E' tornato il calcio è tornato il Milan
LÀrsenal battuto a S. Siro nella partita che ha segnato la ripresa dell'attività in Italia LÀrsenal battuto a S. Siro nella partita che ha segnato la ripresa dell'attività in Italia E' tornato il calcio, è tornato il Milan Boban e Massaro danno la Supercoppa ai rossoneri MILANO. A dieci giorni dalla tragedia di Marassi, il Milan sgretola l'Arsenal, che gli aveva imposto un orgoglioso 0-0 a Highbury, e vince su tutti i fronti. In campo, aggiudicandosi per la terza volta la Supercoppa d'Europa, e sugli spalti, dando prova di un tifo civile e corretto non meno della partita, risolta dagli acuti di Boban e Massaro, e dell'accoglienza che ricevette a Londra, mercoledì scorso. Mai come in questa occasione, la cornice e la condotta della gente fanno aggio su un risultato che pure consente alla squadra di Capello di collezionare il 16° trofeo dell'era Berlusconi, il secondo stagionale (dopo la Supercoppa d'Italia, strappata alla Samp) e il 13° «scalpo» internazionale: al mondo, soltanto gli argentini dell'Independiente erano arrivati a tanto. Per un tempo, gli ultra osservano un religioso silenzio. Gli inglesi no, sono duemila giovani e forti. Chi poteva immaginarsi che proprio loro avrebbero fischiato la formazione del Milan? Loro, i depositari del nuovo galateo da stadio. L'Arsenal è un blocco di marmo. C'è Merson, l'ex cocainomane, al posto di Jensen, dirottato in panca. A Capello manca Maldini, debilitato da una noiosa influenza, «diversivo» oggi di gran moda. San Siro semi vuoto, Milan scandalosamente in giallo (per la tv) e subito pericoloso con Massaro, pescato in profondità da Donadoni. In fase difensiva, Graham applica un rognoso 4-1-4-1, con Schwarz buttafuori davanti al quartetto arretrato, e Hartson guastatore fra Baresi e Costacurta. All'8' e al 14' Seaman intercetta in volo due «missili» di Massaro e Desailly. Il 4-4-2 del Milan viene modificato in corsa quando Boban dalla fascia scivola al centro, dietro a Massaro e Savicevic, controllati da Adams e Bould. Sulle fasce è tutto uno scalpiccio: a destra, Tassotti e uno a turno fra il Genio e Zvone contro Wright e Winterburn; a sinistra Panucci e Donadoni a ridosso di Campbell e Dixon. Il pressing di Albertini e Desailly garantisce munizioni fresche. Merson e Selley cercano l'inserimento a sorpresa. La tattica del fuorigioco frustra i bollori dei british, ma al 18' Hartson scarta Baresi e, dalla lunetta, conclude a fil di palo. E' la nuova posizione di Boban (ci voleva così tanto, Capello?) a risolvere la sfida. Schwarz ne viene letteralmente disintegrato, dal 27' al 43' sono ben quattro le volte in cui il croato batte a rete: la buona è la terza, al 41', su tocco verticale di Massaro, volatona nel cuo¬ re del bunker e destro sull'uscita del portiere, malgrado un goffo abbraccio del povero Schwarz. Una sventola di Savicevic, a lato di poco, è il suggello di un primo tempo che il Milan ha scalato con la pazienza, e l'autorità, dei forti. Alla ripresa, ecco il tifo ultra. Silvio, Belluno li ama, recita un lenzuolo esposto di fresco. La curva sud impazza festosa. Nenie e inni rigorosamente prò e non contro (tranne un vaffa conclusivo, destinatari Prisco e Berti). Gli eventi costringono l'Arsenal a sbilanciarsi. Ci prova Merson, dal limite: fischi. Nel Milan, votato ora in attacco a un 4-3-3 molto elastico, il contributo podistico di Massaro raggiunge picchi mirabolanti. Una ginocchiata di Boban sperona Dixon. Rispetto all'andata, c'è meno Wright e abbastanza Hartson. La squadra di Capello disegna apprezzabili geometrie. E' la velocità l'arma scelta dal Milan per scompaginare i fieri albionici. Brivido al 15': su angolo di Schwarz, Hartson si appoggia su Costacurta e incorna di prepotenza, Rossi, splendido, devia proprio sui piedi di Wright che insacca un attimo dopo il fischio con il quale l'arbitro aveva inteso punire la carica del bisonte inglese. Dixon, acciaccato, lascia spazio a Keown. Dallo scampato pareggio al gol del trionfo, passano sì e no cinque minuti (e un blitz del Genio, rintuzzato a fatica da Seaman). Corner di Savicevic e perfida capocciata di Massaro. Ovazioni. Fuori Campbell, un palo della luce, e dentro Parlour. Troppo tardi. Sul piano della classe pura, c'è un abisso fra Milan e Arsenal. Siamo sempre con voi, grida il popolo. E quando esce Massaro, un assist e un gol, lo riempie di coccole. Vai Di Canio. La banda Baresi controlla agevolmente le operazioni. Tiene gli avversari lontano da Rossi (due parate in tutto, su Wright e Hartson). C'è anche un minuto per Eranio, all'esordio stagionale: avvicenda un Savicevic esausto ma felice e invocato a tutta ugola. Nulla da dire sul verdetto. L'Arsenal lo accetta e s'inchina. Applausi fraterni. Baresi alza l'ennesima Coppa, Capello agguanta Sacchi a quota otto (trofei). La pace sia (sempre) con voi. Roberto Beccantini MILAN ROSSI S. 6,5 TASSOTTI 6,5 PAN0CCI 6,5 ALBERTINI 6.5 COSTACURTA 6,5 BARESI 6,5 D0NAD0NI 6,5 DESAILLY 6,5 BOBAN 7 SAVICEVIC 7 (44' S.I. ERANIO) sv MASSARO 8 (35' S.t. Dl CANIO) sv AIL: CAPELLO 7 2 ARSENAL SEAMAN 6,5 DIXON 6 (2V s.t. KEOWN) sv WINTERBURN 6 SCHWARZ 5 BOULD 6 ADAMS 6 CAMPBELL 5 (32' s.t. PARLOUR) sv WRIGHT 5,5 HARTSON 6 MERSON 5.5 SELLEY 5,5 AIL: GRAHAM 6 0 Arbitro: KRUG (Germania) 7 Roti: pi 41' Boban, si 20' Massaro. Ammoniti: pt 13' Bould, 22' Albedini, st 15' Costacurta. Spettatori: 23.953 paganti, incasso di 730 008 000 Andata: Arsenal-Milan 0-0. W Capello, una serata da applausi A sinistra Boban, il croato del Milan autore del primo gol, contrastato dal difensore inglese Winterburn; sopra Massaro in azione: è stato lui a firmare la seconda rete rossonera
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