Madrid, rubano miliardi fondando partito-truffa di Gian Antonio Orighi

Madrid, rubano miliardi fondando partito-truffa Ora la «presidentessa» rischia 54 anni di carcere Madrid, rubano miliardi fondando partito-truffa MADRID. Che i partiti politici di tutte le latitudini intaschino mazzette, rubino e truffino non è, purtroppo, una novità. Ma che un partito politico venga fondato solo ed esclusivamente per truffare è un record difficile da eguagliare. Di più: benché abbia partecipato a ben otto lezioni (politiche, regionali, europee) dall'86 al '94, il partito-truffa esiste solo sulla carta. Si chiama «Unidad Centrista-Partido Espanol Democrata» (Uc-Ped), ha come simbolo un cane lupo ed un tribunale di Madrid ha incriminato la sua presidentessa, Angelina Gomez Rueda, chiedendo 54 anni di galera per falso, truffa e associazione illecita. La storia, rivelata ieri da «Abc», comincia nell'83. La Gomez, 51 anni, attualmente in libertà condizionale dopo aver pagato una cauzione di un milione di pesetas, è proprietaria dell'impresa di pubblicità «Anguru», con sede sociale in un villino di Madrid. Oltre che al marketing, «Anguru» fornisce ai suoi clienti anche «informazioni». In Spagna c'è una merce preziosissima per tutte le aziende, i dati personali della popolazione, protetti dalla rigorosissima legge sul diritto all'intimità. La Gomez, aiutata dal marito, ha un'idea geniale: fondare un partito politico. In questo modo può legalmente avere accesso gratuito ai dati che il censo elettorale fornisce ai partiti per il mailing pubblicitario. E poi rivenderli, via «Anguru», guadagnando una fortuna. Il «partito del cane lupo» si presenta con un'originale campagna pubblicitaria. «La nostra lotta è l'uguaglianza. Contro vento e marea, vota Angelina Gomez Rueda, l'unica donna candidata da un partito a premier». La UcPed asserisce inoltre di essere «di centro, progressista, di ambito nazionale, difensore del pluralismo, della libertà, dei diritti dell'essere umano». Di voti ne racco¬ glie pochissimi (non viene neppure menzionata nel ranking che compila il ministero degli Interni). Ma di dati una marea: ben 50,8 milioni di schede di elettori con diritto al voto (che sono circa 24 milioni e mezzo), piene zeppe di informazioni, centinaia di nastri magnetici. Ma come fare a trovare centinaia di candidati per un partito che non esiste e che devono essere presentati al ministero di Giustizia? La Gomez, presidentessa e amministratrice unica del partito, non si lascia certo scoraggiare da questo rompicapo. La «Anguru», che è anche la sede dello pseudopartito, sollecita persone per fare inchieste e distribuire la pubblicità. A tutti chiede una copia della carta d'identità e la compilazione di una scheda, regolarmente firmata, con i dati personali. Usa poi anche il simbolo del partito - altra idea geniale - per fare compilare analoghe schede ai cittadini con la scusa che servono per la creazione di una futura società protettrice degli animali. A questo punto, la Gomez ha risolto tutti i suoi problemi. Il «partito» è regolarmente iscritto nel registro delle forze politiche dall'83, e presenta «regolarissime» candidatura al ministero di Giustizia, che le approva. E si aprono le porte del censo. Inoltre, l'Uffico centrale elettorale fornisce le schede del «partito del lupo». In otto anni, l'Amministrazione ha speso per Ud-Pde circa 1,2 miliardi di lire. Ma il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Un avvocato denuncia il partito della truffa. Centinaia di persone si accorgono di essere stati candidati per i Parlamenti di Strasburgo e Madrid. E la magistratura rovina la presidentessa di un partito che lascerebbe di stucco il più fantasioso tangentista. Gian Antonio Orighi

Persone citate: Angelina Gomez Rueda, Gomez

Luoghi citati: Madrid, Spagna, Strasburgo