Di Campogrande«Baricco e il ventre del mare» di Alessandro BariccoGiorgio Pestelli
Emozionante prova a «Domenica in», nuovo record sui carboni ardenti Di Campogrande Buricco e il ventre del mare TORINO. «Il Ventre del Mare» di Alessandro Baricco e Nicola Campogrande, già segnalato e lodato al suo esordio in varie sedi teatrali e ultimamente ripreso al Piccolo Regio, fonde quegli elementi verbali e musicali che il «melologo» settecentesco si studiava di preservare nella loro distinzione specifica. Come spettatore dell'ultima recita, non mi resta che unirmi al coro di lodi e testimoniare la forte presa sul pubblico del lavoro: derivato da un episodio del romanzo «Oceano Mare» del Baricco, centrato con spasmodica fissità sulla tragedia della Zattera della Medusa, tagliato in tre sezioni magistralmente imbricate una nell'altra, accarezzato dalla musica di Campogrande, letto, recitato e stupendamente teatralizzato dalla voce di Massimo Venturiello. Per due aspetti mi ha ricordato «El CimaiTÒn» di Henze (1970), lo schiavo cubano che diventa combattente rivoluzionario: per una presenza incombente, nel «Cimarròn» la giungla, qui il mare, e per il creativo, traboccante fluire narrativo di una voce: là il baritono di colore W. Pearson, qui l'attore Venturiello che modula come una partitura la torrenziale verbalità di Baricco, la sua intensità gestuale e visuale; il contributo musicale di Campogrande, affidato al Toujours Ensemble, è del pari essenziale: si dà per contrasto, evita di seguire quelle ondate verbali, medica il bruciore della narrazione con sonorità lievi, soavi, che attirano insensibilmente l'ascoltatore nella loro orbita; non ci sono percussioni (salvo un pulsare sulla cassa del violoncello) e il tempo scandito non è meccanico, ma evasivo, marmo; alla regista Lorenza Codignola non restava che ricapitolare elementi diversi già nati per stare assieme. Giorgio Pestelli
Persone citate: Baricco, Campogrande, Di Campogrande Buricco, Lorenza Codignola, Massimo Venturiello, Nicola Campogrande, Pearson, Venturiello
Luoghi citati: Torino
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