Nedi abissi della mente

Nedi abissi Nedi abissi Da Rilke alla Cvetaeva, da Nietzsche ad Aliami: quando l'io si spezza «Come se finisse il mona)», un saggio dello psichiatra Borgna «L'esperienza del caos e della distruzione, di modificazioni profonde del tempo e dello spazio, della sensibilità e dell'interiorità. L'io sfondato vive in mille specchi, ma dietro la scissione esiste un'unità, una coerenza: la sofferenza ha un senso. In ogni paziente c'è esigenza e nostalgia d'amore assoluto, domanda d'aiuto. L'ammalato si costruisce una sua forma di vita, un suo iglù... Virtualmente la schizofrenia è struttura portante della condizione umana: viviamo sempre in bilico. Nell'artista ce n'è per così dire una dose maggiore, rispetto a una persona cosiddetta normale. La più alta poesia tedesca, per Jaspers, è quella di Hòlderlin, perché fecondata dalla folgore schizofrenica. Non bisognerebbe mai parlare di malattie men- tali, ma del cuore: non c'è nessuna incrinatura delle capacità logiche, razionali». Che cosa esattamente fa sof. frire? «La perdita della propria identità. Si alzano i ponti levatoi che ci tengono in contatto col mondo e in disperata solitudine si vaga in un altro mondo. L'artista è colui che si tuffa nell'altrove, che vive altri ambienti psichici». Perché lei parla anche di mistici? «Perché anche il mistico precipita o sale nella solitudine, nella spaccatura assoluta, in un altrove che coglie nella misura in cui sa fare silenzio in se stesso e sa uscire dai rigidi parametri quotidiani del tempo e dello spazio. Sono tutte esperienze che nascono nel deser¬

Persone citate: Borgna, Cvetaeva, Jaspers, Nedi, Nietzsche

Luoghi citati: Aliami