Castellani dopo la contestazione ai cardinali Saldarini e Lopez Trujillo «Troppa intolleranza in città»

Castellani dopo la contestazione ai cardinali Saldarmi e Lopez Trujillo Castellani dopo la contestazione ai cardinali Saldarmi e Lopez Trujillo «Troppa intolleranza in città» // sindaco: hanno sbagliato Dopo gli insulti di sabato, le bestemmie, il lancio di preservativi contro i cardinali Saldarmi e Lopez Trujillo, ieri è stata una domenica di riflessione (e prese di distanza) sulla manifestazione promossa da centri sociali, rifondazione e verdi in risposta alla marcia per la «Giornata della vita». Il sindaco Valentino Castellani, che l'altro pomeriggio si trovava a Roma, testimonierà oggi la sua solidarietà all'arcivescovo con una telefonata: «Gli ribadirò il mio impegno affinché, in questo clima di diffusa violenza, si riaffermino i principi della tolleranza e della libertà di espressione». Il capogruppo in Comune dei verdi, Silvio Viale, che invece stava a Torino, in piazza, schierato con il fronte abortista, dice che la prossima volta ci penserà due volte prima di dare la sua adesione: «Ho provato fastidio. Si può anche essere ironici, ma l'insulto, la bestemmia, no». Questa volta, i ragazzi dell'autonomia e dei gruppi anarchici l'hanno fatta grossa. Passi il lancio di preservativi e prezzemolo fuori da Palazzo Lascaris, passi il presidio «duro» in difesa della legge 194. Ma la volgarità, gli insulti gratuiti rivolti a Dio e agli uomini, quelli non sono piaciuti a nessuno. Neanche a Rifondazione, che si dissocia. Neanche a un «movimentista» come Viale che, probabilmente per la prima volta nella sua vita, si trova oggi ad accusare le forze dell'ordine di mancanza di autorità: «La polizia ha concesso anche troppo: invece di reagire, subiva l'iniziativa di quei gruppi». Ma Torino sta davvero diventando intollerante? Il sindaco allarga il discorso: «Purtroppo - dice - questo è il clima che si respira nel Paese. Occorre senza dubbio recuperare i princìpi della tolleranza e del rispetto delle idee altrui, ma questo è un problema che non appartiene solo alla nostra città, è generale». E aggiunge: «Sabato non ero in città, e per¬ tanto non mi sono neanche chiesto se avrei partecipato o no, e in che forma, alla "Giornata per la vita". Si manifesta per tante cose, non trovo nulla di strano se si manifesta anche a favore o contro l'abortio. Il problema" sono i toni, la presentazione pacata delle proprie idee. Chi eccede, va isolato». Per i cattolici, un sabato difficile da dimenticare. Maria Paola Tripoli, responsabile nazionale del dipartimento giovani scuola educazione del movimento per la vita, è ancora scossa: «Sono rimasta profondamente ferita - racconta dall'insulto violento e volgare rivolto a ciò che più caro può avere un credente: il suo Dio. Quello stesso Dio che ha mosso Don Bosco, il Cottolengo, Ernesto Olivero, don Ciotti, Lia Varesio e tanti altri credenti in Torino, a dare la vita per i più deboli». Conclude il primo cittadino: «In queste situazioni, io credo che una delle cose che un sindaco debba fare - e io lo faccio - sia un invito alla tolleranza. Anch'io ho i miei principi, ma ho sempre mantenuto una posizione di grande rispetto per tutti». Conclude Maria Grazia Tripoli: «Forse è arrivato il momento di sostituire alla cultura della tolleranza la cui- tura del dialogo, del rispetto, anche per i cattolici, verso i quali purtroppo anche nella scuola sta crescendo la strategia dell'intolleranza». E conlude Viale: «Ero in piazza, sì, ma per una manifestazione politica, in difesa di una legge che non deve essere stravolta. Per me la protesta è finita davanti a Palazzo Lascaris. Quando ho capito che altri si sarebbe diretti verso il Duomo, per una contestazione religiosa, mi sono dissociato. Non mi piacciono quei metodi, detesto il tentativo di prevaricazione degli altri messo in pratica dai ragazzi dei centri sociali». [g. a. p.l Un momento della contestazione degli abortisti avvenuta sul sagrato del Duomo. Tra i gruppi presenti rifondazione e verdi si sono dissociati L'arcivescovo Giovanni Saldarmi e, sotto, Valentino Castellani

Luoghi citati: Roma, Torino