Sbaglia a preparare la dose Ucciso dagli anabolizzanti di Bruno Ghibaudi

Roma, aveva 31 anni: appassionato di body building, si era costruito una palestra in garage Roma, aveva 31 anni: appassionato di body building, si era costruito una palestra in garage Sbaglia a preparare la dose Ucciso dagli anabolizzanti ROMA. Ad ucciderlo è stata probabilmente una dose eccessiva di anabolizzanti, il prezzo incautamente pagato alla passione per la ginnastica e per la palestra. Oliando ieri mattina Enrico Tamengo, 31 anni, è giunto esanime al pronto soccorso dell'ospedale di Frascati, questa ipotesi è stata la prima formulata dai sanitari che ne hanno constatato la morte. A suggerirla era stato il racconto dei genitori, dal quale risultava che la sera precedente il giovane si era iniettalo un farmaco che assumeva abitualmente. Ma per accertarne la fondatezza bisognerà aspettare i risultati dell'autopsia, già sollecitata all'Istituto di medicina legale di Roma. Enrico Tamengo lavorava come carrozziere nella capitale. La grandi; passione del suo tempo libero erano gli esercizi ginnici e il body building. Non frequentava palestre ma per potersi dedicare con maggior comodità al passatempo preferito ne aveva ricavata una nel garage della sua abitazione, con tutti gli attrezzi per gli esercizi fondamentali. Qui si allenava tre volte la settimana, con tranquillità e con metodo. E così ha fatto pure l'altro ieri. «Aveva fatto esercizi come al solilo - ricorda la madre Palmina -. Poi si è iniettato un medicinale che prendeva da tempo e che gli serviva a tonificare i muscoli e a sopportare meglio la fatica. Forse una dose doppia, come dicono i poliziotti che hanno trovato i vetri delle fiale nel cesto della spazzatura. Io ho sempre diffidalo di quelle medicine. A giugno Enrico aveva smesso, ma poi ha ripreso». Dopo cena il giovane era uscito con gli amici. Una serata come le altre. Ma la notte no. «Verso le 5,30 l'ho sentito ansimare e sono corsa con mio marito nella sua camera - aggiunge la madre. Faceva fatica a respirare. Ne sono rimasta sconvolta. E nell'attesa di un'ambulanza che non arrivava mai mi sono resa conto che mio figlio stava morendo». La corsa in ospedale si rivelerà inutile, forse perché tardiva. Ma anche di questo si occuperà la magistratura, che ha già avviato le indagini. Solo l'autopsia potrà stabilire le cause del decesso e la natura e la dose della sostanza che il giovane si era iniettato qualche ora prima. Il farmaco, si sa, può essere un benefattore o un killer: tutto dipende dalle modalità e dalle dosi in cui viene assunto. Per adesso è difficile stabilire se si trattava di un vero anabolizzante, che gonfia e sviluppa i muscoli ma che per i suoi effetti collaterali appartiene ad una categoria messa al bando da tutte le federazioni sportive, o di un corroborante antifatica. «Era un ragazzo molto attento ed equilibrato - ricorda il cognato - e non ha mai esagerato con le medicine». Il giovane aveva però dei problemi di pressione, al punto da bandire il sale dalla sua alimentazione. E' allora possibile che in queste condizioni una dose eccessiva di anabolizzante o di altra sostanza chimica cui il giovane era allergico abbia scatenato una reazione anafilattica, con grave crisi respiratoria? «Enrico non avrebbe mai commesso la leggerezza di raddoppiare la dose o di ricorrere a una medicina che non conosceva», escludono gli amici che lo conoscevano meglio. Per il momento solo ipotesi, dunque. «Spesso gli appassionati fanno ricorso a farmaci regolari, anche se messi a punto per curare altre patologie, come l'ipertrofia prostatica, l'asma, l'enfisema polmonare e così via - spiega il dottor Paolo Menichella dell'ospedale di Frascati -, ma che non dovrebbero essere usati nell'attività sportiva. Il rischio può nascere da un uso moderatamente elevato ma prolungato oppure da un'assunzione improvvisamente eccessiva, un'overdose che determina una reazione acuta. Dagli anabolizzanti derivano danni epatici enormi, che alterano i meccanismi della coagulazione e rendono il sangue più denso, con gravi problemi di circolazione e rischio di ostruzione coronarica. Ma le cause di questo decesso potrebbero essere tante altre». Bruno Ghibaudi L'uomo soffriva di problemi di pressione Un'indagine anche sulla tempestività dei soccorsi A sinistra Hulk Hogan, ex star del wrestling: ammise l'uso di steroidi

Persone citate: Hulk Hogan, Paolo Menichella

Luoghi citati: Roma