Amato frena Ciò, l'Enel è sotto tiro, l'Ambroveneto anche di Valeria Sacchi
Amato frena Ciò, l'Enel è sotto tiro, l'Ambroveneto anche NOMI E GLI AFFARI Amato frena Ciò, l'Enel è sotto tiro, l'Ambroveneto anche Sarà contento in questi giorni 1 ex ministro dell'Industria Vito Gnutti. Il commissario europeo alla Concorrenza, Karel Van Mieti, non e d'accordo con il progotto di privatizzazione dell'Enel proposto dal neo ministro all'Industria Alberto Ciò, che rischia di cambiare solo il cappello sul monopolio: un elegante cilindro privato al posto del duro casco pubblico. Ven Mieil, lo ha detto chiaramente al presidente dell'Antitrust italiana Giuliano Amato, preferisce nettamente il vecchio schema Gnutti. Giudizio che suona musica alle orecchie del direttore generale delle Fonti di Energia, Giuseppe Gatti, pronto a lasciare la carica se passa la proposta Ciò. E cosi, ecco L'ex ministro aperto un Vito Gnutti nuovo fronte Giuliano Amato belligerante per l'ente presieduto da Franco Viezzoli. Che sommato alla privatizzazione della Stot guidata da Ernesto Pascale, rondo incandescente il fronte romano delle grandi lobby pubbliche. Sulla pista di lancio, il presidente del consiglio Lamberto Dini ha mosso anche l'Eni di Franco Bernabò. Un clima nervoso quello della capitale, dove la caduta del governo guidato da Silvio Berlusconi lascia orfani coloro che verso il partito di Gianfranco Fini avevano mosso passi più o meno decisi. Come alcuni vortici della stessa Stet, per non parlare del povero Pietro Armani, che per colmo di sventura si trova ora davanti lo spettro di un Romano Prodi candidato alla guida del Paese. Prodi che, con lapsus giovanile, il presidente del Giovani Industriali, Alessandro Riello, paragona ad Attila quando si dice (giustamente) stanco di un panorama politico scosso da continui sismi, ovvero «calate degli Unni». Occasione: la presentazione in Assolombarda della rinnovata «Quinpresa», rivista dei Giovani sulla quale sfoga parte della sua superindomita energia la giovane imprenditrice Marina Salamon. Una buona notizia per il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. In Assolombarda, prima di affrontare il Consiglio dei Popolari, è andato per un lunch anche Rocco Buttigliene. Ospite il presidente Ennio Presutti. Narrano le cronache che, al segretario del ppi, le domande più imba- Il ministro razzanti le ab- Alberto Ciò Coppola di Canzano bia poste il vicepresidente Roberto Tronchetti Provera. Il quale, dopo il divorzio societario dal fratello Marco, punta deciso alla guida dell'associazione di via Pantano. Il vento degli Unni non risparmia nessuno, men che meno i vertici dei grandi gruppi bancario assicurativi. Mentre l'amministratore delegato di Bnl, Gino Trombi, pensa come fare a riguadagnare i più rassicuranti lidi del Nord, ora che ad occuparsi a tempo pieno della banca è il prssidente Mario Sarcinelli, voci triestine danno in partenza dalle Generali il presidente Eugenio Coppola di Canzano. Sul nome del successore, i bookmakers accettano scommesse su Antoine Bernheim, vicepresidente della compagnia e capo di Lazard, storico azionista di Generali, e sul presidente di Mediobanca Francesco Cingano. Parallelamente, voci romane affermano che alla presidenza di via Filodrammatici aspiri il presidente della Banca di Roma, Pellegrino Capaldo, non più in perfetta armonia con il suo direttore generale Cesare Geronzi, troppo vicino alla scuderia del presidente Dini. Intanto, a Torino, il presidente del San Paolo, Gianni Zanriano, studia come convincere con le buone Giovanni Bazoli ad accettare un uomo di Torino nella direzione di Ambroveneto. Compito non semplice, se Zandano si è rivolto per consiglio, e sostegno, anche in Bankitalia. Miracolo a Segrate. Kaiser Franz è diventato buono. Tornato alla predi- Giovanni Bazoli letta Mondadori, Franco Tato ha subito promosso i giovani editor della sua squadra. Ad Andrea Cane ha affidato la guida della narrativa italiana e straniera, a Marco Vigevani la responsabilità della saggistica italiana e straniera, a Gabriella Ungarelli, che aveva ereditato da Paolo Caruso la «varia», ha passato anche narrativa e saggistica di taglio più popolare. Non basta. A dirigere I Meridiani arriva Renata Colorni, raffinata traduttrice di Freud, Schnitzler e Canetti. Kaiser Franz, insomma, vuole levarsi da dosso l'armatura di tagliatore di teste, per indossare la giacca del grande editore sensibile alla «cultura». Senza, naturalmente, dimenticare il business. Difatti è alla ricerca di un nuovo capo del marketing: l'attuale, Kurt Hilgenberg, sta trasmigrando al «multimediale». E non è escluso che, presto, Tato aggiunga al regno il controllo di Sperling & Kupfer, acquistando il pacchetto di Stellina Barbieri. In società con Roberto Gulli, azionista e amministratore della Bruno Mondadori, sta per lanciare una nuova collana (destinata all'edicola?) Marco Polillo. Che ha appena finito, come consulente, di mettere ordine nei conti della Anabasi, guidata da Maria Giulia Castagnone e Alessandro D'Alessandro. Da qualche settimana è entrata nel mercato dei «falsi» Susanna Tamaro con «Dove mi porta il cuore». Noioso sotto il profilo economico, il fatto è lusinghiero sotto quello del prestigio. Valeria Sacchi Coppola di Canzano Gianni Zandano Giovanni Bazoli Il ministro Alberto Ciò Giuliano Amato L'ex ministro Vito Gnutti Pellegrino Capaldo
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