D'alema e il cavaliere: vediamoci

Oggi al Centro Congressi dei Magazzini del Cotone di Genova la scissione della Lega Nord Oggi al Centro Congressi dei Magazzini del Cotone di Genova la scissione della Lega Nord Federalisti, suona Poro dell'esordio A capo della Lifsaranno Cappelli, Guglieri e Latronico GENOVA. Con la nascita della Lif, Lega italiana federalista, oggi al Centro congressi dei magazzini del cotone si consuma la scissione della parte più consistente dell'ex popolo del Carroccio dalla schiera di Umberto Bossi. Ma fin da giovedì prossimo a Roma è previsto un incontro con i federalisti e liberaldemocratici di Canavese, Michelini e Costa che potrebbe sfociare nella creazione di un unico grande raggruppamento dei parlamentari fuoriusciti dalla Lega Nord. La Lif sarà guidata dai parlamentari liguri Cappelli, Guglieri e Latronico, gli ultimi a staccarsi, dopo le defezioni a raffica di Castellaneta, Canavese e Dallara avvenute nei mesi scorsi. Dietro di loro quadri intermedi, sindaci, assessori, militanti, «attacchini» della prima ora: un esercito deluso che ha perso, in pochi mesi vorticosi, il contatto con l'opinione pubblica e l'entusiasmo popolare che pure si constatava a tutte le manifestazioni pubbliche. La nuova associazione fondata da Cappelli può contare complessivamente su 25 parlamentari e ha ottenuto un discreto seguito soprattutto nel comprensorio di Savona. Il destino di questa formazione politica è legato al polo liberal-democratico guidato da Forza Italia, (e. b.l ALTRI SERVIZI NELLE PAGINE NAZIONALI IMPERIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A sentire uno dei suoi più autorevoli esponenti, il senatore Andrea Guglieri, sindaco di Diano Marina, i programmi e gli obbiettivi sono gli stessi della Lega Nord: ma c'è una differenza sostanziale, e cioè che alla guida di quella che per adesso «è soltanto un'associazione di tipo culturale», non ci sarà più Bossi. E' lui, il «senatur» un tempo mica tanto lontano osannato sulle piazze anche del Ponente ligure, il nemico, per gli ex-leghisti che oggi a Genova costituiranno un'altra Lega, la Lega Federalista Italiana: lo accusano di aver tradito gli ideali del movimento, di aver portato a sinistra il partito, di aver tramato per introdurre nel governo l'odiato pds. Attorno alla fiaccola dell'anti-bossismo, si ritroveranno in parecchi della Riviera, nel capoluogo. Avrebbe dovuto esserci anche l'altro parlamentare imperiese, Fede Latronico: aveva aderito entusiasta, ma è convalescente da un intervento di microchirurgia all'orecchio. Non ci sarà invece Sonia Viale, deputato del collegio di Ventimiglia-Sanremo, fedele a Bossi e presente invece al congresso di Milano. Ed è praticamente scontato che arriveranno leghisti da Diano Marina, Sanremo e Bordighera, alcuni dei quali con incarichi in amministrazione. Chi siano, per ora è top secret: «E' l'occasione per contarci», sorride Guglieri. Il senatore, membro della Commissione finanze, farà un intervento sul tema del federalismo fiscale. Precisa, polemico nei confronti del Carroccio: «La Lega ne ha fatto un vessillo da sventolare in campagna elettorale, ma in tre anni non c'è una riga su questo argomento negli atti parlamentari. Una bandiera buona per le piazze, che di fatto Bossi non voleva: se non eravamo capaci di affrontare la questione, perché non ne abbiamo affidato lo studio a una Università? Alla Lega i soldi non sono mai mancati. Il fatto è che l'obbiettivo primario era di far cadere Berlusconi, a Bossi non interessava altro: e io non contesto il partito, ma con lui non posso essere d'accordo». Non restava altra scelta, agli idealisti coerenti con la loro scelta originaria, secondo Guglieri: «Chi si identifica nel vero federalismo non può seguire Bossi. Già nel '91 parlavamo di fondi pensionistici, di gabbie salariali: era una specie di thatcherismo, come si può adesso rivoltarlo completamente? Mi hanno detto che avrei potuto restare almeno fino al congresso del Palatrussardi: per farmi prendere a vasi di fiori in testa come il povero Caselli, che oggi sarà con noi. I moderati se ne sono andati, nel partito sono rimaste le frange degli esaltati. Dove va la Lega? Verso il pds, e lo so da novembre: c'era già pronta la lista dei suoi ministri». E così, molti hanno deciso di tagliare i ponti con il passato per confluire in un nuovo schieramento. Dice ancora Guglieri: «Per evitare imbarazzanti confusioni, presto il nome sarà trasformato in Movimento Federalista: e sfocerà poi nel Polo delle Libertà, con la speranza che, una volta sparito Bossi, si possa ricostruire la Lega delle origini». La convention di Genova è a carattere regionale, altre ne seguiranno in diverse zone d'Italia, prima di approdare a quella nazionale. Il gruppo si è già costituito al Senato, domani o dopo lo sarà anche alla Camera. «Partiamo. E tra sei mesi si rifa la conta» conclude Guglieri. Stefano Delfino Le due defezioni più importanti: Andrea Guglieri e Fede Latronico