L'inchiesta sulla «banda dei napoletani»: droga, estorsioni e usura

L'inchiesta sulla «banda dei napoletani»: droga, estorsioni e usura L'inchiesta sulla «banda dei napoletani»: droga, estorsioni e usura Scarcerato boss della camorra finito nel mirino dei pentiti SANREMO. Arresti domiciliari per il presunto «boss» della camorra. Ieri Antonio Alberino, 48 anni, ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Genova come uno degli ideatori della «banda dei napoletani», ha lasciato il carcere. E' stato il gip Roberto Fucigna ad accogliere l'istanza presentata dai due difensori, gli avvocati Natale De Francisi di Sanremo e Lia Vinci di Genova. L'unica condizione posta dal magistrato è che Alberino si sistemi al di fuori della regione dove sono stati commessi i reati a lui contestati dall'autorità giudiziaria. E' per questo motivo che si troverebbe già in un alloggio di Firenze. Ritornerà a Sanremo solo in occasione delle udienze del processo contro la «banda» che si aprirà tra poco più di un mese, il 16 marzo, con 22 imputati alla sbarra. Gli arresti domiciliari concessi ad Alberino sono l'ultimo atto di un'inchiesta che ha portato a una serie di colpi di scena. L'ultimo, alla fine di gennaio, si è avuto in occasione dell'udienza preliminare nel corso della quale il gup non ha ravvisato gli estremi della custodia cautelare per gli imputati del reato più grave, l'associazione a delinquere di stampo mafioso. E se l'istanza di Alberino è già stata vagliata, anche altri avvocati hanno fatto ricorso al gip genovese per chiedere gli arresti domiciliari dei loro clienti. Nell'elenco figurano anche i nomi di Giannino Tagliamento e Salvatore Iorio. Secondo l'indagine della Dda, possibile solo con la collaborazione di numerosi pentiti, gli addebiti a carico di Antonio Al¬ berino sono molti: si parte dall'associzione di stampo mafioso per arrivare al traffico ingente di sostenza stupefacenti. Tra l'86 e il '94 una lunga serie di accuse che comprendono la consegna di una pistola a Lazzaro Anticoli da utilizzare per una rapina ('86), l'acquisto, sempre da Lazzaro Anticoli e Andrea Milani di un chilo di cocaina ('87), di 1500 pastiglie di ecstasy ('901, la compravendita di ingenti quantitativi di cocaina da Angelo Olivo, l'ex carabiniere che avrebbe avuto contatti con corrieri provenienti direttamente dal Sudamerica. Il processo che vede Alberino e i suoi presunti complici sul banco degli imputati è atteso come un'importante prova per la credibilità dei pentiti. Gli interrogatori in aula e i confronti saranno fondamentali per la veridicità del castello accusatorio a carico della «banda dei napoletani». Sui collaboratori di giustizia si giocherà quindi la battaglia legale più importante: di fronte il collegio di difesa e la pubblica accusa. [g. ga.] Antonio Alberino 48 anni ha ottenuto gli arresti domiciliari ma per ora non può tornare a Sanremo

Luoghi citati: Firenze, Genova, Sanremo, Sudamerica