione Ostiense La vittima Duilio Saggia Civitelli A sinistra i due figli che si occupano dell'agenzia investigativa ereditata dal padre

Persone citate: Alberto Intuii, Civitelli, Duilio Saggia Civitelli, Giuseppe Saieva, Palomba, Rodolfo Ronconi

Luoghi citati: Roma