Bossi: sto col ceto medio e il mio polo è il centro

Bossi: sto col ceto medio e il mio polo è il centro Bossi: sto col ceto medio e il mio polo è il centro LA DIFESA DEL LEADER ARONI non ha capito una cosa: la Lega ha una missione storica: impedire che i ceti medi vadano da Berlusconi. E' un dovere morale: se vanno con lui per il Paese è il dramma, il disastro, il fascismo». Umberto Bossi si avvicina al congresso della verità, il primo in cui non raccoglierà soltanto inni e trionfi. Maroni? Un po' traditore, un po' allievo ritardato. Spiega il senatur: «Maroni dice: c'è il bipolarismo, e allora bisogna schierarsi. E sa che cosa significa questo? Che Maroni ha un problema: ritrovare il bigino di filosofia». Il «bigino»? «Il bigino, il libercolo con i riassunti. Io ho fatto lo scientifico: non ero un grande studioso, ma la filosofia la sapevo bene...». E che cosa dovrebbe ripassarsi Maroni, sul bigino? «La differenza tra il metodo deduttivo, che è l'unico che conosce lui, e il metodo induttivo. Lui parte dalle regole, e invece bisogna partire dalla società». In che senso, scusi? «Nel senso che nella società ci sono i lavoratori, ci sono i ceti medi e ci sono i grandi interessi, i monopolisti. E allora c'è spazio per tre poli, non per due. Vediamo di raccontarcela giusta la cosa. Il ceto medio ha sempre avuto interessi di destra, ma si appoggiava a una forte struttura comunista. Così i grandi interessi si trovavano in soggezione e restavano lontani dal monopolismo. Ma oggi il blocco comunista non c'è più, ergo ceti medi devono combattere in prima persona. Ergo c'è la necessità morale di un polo di centro. Perché se i ceti medi vanno a sbattere contro il monopolismo, allora non si scappa: nasce il secondo fascismo. Chiaro?». Più o meno. Allora lei, davanti al congresso, dirà che Lega deve essere la valvola di sfogo dei ceti medi? «La Lega è i ceti medi. I ceti medi produttivi, quelli che vogliono lo Stato federalista, liberale, trasparente. Ha visto quante cose si imparano con il metodo induttivo?» Ma i suoi nemici dicono che la Lega non c'è più. Altro che induttivo e deduttivo... «E chi è che lo dice?» Ad esempio Berlusconi... «Ma lui è il monopolismo, Che cazzo dovrebbe dire? Lui vuole togliere voce al ceto medio, in modo da farlo pendere a destra. No, guardi, Berlusconi sa che se la Lega vince lui non ha più il monopolio. E senza il monopolio, è finito. Per farla breve: Berlusconi può solo sperare che non si facciano le regole prima del voto. E chi non vuole le regole non è un democratico, è un fascista. Per questo la Lega va avanti linearmente...». «Linearmente»? Ma non eravate gli alleati di Berlusconi? ((Alleati tecnici, e loro hanno cercato di farci fuori. Dia retta a me: quella lì è una destra sporca, dove uno è vicino a Cosa Nostra e l'altro fino all'altro ieri diceva che Mussolini è il più grande stratega del secolo. No, guardi, chi va con Berlusconi è un traditore». Anche Maroni? Domani sarete avversari... «Un Maroni che mi viene a dire che bisogna tornare nel Polo della Libertà è uno che tradisce, uno che apre la strada al fascismo». Onorevole, lei e Maroni siete cresciuti insieme. Come può averla «tradita» così? «Ma non penso mica che si sia venduto a Berlusconi. Gliel'ho detto: è una questione di metodo. Lui è un avvocato e parte sempre dalla legge, dal deduttivo». Ma lei ha parlato a Maroni? «Certo, il nostro rapporto personale non è mica cambiato». E che cosa gli ha detto? «E che potevo dirgli? "Bobo, stai facendo una cazzata madornale. Se si divide il ceto medio, viene fuori un casino della Madonna"». Onorevole, ma lei crede che la Lega abbia ancora la forza per «mordere»? «Hai voglia se ce l'ha. Però adesso la Lega deve scegliere: nella base ormai prevale l'indipendentismo. Ma quello vuol dire rinunciare in partenza alle alleanze organiche, perché l'indipendentismo è una roba del Nord. E allora non ci si può alleare con chi è presente in tutta Italia. Il federalismo, invece, si può infilare nel Sud a grande velocità. Che posso due? Speriamo che al congresso non vincano gli indipendentisti». Sia sincero, questo congresso mette in discussione la sua leadership. O no? «Ma che ne so io. Lo chieda agli altri. Io non sono un uomo di potere, non me ne frega niente». Onorevole, perché ha detto che tra due anni potrebbe anche andare in pensione? «Mah, il problema è un altro. Si