Ppi incomincia la conta Meeting pro-Buttiglione di Enrico Manca

Con parlamentari e assessori Con parlamentari e assessori Ppi, incomincia la conta Meeting pro-Bottiglione Ma contro la candidatura di Prodi vince il documento delle «colombe» Alcuni erano partiti lancia in resta contro «una volontà pervicace di frazionismo interno alimentato dalla vecchia nomenklatura integralista del partito», ossia contro la sinistra di Martinazzoli e Bodrato, che con la candidatura Prodi avrebbe «prevaricato» scelte che spettano alla segreteria di Piazza del Gesù. Poi i toni si sono placati e nel comunicato finale, pur insistendo sul «pervicace frazionismo» della sinistra, la definizione «integralisti» della «vecchia nomenklatura» è diventata «responsabili di un' occasione pèrsa», ovvero del confronto con il Polo berlusconiano avviato dal segretario. Falchi e colombe anche fra i fedelissimi piemontesi di Rocco Buttiglione, che ieri si sono riuniti nella sede del gruppo regionale in via San Francesco d'Assisi 35. E con il prevalere delle «colombe», lo scontro tra popolari moderati e popolari progressisti si sposta alla direzione nazionale di domani e al parlamentino scudocrociato di giovedì e venerdì. All'incontro, intorno ai senatori Delfino e Zanoletti e al presidente del gruppo di Palazzo Lascaris, Picchioni, c'erano 4 assessori regionali (Leo, Cavallera, Bonino e Montabone), il vicecapogruppo Cerchio, numerosi amministratori, tra i quali il vicepresidente della Sala Rossa, Chiavarino, l'assessore in Provincia, Campia, Cornelio Valetto. In tutto un centinaio di persone. All'avvio del dibattito, i «falchi» (da Carmagnola a Montabone) hanno dato battaglia. E' quindi toccato al fair-play di Delfino, di Enrico Manca Valetto e Campia, di Leo, Chiavarino e dello stesso Picchioni, disinnescare la miccia. Così da Torino parte la proposta di compilare un «manifesto» per una forte politica di centro che sappia unire le due anime del ppi e che consenta al segretario di aprire il confronto con le altre formazioni politiche. «Anche se - hanno detto un po' tutti - la scelta di Prodi, pur degnissima persona, è prematura e arriva dalla minoranza del partito». Tregua dunque. Ma ancora «armi al piede», è il commento del pomeriggio, qtìando nella battaglia si inserisce il ecd Vietti per ricordare agli ex amici le comuni radici «che ci pongono - senza sciacallaggi per carità - come interlocutori privilegiati di questi fratelli per ora separati che potrebbero unirsi a noi in vista delle consultazioni amministrative e regionali». In tema elettorale e di alleanze la domenica politica ha registrato, inoltre, un messaggio (300 firme) del circolo «Partecipare per testimoniare», diretto dall'ex assessore Gaiotti, che chiede a Dini un «voto maggioritario» anche per le Regioni. Nelle stesse ore all'hotel Royal i socialisti riformisti hanno suggellato il loro ingresso ufficiale nel panorama politico subalpino. Il movimento, nato dalla «diaspora» del psi per dialogare con tutti, compreso il Polo delle Libertà, si è riunito intorno ad Enrico Manca e a Fabrizio Cicchitto in un meeting al quale hanno partecipato circa 200 persone. Giuseppe Sangiorgio L'assessore regionale Giampiero Leo «colomba» nello schieramento di Rocco Buttigliene Enrico Manca

Luoghi citati: Assisi, Carmagnola, Montabone, Torino