Scintille diplomatiche Italia-Croazia

Schiarita sul «fronte» sloveno, il ministro Susanna Agnelli sblocca il negoziato nell'incontro con il collega di Lubiana Thaler j Cade un F-16 turco Schiarita sul «fronte» sloveno, il ministro Susanna Agnelli sblocca il negoziato nell'incontro con il collega di Lubiana Thaler Scintille diplomatiche Italia-Croazia Dopo la sentenza contro la minoranza in Istria ROMA. Il problema della minoranza etnica italiana infiamma i rapporti fra Roma e Zagabria mentre sullo stesso tema si è registrato ieri un allentamento della tensione nei riguardi della Slovenia. L'ambasciatore croato Rudolf è stato ricevuto alla Farnesina dal direttore degli Affari politici Amedeo de Franchis, che a nome del governo voleva avere chiarimenti sulla sentenza della Corte Costituzionale di Zagabria che l'altro giorno ha limitato i diritti dei nostri connazionali in Croazia, diritti riconosciuti da leggi e da trattati bilaterali. De Franchis ha espresso a Rudolf la preoccupazione di Roma; l'ambasciatore non è stato in grado di chiarire quale sia l'esatta portata della sentenza ma ha promesso di informarsi presso le autorità del suo Paese e di far avere quanto prima all'Italia le necessarie delucidazioni. La polemica era scoppiata l'altro giorno quando la sentenza della Corte croata aveva emendato 18 articoli dello statuto dell'Istria, redatti a tutela della minoranza italiana: essi stabilivano fra l'altro l'obbligo del bilinguismo e un'autonomia fiscale che risultano ora pressoché svuotati di contenuto. Lo statuto era conforme al memorandum del gennaio 1992 sottoscritto dai rappresentanti di Italia e Croazia. L'onorevole Mirko Tremaglia, di An, presidente della commissione Esteri della Camera, aveva protestato sollecitando l'intervento del ministero degli Esteri. Tremaglia aveva anche chiesto al governo di mettere il veto all'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, fortemente voluto da Zagabria, finché la questione non sarà risolta. Buone nuove invece dal «fronte» sloveno: dopo il colloquio, avvenuto ieri sempre alla Farnesina, tra i ministri degli Esteri Susanna Agnelli e Zoran Thaler, Italia e Slovenia hanno deciso di affidare la ripresa del negoziato bilaterale a due alti funzionari con la fondata speranza di «superare l'attualo situazione di stallo». Il portavoce del ministero degli Esteri, Maurizio Moreno, ha spiegato che l'incontro, svoltosi «in un clima costruttivo», non ha avuto carattere negoziale ma è stato un'occasione di «contatto politico e personale» tra i due ministri che sono entrambi da pochi giorni alla guida dei rispettivi dicasteri. Il colloquio, che con la colazione è durato circa un'ora e mezzo, è servito quindi per «porre le premesse di una ripresa delle trattative bilaterali». I due alti funzionari avranno il compito di procedere a una «accurata ricognizione di tutte le questioni sul tappeto» e di «individuare formule intese a far compiere al negoziato concreti progressi». Secondo quanto si è appreso è prevedibile un incontro tra gli alti funzionari «a brevissima scadenza». Lo sloveno Thaler ha confermato il carattere «molto amichevole» dell'incontro. Si è cercato di individuare i modi per «garantire che due popoli siano amici» e possano avere «un rapporto di buon vicinato e non di odio», ha detto in un incontro con i giornalisti italiani, all'ambasciata di Lubiana a Roma. Thaler ha detto che i due ministri si terranno «in contatto permanente» e ha aggiunto di ritenere che sia giusto «non condizionare a scadenze» i rapporti tra i due Paesi. Il ministro ha preferito non rispondere a domande sulla questione dei «beni abbandonati» dagli italiani, in quanto non si è giunti ieri a «nessuna conclusione». Si è trattato - ha aggiunto - di un colloquio «a carattere informativo». «Non abbiamo preso decisioni», ha ribadito Thaler, spiegando però che la sensazione è stata che siano «compatibili» le idee sugli interessi dei rispettivi Paesi. [e. st.] L'ambasciatore convocato alla Farnesina per spiegazioni Stretta di mano tra Susanna Agnelli e il ministro degli Esteri sloveno Thaler