Bossi ceti medi in marcia!

Milano, via al congresso: il leader conta le ferite ma non rinuncia alla battaglia. Pivetti: non partecipo Milano, via al congresso: il leader conta le ferite ma non rinuncia alla battaglia. Pivetti: non partecipo Bossi: ceti medi, in marcia! «La Lega è il Centro, sbaraglieremo tutti» MILANO. Nella notte gli ultimi giochi, gli ultimi contatti tra il capo dei senatori Francesco Tabladini e Roberto Maroni («Bobo, se te ne vai tu qui comincia la fine»), Umberto Bossi che da casa telefona e aggiusta il primo dei suoi tre interventi in tre giorni (con tanto di grafici). E da questa mattina alle 9, al Palatrussardi, la Lega va a cominciare il suo congresso straordinario. A mezzogiorno, dal quarto d'ora di saluto del sindaco Marco Formentini, i 480 delegati capiranno come butta. Capiranno se la Lega si schiera o sceglie il Centro e torna sola. Capiranno se Maroni va o resta. All'una, debutto di Bossi. «Da qui - anticipa - può ripartire la lunga marcia del federalismo, la lunga marcia dei ceti medi». Riassunto delle ultime settimane: «Abbiamo combattuto una battaglia della Madonna, con morti e feriti e dispersi. Eravamo circondati da un esercito che ci sbarrava il sentiero. Almeno dal sentiero li abbiamo buttati fuori...». Morti e feriti e dispersi. Li dovrà contare, Bossi: «Pensavo che un 20% fosse il prezzo giusto». Invece è il 28: «Vigliacchi, confusi, ladri, tagliagola, comprabili...». Leccar¬ si le ferite, aspettando Maroni, e andare avanti con un timore e un incubo: l'indipendentismo e le elezioni a giugno. Bossi l'indipendentismo lo teme. «Qui c'è tutta una base indipendentista, e io sono federalista: non mi va la ridotta del Lombardo-Veneto». Una base di veri duri: «E' come se avessero visto che il federalismo è una bandiera troppo molle, da far su come si -mole. Forse non hanno considerato la battaglia contro uno capace di manipolare l'opinione pubblica. O che il maggioritario ha radunato il Caf, i fascistoidi e tutta la merda peggiore del mondo. Ci siamo trovati con il nostro fuciletto contro i missili». Avverte: «Occhio, gli indipendentisti potrebbero vincere il congresso!». Ma non dovrebbe andare proprio così. Bossi sa che dal congresso, Maroni o non Maroni, uscirà segretario. «Io - minimizza - sono una persona perbene che non ha mai rubato, non è alla ricerca di potere e nella Lega sto anche a fare lo sguattero». Modestia a parte, dice che il futuro della Lega sarà nel federalismo, nel Centro politico e nel ceto medio: «Il problema vero è che il ceto me- dio dovrà battersi in prima persona per non rimanere stritolato tra monopoli e socialdemocrazia. Alla fine strategicamente vincerà su tutto, sbaraccherà tutto. Io sono quello che è già lì, e la Lega è il Polo di centro». Ai suoi dirà che Rocco Buttigliene non è da considerare perduto per sempre. «Se va con i fascisti si prende una responsabilità storica terrificante». Mentre anche Buttiglione, come il Paese tutto, «ci deve almeno un fiore perché abbiamo rinunciato al potere per il pote¬ re pur di salvare la libertà. Stiamo ripartendo per il federalismo, ma dobbiamo evitare la strettoia elettorale di giugno». Ed eccolo, l'incubo. Le elezioni con i sondaggi che danno la Lega a picco. E allora, tra Berlusconi e Prodi, su la bandiera del Centro: «Io pensavo di avere l'uomo giusto, Maroni. Ma questo mi buca l'analisi...». Maroni, che per la Swg sarebbe il segretario più amato dai leghisti e per Gianfranco Miglio «non ha nessuna consistenza e sarebbe un disastro». Maroni, che oggi ascolta e parlerà domani. Assente di riguardo Irene Pivetti, presenti per la prima volta D'Alema e Cofferati, non ci sarà Giuliano Urbani: «Mi hanno invitato. Ma in un posto dove c'è Bossi, che ci vado a fare?». Neppure a sentir Maroni. Che Bossi ascolterà con ansia: «Io a Roberto voglio bene, ò un mio amico. Ho seguito il suo dramma personale, di confusione, ma sono convinto che chi è confuso oggi non è che sia confuso domani...». Chissà, Bossi spera... [g. cer ia! Roberto Maroni. A sinistra, Umberto Bossi tti» a : n r à o i o e , Roberto Maroni. A sinistra, Umberto Bossi

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