Balladur copia Berlusconi di Enrico Benedetto
Ecco il programma del premier per conquistare l'Eliseo Ecco il programma del premier per conquistare l'Eliseo Balladur copia Berlusconi «Vi prometto un milione di posti» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Por farsi eleggere all'Eliseo, Balladur promotte duecentomila disoccupati in meno l'anno fino al '99. Totale: un milione. 1 tempi sono diversi ma la cifra ultima rimane quella, fatidica, che Silvio Berlusconi sventolò nella trionfale campagna '94. E i numerosi avversari - tra gli stessi ranghi del neogollista rpr - già garantiscono al primo ministro francese un insuccesso «all'italiana». Nel programma presidenziale che ieri mattina Edouard Balladur ha reso pubblico, il capitolo «nuovi posti di lavoro» si trova in pole position. Sensibile alle critiche chiracchiane e gauchiste, il primo ministro doveva assumere precisi impegni, gettando - per così dire - la maschera. «Who are you, monsicur Balladur?», lo interpellò qualche settimana fa dalla prima pagina con brutale franchezza «The Economist». Soluzione il 13 febbraio. E il premier ha fatto del suo meglio per non deludere l'aspettativa, provando a ingraziarsi un minimo i critici. Ma senza deflettere e smarrire quell'immagine austera che lo vuole antidemagogo per eccellenza. Per un bilancio bisognerà attendere i sondaggi, o perlomeno commenti a freddo. Ma l'espressione «onorevole compromesso» parrebbe im¬ porsi. Balladur non convince i nemici, eppure è ormai più difficile dipingerlo come un immobilista conservatore doc. Cominciamo dalle riforme istituzionali. Il settennato non rinnovabile per l'Eliseo e forse la più spettacolare. Nessuno, in altre parole, potrà imitare Francois Mitterrand e il suo lunghissimo regno ('81-'95). Altra apertura di rilievo, quella sui referendum. Edouard Balladur ne propone un uso organico, non straordinario bensì consustanziale alla democrazia quotidiana. E rivendica per i cittadini l'appello supremo. Poter cioè chiamare in causa una Corte Costituzionale il cui accesso era finora loro precluso. In economia, sgravi patronali crea-impiego, un massiccio sostegno al part-time, maggiore mobilità, decentramento. Su mutua e pensioni anello debole non solo transalpino - Balladur predica il rigore, ma ben guardandosi dall'annunciare terapie choc. Le tasse diminuiranno. E' promesso. Come sempre in fase di propaganda. E l'Europa dovrà essere «forte» ma rispettosa dell'«Etat-nation à la francaise». In che maniera riuscire a quadrare il cerchio, non spiega. Ma rivendica la moneta unica «dal '97». Salvo far seguire alla perentoria affermazione un «se possibile». Il portavoce ps Jean Già- vany liquida la piattaforma: «Pure banalità». E per il successore di Georges Marchais Robert Hue - il balladurismo null'altro sarebbe che un'ideologia perpetua-privilegi. «Con lui gli affaristi possono dormire sonni tranquilli», dice. Fiele anche da Jean-Marie Le Pen. «Ruba al Front National qualche idea buona ma senza il coraggio di assumerne le inevitabili conseguenze». Ovvero discriminare i lavoratori stranieri. Philippe de Villiers giudica il lungo discorso «centrato sull'accessorio». Ancora più caustico Chirac. Furioso che Balladur non l'abbia mai citato, gli ricambia il favore tacendo. Ma la sua équipe va giù duro: «E' un rosario di buone intenzioni». All'interessato, tuttavia, gli strali non sembrano far male oltremisura. In conferenza stampa, slaloma tra le domande cattive (incluso l'«affaire» Marèchal e l'amnistia in pectore su tangentopoli) per mostrarsi ecumenico, longanime, paterno. Sembrandogli la repubblicana égalitó un tantinello sovversiva, gli preferisce l'«equità» sulla quale indugia volentieri e a lungo. Nei giorni scorsi, peraltro, si era espresso per la «fratellanza». Spontanea, beninteso. Laddove Jache Chirac e il ps Lioncl Jospin insistono sul «dovere della solidarietà». Enrico Benedetto Edouard Balladur ha presentato ieri il suo programma presidenziale Sotto un d.j. radiofonico
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