L'espresso in crisi per i costi delle miscele e di gestione dei locali: «E non piace ai giovani» Caffè più amaro 1400 lire

L'espresso in crisi per i costi delle miscele e di gestione dei locali: «E non piace ai giovani» L'espresso in crisi per i costi delle miscele e di gestione dei locali: «E non piace ai giovani» Caffè più amaro, 1400 lire // rincaro nei bar ai primi di marzo La tazzina di caffè passerà da 1300 a 1400 lire ai primi di marzo. Lo confermano sia i baristi della Fiepet-Confesercenti, che avevano inaugurato l'espresso a 1300 lire nel marzo '93, sia i colleghi dell'Epat-Confcommercio che si erano adeguati allo stesso prezzo nell'autunno successivo. Un rincaro che lascia l'amaro in bocca: con la tendenza agli arrotondamenti tipica dei listini-bar, l'espresso a 1500 lire è dietro l'angolo. Dice Sebastiano Bologna, direttore dell'Epat-Ascom: «Avremmo voluto contenere il prezzo sino all'autunno, ma ci è stato impossibile. Non c'era altro modo per fronteggiare l'aumento delle miscele da 27 a 31 mila lire il chilo, dopo le gelate brasiliane. Senza contare una lievitazione dei costi di servizio ancora più pesante. Soprattutto nei locali dove l'espresso viene presentato insieme a 3 o 4 varietà di zucchero e l'immancabile cioccolatino, con i quotidiani riservati ai clienti». Un aumento «necessario», insomma. Lo conferma il segretario della Fiepet-Confesercenti Ivo Manecchia, che denuncia una situazione disastrata: «I patti in deroga hanno fatto lie¬ vitare gli affitti, mentre il recente contratto ha inciso sui salari dei dipendenti. Se ci aggiungiamo il rincaro sul 20 per cento del rinnovo-licenza e gli aumenti su plateatico e inse¬ gne, l'urgenza di questo ritocco risulta evidente». Anche se ogni barista sarà libero di fissare un prezzo «su misura» per l'espresso (e per qualsiasi altra cosa), in quanto le associazioni non sono più autorizzate ad emettere listini validi per l'intera categoria. Un'esca per ulteriori rialzi? Silvano Moschini non ci crede: «I nostri caffè sopravvivono grazie ai panini e ai piattini di mezzogiorno, perché cappuccini ed espressi sono in netto declino. La prima colazione al bar è tramontata con la chiusura del centro; gli uffici, comprese le Poste di via Alfieri, si sono dotati di bar interni; nei negozi si sta diffondendo la macchinetta con caffè in compresse, lanciata dalla Lavazza, che garantisce un ottimo espresso. Inoltre, come al cinema o in pizzeria, nei bar si vedono soprattutto giovani. E ai ragazzi il caffè non piace». [1. r.] I RINCARI IN 12 ANNI 500 lire luglio '83 600 " luglio '84 700 " febbraio '86 800 " febbraio '88 900 " febbraio '89 1000 » giugno'90 1200 <• marzo'92 1300 " marzo'94 1400 ii marzo'95 FONTE: Epal-Confcommercio Sebastiano Bologna direttore dell'Epat «Non è stato possibile rinviare il ritocco fino al prossimo autunno»

Persone citate: Ivo Manecchia, Lavazza, Sebastiano Bologna, Silvano Moschini