«Addio Marcello» alla Rai il giorno del dolore
Anche Dini e il ministro della Difesa nella camera ardente a Saxa Rubra: è morto anche per noi Anche Dini e il ministro della Difesa nella camera ardente a Saxa Rubra: è morto anche per noi «Addio Marcello», alla Rai il giorno del dolore Oggi i funerali dell'operatore ucciso ROMA. L'ultimo omaggio per Marcello Palmisano. Per lui, per la sua memoria ieri le fazioni in lotta a Saxa Rubra hanno firmato una tregua. Tutti i colleghi giornalisti e operatori, divisi quotidianamente da lotte sindacali, politiche e di poltrone, hanno ritrovato un filo comune e l'orgoglio del proprio lavoro. Hanno applaudito a lungo e si sono commossi quando il feretro con il corpo di Marcello è stato portato a braccia dai collcghi operatori. Come camera ardente Palmisano ha avuto lo studio più grande del Tg2. La bara avvolta nel tricolore con le insegne della nave «Garibaldi» e stata posata dietro a un grande schermo con la nuova grafica del Tg2: un mappamondo dove le nazioni hanno forma di nuvole su uno sfondo azzurro cielo. Su uno schermo laterale, si alternavano le foto di Marcello fatte nei suoi viaggi di servizio. Qui sono arrivati in tanti a rendere omaggio all'operatore ucciso in Somalia. I parenti da un lato della bara non hanno potuto trattenere lacrime, dolore e rabbia per una morte che nonostate la razionalità delle spieggazioni - «quello era il suo lavoro», è il ritornello continuo non riescono ad accettare e a capire. La moglie di Palmisano, Maria Cristina, una giovane donna dai lunghi capelli neri raccolti in una coda non ha sa¬ puto dominare la disperazione. Si è piegata con un rosario in mano sulla bara e la ha abbracciata, a lungo, prima teneramente poi con forza come se questo ultimo contatto potesse scongiurare la separazione definitiva dal marito. A portare le condoglianze dell'azienda ai parenti di Palmisano c'era il presidente Letizia Moratti, il direttore generale Raffaele Minicucci, il suo vice Aldo Materia. Hanno sostato ai lati della sala aspettando l'arrivo del presidente del consiglio Lamberto Dini. Dini è arrivato, ha stretto la mano alla vedova di Palmisano e poi se n'è andato. «Di fronte a queste tragedie non ci sono parole», è stato l'unico commento. Da Palazzo Chigi è arrivato poi il ministro della Difesa, generale Domenico Cordone, che ha avuto parole dure per chi ha innescato su una morte le polemiche: «Mi riferisco in particolare - ha commentato - a chi ha detto che la trasferta a Mogadiscio è stata fatta per denaro, e cose di questo tipo. Cosa si può dire di più fastidioso? Palmisano era lì anche per dare notizie che riguardavano operazioni militari in corso. E per questo lo sentiamo come uno dei nostri. Ma dire questo è limitativo perché sono tutti dei nostri». Davanti alla bara fasciata con la bandiera italiana sono passati anche il ministro delle Poste Agostino Gambino e il ministro degli Esteri Susanna Agnelli. Tra i politici Giorgio Napolitano e Vincenzo Vita, del pds. I giornalisti del Tg2, insieme con il direttore Clemente Mimun, si sono alternati nel fare la guardia d'onore a Palmisano. Insieme a loro hanno voluto essere presenti tanti lavoratori Rai. Dai volti noti, come Maria Luisa Busi, Lilli Gruber. Michele Cucuzza, Federica Sciarclli, a quelli che lavorano dietro le quinte. Ai padri del mestiere come Arrigo Levi. Carmen Lasorella è arrivata solo nel pomeriggio. Si è avvicinata alla moglie di Palmisano e le ha preso la mano, in silenzio. E ieri nell'Istituto di Medicina Legale di Roma si è svolta l'autopsia sul corpo di Palmisano. «Non è stato facile - hanno detto i medici -, viste le condizioni del cadavere». L'esame ha comunque stabilito che l'operatore è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco, anche alla testa. I risultati dell'autopsia saranno consegnati al magistrato che si occcupa dell'inchiesta e che domani ascolterà Carmen Lasorella. Le indagini si presentano complicate visto che in Somalia non vi sono referenti a cui si possano rivolgere gli inquirenti italiani. Oggi la camera ardente sarà aperta fino a mezzogiorno. Poi, alle due di pomeriggio, ci sarano i funerali, in diretta tv, sul grande viale tra i palazzi dei Tg a Saxa Rubra. Maria Corbi «I parenti hanno diritto di non accettare questo discoi >u ma Marcello sapeva di poter cadere per l'informazione» O e e e a Montanelli e l'auto bruciata di Palmisano In alto il figlio dell'operatore e il primo ministro Dini nella camera ardente
Luoghi citati: Mogadiscio, Roma, Somalia
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