I magistrati definiscono la posizione di Berlusconi, transenne intorno a Palazzo di Giustizia Milano vertice «blindato» in Procura di Susanna Marzolla

I magistrati definiscono la posizione di Berlusconi, transenne intorno a Palazzo di Giustizia I magistrati definiscono la posizione di Berlusconi, transenne intorno a Palazzo di Giustizia Milano, vertice «blindalo» in Procura La Fininvest: è una nuova aggressione MILANO. Tre ore di riunione dal procuratore capo, Francesco Saverio Borrelli: presente l'intero «pool» Mani Pulite. Tre ore assolutamente «segrete»: una transenna presidiata dai carabinieri, per tenere lontani i giornalisti troppo curiosi; nessuna dichiarazione al termine. Tre ore «segrete» ma si sa che lo scopo è fare il punto sulle indagini; su tutte le indagini: tanto è vero che partecipa anche Paolo Ielo, che segue il filone delle Coop. Certo si discute anche della posizione di Silvio Berlusconi: che la procura stia tirando le fila dell'inchiesta sull'ex presidente del Consiglio e le sue aziende non è un segreto per nessuno. Tanto basta però alla Fininvest per affermare che «ricomincia l'aggressione». «Aggressione» da parte di chi? Magistratura e giornali, come si evince chiaramente da un comunicato di una paginetta, a firma «Fininvest comunicazioni» e diffuso mentre i magistrati sono riuniti. E l'elemento dimostrativo di siffatta «aggressione» sarebbe proprio «l'annuncio di un vertice di magistrati dal quale potrebbero scaturire chissà quali sviluppi». E' lo stesso annuncio che fa infuriare anche Borrelli e lo convince a transennare la parte di corridoio davanti al suo ufficio. Solo che il procuratore capo ce l'ha con l'enfasi data alla notizia dal Tg5: cioè, guarda caso, un telegiornale del gruppo Fininvest. Piccolo passo indietro, alla scorsa settimana quando vien fuori la notizia che Silvio Berlusconi finisce nuovamente sul registro degli indagati per falso in bilancio. Due volte: per il «caso Lentini» e per le bustarelle alla Guardia di Finanza. Stessa iscrizione per suo fratello Paolo (che viene anche interrogato), per Adriano Galliani e l'avvocato Massimo Baria Berruti (caso Lentini) e per il direttore dei servizi fiscali, Salvatore Sciascia. Ai giornalisti, sempre «troppo curiosi», che chiedono notizie i magistrati rispondono di aspetta¬ re e preannunciano che «lunedì (ieri per l'appunto, ndr) faremo il punto della situazione». Niente di più. Ma la notizia si diffonde e si amplifica, viene ricordata ancora ieri mattina e il procuratore s'arrabbia: prima che inizi l'incontro fa allontanare i giornalisti e mettere le transenne. Come mai? «Quando viene fuori per tv che facciamo un megavertice... Noi le riunioni le facciamo spesso». Sì, ma l'annuncio che danno vi fa? «Non è giusto. Così mettiamo le transenne e vi allontaniamo... par condicio». Alle 17 tutto procede secondo previsioni. Nell'ufficio di Borrelli entrano D'Ambrosio, Davigo, Colombo, Greco; c'è anche Margherita Taddei, il pm che lavora all'inchiesta su Publitalia; poco più tardi arriva anche Ielo; presenziano gli ufficiali della Finanza Ugo Marchetti e Luciano Carta, rispettivamente comandante e capo ufficio operazioni del nucleo di polizia tributaria, cioè quelli che seguono materialmente le indagini e gli accertamenti chiesti dalla magistratura. Alle 20 è finita. Finita davvero? «Le riunioni come gli esami non finiscono mai», risponde Davigo. Lasciando intendere che l'incontro prosegue. D'altronde il materiale da esaminare è vasto e le decisioni da prendere non sono poche: molto ruota intorno alle rogatorie all'estero; quali seguire con più insistenza visto che alcuni conti della Fininvest portano in «paradisi fiscali» da dove è pressoché impossibile ottenere risposta. Nel frattempo arriva il comunicato Fininvest che alla fine suona quasi come una dichiarazione di guerra: «La Fininvest - si legge - sicura della sua assoluta correttezza, risponderà con calma ma con estrema fermezza a questa reiterata aggressione». Cominciata, secondo il comunicato, «da quando Silvio Berlusconi ha annunciato la propria discesa nell'agone politico»: «La Fininvest - viene detto - è stata sottoposta ad un vero e proprio esame al microscopio che nessun'altra grande azienda italiana avrebbe potuto sopportare». Alla fine, secondo la Fininvest, «gli inquirenti non hanno trovato niente di censurabile; le irregolarità possono essere inventate solo in certe fantasie giornalistiche». Sulle «irregolarità» però «gli inquirenti» hanno un parere diametralmente opposto: hanno trovato documenti, e altri ne aspettano presto dalla Svizzera, che sarebbero proprio il contrario di «fantasie». Susanna Marzolla Il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Saverio Borrelli con il sostituto Gherardo Colombo I pubblici ministeri di Brescia Roberto Di Martino e Fabio Salamone

Luoghi citati: Brescia, Milano, Svizzera