Prodi «Scongelerò la sinistra»

La replica a Buttiglione: «Ci sono avvenimenti che sono sempre intempestivi» La replica a Buttiglione: «Ci sono avvenimenti che sono sempre intempestivi» Prodi: «Scongelerò la sinistra» «Equilibrio e cultura cristiana, mi ispiro a Delors» BOLOGNA. Romano Prodi riparte da Parigi nella sua marcia di avvicinamento verso le cento città italiane. Per ora è un viaggio virtuale: dopo la due giorni tv - prima da Biagi e poi da Costanzo - adesso è la volta dei giornali. Così Prodi si lascia intervistare dal francese Le Monde e tra una domanda e l'altra spiega: «Per la cultura cristiana e la forza dell'equilibrio del suo percorso, un personaggio come Jacques Delors può essere una fonte d'ispirazione». Una «battuta» per compiacere i francesi, ma anche un preciso messaggio ai cattolici italiani: equilibrio e cultura cristiana, due doti proprie del centro. E Prodi da Bologna insiste su questo punto: «Io ho il grande riferimento del centro». Poi sorridente cerca di sfuggire all'assalto dei giornalisti che lo tempestano di domande su Buttiglione, su quel documento della direzione dei popolari che bolla come «intempestiva» la sua candidatura. Lui se la cava con una battuta: «Ci seno degli avvenimenti che sono sempre intempestivi». Glissa anche sullo scontro tra i popolari: «Non dico nulla perchè credo che non sia stato deciso nulla». Ma certo deve avergli fatto proprio piacere il commento di Famiglia Cristiana affidato a Beppe Del Colle: la sua candidatura può rappresentare «una via d'uscita, per molti aspetti onorevole e attenta agli interessi generali, dalla crisi che turba tante coscienze di cattolici e di cittadini di questo paese... Oggi sembra essere il momento giusto per l'impegno, cui si è sentito chiamare Romano Prodi». E Prodi incassa anche l'appoggio del vescovo di Ivrea, monsignor Bettazzi: «Evento favorevole sia per il cammino democratico della Patria che per una maturazione politica del nostro mondo cattolico». Barra al centro, allora, per costruire quello che Segni chiama il secondo albero da affiancare alla Quercia. Sì perchè Prodi, a Le Monde, ha spiegato: «Berlusconi ha avuto il merito di scongelare la destra, di farla partecipare al gioco politico rimasto così a lungo bloccato. Io vorrei scongelare la sinistra» ma con la costruzione di «un grande raggrupamento di centro». Poi ha aggiunto: «Hanno distrutto la vecchia classe politica ma non l'hanno sostituita con una nuova. Silvio Berlusconi? E' stato eletto grazie ad uno sfruttamento intelligentissimo della legge elettorale, ma non c'era né fondo né contenuto, soltanto un raduno di circostanza destinato a sfracellarsi sullo scoglio delle realtà. E' stato una sorta di grande sogno e poi, puff, il Paese si è risveglia¬ to con la crisi, i tassi di interesse elevati e la disoccupazione in aumento nonostante la ripresa». Fin qui la polemica. Prodi preferisce, invece, parlare dell'organizzazione del «partito», di quella sede che entro un paio di giorni aprirà nel centro storico di Bologna, a due passi da Nomisma, centro provvisiorio. Lui spiega: «Sento il consenso crescere e non me lo aspettavo assolutamente». Poi quasi a ri¬ cordare l'avversario Berlusconi aggiunge: «Mi tocca uscire sempre più tardi dall'ufficio. Si formano ovunque comitati, gruppi, punti di riferimento e quindi stiamo accelerando tutta l'organizzazione». Una boutade propagandistica? A sentire Gianni Pecci, direttore generale di Nomisma, futuro coordinatore della campagna prodiana, no: «E' successa una cosa strabiliante - racconta -, la gente ha seguito l'intervista a Prodi in tv, e ha captato il nome "Nomisma". Poi ha chiamato il "12", ha rintracciato il numero e si è attaccata al telefono». Hanno chiamato da Roma, da Milano, da Palermo. Una trentina di telefonate in quattro ore, dall'una di notte alle cinque della mattina. «Volevano informazioni, indirizzi di sedi, notizie continua Pecci -. Io ho preso appunti, risposto, dato i numeri di fax. A tutti ho detto: dica pure a me, sono il centralinista del turno di notte». La prima telefonata da un bidello di Catanzaro: «Mi ha chiesto se aveva fatto il numero giusto per parlare con qualcuno del partito di Prodi». [r. i.] Il professor Romano Prodi, candidato premier del polo di centro-sinistra H llllllli

Luoghi citati: Bologna, Catanzaro, Ivrea, Milano, Nomisma, Palermo, Parigi, Roma