parlava del mondo marcio, di cose così brutte da far passare la voglia di esistere...». Sta dicendo che c'è del marcio dentro la Lega? «Ma no! Fuori, fuori dalla Lega. E' venuto uno a dirmi: guarda che ho le prove di cose terribili. E io gli ho detto: non ditele a me, che se no mi viene voglia di andare su un'isola con ventisette femmine e mandare tutto a quel Paese. Ma era una battuta: io sono uno che resiste, non uno che scappa...». Ma questo «polo di centro» per i ceti medi, lei lo vuole fare con Buttiglione, se ho capito bene. Ma Buttiglione non è legato mani e piedi con Berlusconi? «Guardi che io non voglio fare niente. E' il congresso che decide, non io. Ammesso che scelga il fe¬ deralismo invece dell'indipendentismo. Altrimenti, gliel'ho già detto: niente alleanza con nessuno». E di Prodi che ne dice? «Mah, è un uomo di valore. Certo viene dal passato, ma dalla parte meno sporca del passato». Ma se lei, dopo aver puntato ai ceti medi, si trovasse davanti a un bivio, chi sceglierebbe: Prodi o Berlusconi? «Amico mio, le ho già detto che io non scelgo niente. E' il congresso che sceglie». Bossi, e se il congresso scegliesse il Cavaliere? «Il congresso può fare quello che vuole. Ma non può scegliere Berlusconi, non è possibile. Mai con i fascisti, mai!». Guido Tiberga non ero un grande studioso, ma la filosofia la sapevo bene...». E che cosa dovrebbe ripassarsi Maroni, sul bigino? «La differenza tra il metodo deduttivo, che è l'unico che conosce lui, e il metodo induttivo. Lui parte dalle regole, e invece bisogna partire dalla società». In che senso, scusi? «Nel senso che nella società ci sono i lavoratori, ci sono i ceti medi e ci sono i grandi interessi, i monopolisti. E allora c'è spazio per tre poli, non per due. Vediamo di raccontarcela giusta la cosa. Il ceto medio ha sempre avuto interessi di destra, ma si appoggiava a una forte struttura comunista. Così i grandi interessi si trovavano in soggezione e restavano lontani dal monopolismo. Ma oggi il blocco comunista non c'è più, ergo ceti medi devono combattere in prima persona. Ergo c'è la necessità morale di un polo di centro. Perché se i ceti medi vanno a sbattere contro il monopolismo, allora non si scappa: nasce il secondo fascismo. Chiaro?». Più o meno. Allora lei, davanti al congresso, dirà che Lega deve essere la valvola di sfogo dei ceti medi? «La Lega è i ceti medi. I ceti medi produttivi, quelli che vogliono lo Stato federalista, liberale, trasparente. Ha visto quante cose si imparano con il metodo induttivo?» Ma i suoi nemici dicono che la Lega non c'è più. Altro che induttivo e deduttivo... «E chi è che lo dice?» Ad esempio Berlusconi... solo sperare che non si facciano le regole prima del voto. E chi non vuole le regole non è un democratico, è un fascista. Per questo la Lega va avanti linearmente...». «Linearmente»? Ma non eravate gli alleati di Berlusconi? ((Alleati tecnici, e loro hanno cercato di farci fuori. Dia retta a me: quella lì è una destra sporca, dove uno è vicino a Cosa Nostra e l'altro fino all'altro ieri diceva che Mussolini è il più grande stratega del secolo. No, guardi, chi va con Berlusconi è un traditore». Anche Maroni? Domani sarete avversari... «Un Maroni che mi viene a dire che bisogna tornare nel Polo della Libertà è uno che tradisce, uno che apre la strada al fascismo». Onorevole, lei e Maroni siete cresciuti insieme. Come può averla «tradita» così? «Ma non penso mica che si sia venduto a Berlusconi. Gliel'ho segretario della Lega, Umberto Bossi. In alto, Roberto Maroni roba del Nord. E allora non ci si può alleare con chi è presente in tutta Italia. Il federalismo, invece, si può infilare nel Sud a grande velocità. Che posso due? Speriamo che al congresso non vincano gli indipendentisti». Sia sincero, questo congresso mette in discussione la sua leadership. O no? «Ma che ne so io. Lo chieda agli altri. Io non sono un uomo di potere, non me ne frega niente». Onorevole, perché ha detto che tra due anni potrebbe anche andare in pensione? «Mah, il problema è un altro. Si parlava del mondo marcio, di cose così brutte da far passare la voglia di esistere...». Guido Tiberga Bobo ripassi la filosofia ì Capirà che sbaglia metodoM y Bobo ripassi la filosofia ì Capirà che sbaglia metodoM y segretario della Lega, Umberto Bossi. In alto, Roberto Maroni

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