America non capisci la pasta

Scatenata negli Usa la crociata contro spaghetti e fettuccine Scatenata negli Usa la crociata contro spaghetti e fettuccine America, non capisci la pasta TORTELLONI, tagliatelle, lasagne, agnolotti, anolini, tortellini, spaghettini, mezze penne, maccheroni, ravioli, rigatoni... tutto al bando: «Fanno male», dicono gli americani. Fanno ingrassare, fanno metter su chili di troppo, allargano sulle nostre pance, sulle nostre cosce, sui nostri polpacci, pericolosi cuscinetti di grasso. Bisogna obbedire? Dobbiamo proprio far sparire dalle nostre tavole, dai tavoli dei nostri ristoranti quello che c'è di gastronomicamente più sacro per il gusto, per il buon gusto italiano? L'allarme viene dal «New York Times». Sotto accusa è la pasta che, essendo un carboidrato e, quindi, uno zucchero, sarebbe la responsabile prima di far produrre al corpo umano l'insulina. Troppi zuccheri vogliono dire troppa insulina; troppa insulina vuol dire troppa fame e, di conseguenza, troppo cibo e troppo grasso. Ahimè, la notizia può gettare nel panico, sia dal punto di vista medico sia da quello gastronomico. «Ma sono solo stupidaggini - mi rassicura Giorgio Calabrese, docente di alimentazione umana all'università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza -. Gli americani dovrebbero solo pensare a smettere di mangiare come incoscienti: che la piantino di ingurgitare quattro volte al giorno quella montagna di hot-dog e di salse». Sgomberato il campo dal lato medico, rimane quello gastronomico, quello della gola, quello del piacere. Già, perché il cibo sarà anche cultura, ma è soprattutto edonismo, sensualità, sesso. «Ma insomma, si mangia per vivere o si vive per mangiare?», mi hanno chiesto proprio l'altro giorno a Sanremo. Ebbene, io vivo per mangiare. Pantagruel milanese pagato per girare fra trattorie e ri¬ storanti, trovo nella pasta (ancora più che nel riso) l'appagamento della mia gola smodata, la soddisfazione alla mia crapula, l'ottenimento del mio obiettivo gastronomico: essere più da far rotolare che da far correre. Ora, poi, che mi rassicurano per l'ennesima volta che la pasta fa bene... Io temo che l'attacco del primo giornale Usa sia, al solito, l'avvisaglia di qualche guerra protezionista. Consoliamoci, allora, con la nostra vecchia cara Europa e con la Francia in particolare, dove, in questi giorni è uscita «Cuisine et vins de France», con la copertina dedicata ad un piatto di lasagne da abbinare a del Chianti Classico. All'interno, poi, ecco 15 pagine di cucina regionale, di pasta all'italiana dal titolo onomatopeico, «Epatantes les pàtes» (Sconvolgenti queste paste): una montagna di foto e di ricette all'insegna del mangiar tricolore, quello verde bianco e rosso: bianco la sfoglia, verde il basilico, rosso il ragù alla bolognese... Edoardo Raspolli

Persone citate: Edoardo Raspolli, Giorgio Calabrese

Luoghi citati: America, Europa, Francia, Piacenza, Sanremo, Usa