Nuovo pds, ecco i piani di Fabio Martini

Nuovo pds, ecco i piani Nuovo pds, ecco i piani Primo: spaccare Rifondazione Dopo 17 anni tesseramento in attivo ROMA. Da sei mesi Achille Occhetto va su e giù per lo Stivale a presentare il suo libro, ma l'acredine per Massimo D'Alema è rimasta intatta e così l'altra sera, al Comunale di Imola, Akel il battutista ha colpito: «Nella storia le cose si ripetono sempre due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa: dopo la svolta, ecco la svoltina...». In quella battuta c'è tutto rocchetto goliardo e ieri mattina D'Alema ha replicato con sarcasmo: «Andiamo verso prove politiche molto impegnative, spero che nel partito non ci saranno atteggiamenti autolesionistici...». E' confortato, D'Alema, dai numeri: dopo 17 anni il tesseramento del pds toma in attivo e raggiunge quota 720mila. L'operazione-restyling di D'Alema - trasformare il pds post-comunista in partito socialista - parte in un clima di veleni ironici, di antiche gelosie. Un clima destinato ad appesantirsi nelle prossime settimane anche fuori del pds perché il piano studiato a Botteghe Oscure per organizzare Fanti-Polo delle libertà prevede una raffica di rotture e ricomposizioni negli altri «satelliti» della sinistra: verdi, Rete, socialisti delle varie famiglie, Rifondazione comunista. E il primo obiettivo di D'Alema ò spaccare i cugini comunisti. Tre giorni fa, senza grancasse, il segretario ha ricevuto nel suo studio di Botteghe Oscure Sergio Garavini e i due hanno parlato dell'ipotesi dell'ingresso di una parte dei parlamentari comunisti dentro il «nuovo» pds che uscirà dal congresso di fine primavera. E infatti Sergio Garavini non boccia la «svolta laborista» di D'Alema: «Mi sembra importante che sia tramontata l'ipotesi di un partito democratico e che il rapporto con i popolari e le altre forze di sinistra sia visto in termini di un'alleanza in cui ci sia una sinistra unita». Il piano del «Bottegone» è spac- care Rifondazione e assorbire nel «nuovo» partito il maggior numero di satelliti vaganti. I primi nel mirino sono i laboristi di Valdo Spini, che con 11 deputati, 8 senatori, molti quadri Uil e Cgil guida la più corposa pattuglia socialista sopravvissuta allo sbriciolamento del psi. E visto che i laboristi di Spini sono impegnati in un'aspra faida con i socialisti di Boselli e Del Turco, cosa si è inventato D'Alema? Cinque giorni fa ha riunito tutti i capi dei progressisti e appena Boselli se ne è andato ha varato un coordinamento del Polo democratico, con tutti dentro - pds, verdi, Rete, cristiano-sociali, laboristi - tutti tranne i socialisti «cattivi» che hanno già deciso di far nascere un nuovo partito con Mariotto Segni e quel che resta di Ad. E tra le due famiglie socialiste scorrerà ancora veleno nelle prossime settimane. Dice Boselli: «A questo punto credo proprio che Spini finirà per essere assorbito nel pds, che altro può fare?». E Spini: ((All'assorbimento non ci sto, daremo il nostro contributo se ci sarà una vera costituente e, quanto a Boselli, dovrà spiegare: che senso ha far confluire la tradizione socialista sotto le insegne di Segni?». E D'Alema punta ad assorbire anche la Rete, un altro satellite in via di implosione. E infatti, mentre Orlando propone di riunire in un nuovo partito tutti i cattolici della diaspora, Diego Novelli ha fatto bocciare il suo ex amico con un contorto comunicato: «L'assemblea della Rete di Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia smentisce le illazioni giornalistiche secondo cui il movimento si accingerebbe a confluire in un soggetto di ispirazione cattolica». E così, ecco il «ribaltone»; le parole di Orlando, un tempo padre padrone della Rete, diventano «illazioni giornalistiche». Fabio Martini

Luoghi citati: Emilia, Imola, Liguria, Lombardia, Piemonte, Roma