Coop, nei guai segretario pds
Coop, nei guai segretario pds L'INCHIESTA DI VENEZIA Coop, nei guai segretario pds E' nel dossier sulle 200 assunzioni facili VENEZIA ELL'INCHIESTA veneziana del sostituto procuratore Nordio entra anche il segretario regionale del pds Elio Armano. Anche lui finisce in un dossier sulle assunzioni «facili» delle Coop «rosse» che fingevano di dare lavoro a dirigenti comunisti i quali, in realtà, erano già destinati a un posto di sindaco o assessore, ma che ci arrivavano con copertura previdenziale, pensione e liquidazione. L'Inps si trovava nelle condizioni di accreditare loro dei contributi ai quali non avrebbero avuto diritto. A Venezia c'è un elenco di 252 persone «sotto osservazione»: 205 hanno ottenuto un distacco sindacale e 47 l'aspettativa non retribuita. Bologna presenta un elenco con 180 «posizioni discutibili». E gli uffici previdenziali del resto d'Italia stanno aggiornando i tabulati per raccogliere gli elementi utili all'indagine. Sta crescendo un elenco di qualche migliaio di sospetti che significano migliaia di miliardi spesi ingiustamente dall'lnps. «Certo - il pm Carlo Nordio mette le mani avanti - i casi non sono tutti uguali. Fra coloro che risulterebbero aver lavorato un giorno solo e quelli che invece avrebbero prestato la loro opera per un anno c'è differenza: alcuni sono più sospetti e altri meno». La Guardia di Finanza e gli ispettorati del Lavoro controllano e computerizzano i risultati. «Io - aggiunge il magistrato - non voglio fare il superprocuratore d'Italia. Lo screening nazionale consente di evidenziare un metodo che veniva usato. L'hanno chiamato teorema, ma è un teorema che prende consistenza». Un esempio? Quello dell'ex sindaco di Cadoneghc, uno dei pochi Comuni rossi del Padovano. Il primo cittadino, Elio Armano, poi consigliere regionale pei e, adesso, segretario della Quercia, era stato assunto dall'Associazione nazionale partigiani, l'I settembre 1986. Fin ad allora aveva campato con le sue sculture, ma, allora, aveva deciso di accettare un impiego sicuro offerto dal comitato di Padova presieduto dal senatore comunista Paolo Pannocchia. In ufficio si fa per dire - ci è rimasto un mese soltanto. Il 10 ottobre dello stesso anno ha chiesto di essere collocato in aspettativa. L'Anpi ha accolto la domanda e ha segnalato il suo caso al Municipio, cioè a lui stesso. E il Comune, da quel momento, ha cominciato a pagargli i contributi. Le comunicazioni fra enti interessati sono avvenute con la velocità della burocrazia. Il Consiglio comunale ha saputo che il sindaco era diventato un partigiano e poi un partigiano in aspettativa quando la pratica era definita da un pezzo. Le polemiche erano state furibonde. Ed Ervè Zanon, capogruppo della minoranza di allora, aveva firmato un esposto per la procura. Solo ora quel testo trova attenzione. [1. d. b.]
Persone citate: Carlo Nordio, Elio Armano, Nordio, Paolo Pannocchia, Zanon
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