Euforia nel partito per la candidatura presidenziale, ma i sondaggi non credono alla Rosa «Caro Balladur così ti soffio il trono» di Enrico Benedetto

Euforia nel partito per la candidatura presidenziale, ma i sondaggi non credono alla Rosa Euforia nel partito per la candidatura presidenziale, ma i sondaggi non credono alla Rosa «Caro Balladur, così ti soffio il trono» [jospin sprona i socialisti PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Che lo voglia o no, trascineremo Edouard Balladur in una vera campagna elettorale, democratica e tumultuosa come la Francia. E dovrà sudarselo, l'Eliseo. Altro che contemplare i sondaggi e vedersi già in trono. Per noi socialisti il primo obiettivo - necessario, irrinunciabile - è arrivare al II turno. Ce la faremo! E allora i giochi si riapriranno». Fresco di investitura, Lionel Jospin arringa il popolo ps che l'acclama in un congresso straordinario scacciacrisi senza mai pronunciare la parola magica «vittoria» (lo farà in tv, con qualche reticenza). Ma non ò rassegnazione al trionfo balladuriano. Casomai prudenza e scaramanzia. Per infiammare l'uditorio che gli tributa applausi entusiastici non è peraltro necessario suggerire un ancora improbabile exploit nel ballottaggio. No, ieri bastava convincere le esigue truppe della Rosa che malgrado litigi, figuracce, abbandoni, il ps «vive» ed ha un campione decoroso se non carismatico per dire ai francesi: «Votatemi». Sarà effimera ma bisogna pur chiamarla resurrezione. E ieri - appena 24 ore dopo il duello finale Jospin-Emmanuelli per l'investitura - le assise ps la celebravano con allure da Messa Grande in cattedrale. Marsigliese e Inno alla Gioia, schermo luminoso e uno slogan «Tous en- semble» che la realtà non s'incarica più di smentire. Almeno sino alla prossima querelle interna. Ricciolo bianco, occhiali, ampio sorriso che la dice lunga sulle ambasce della vigilia, a vederlo Lionel Jospin sembra un professore. Lo è. Gauchiste, d'accordo, ma sempre un tantinello accademico. Buon segno, in fondo. Contrapporre al Balladur Gran Borghese il nostalgico populismo operaista in chiave Emmanuelli rappresentava una soluzione troppo facile per funzionare davvero. Nel bocciarla, la base ps sconfessa il neosegretario (ricopre la carica dall'autunno) e i giochi di tessere mostrando al Paese che «la vie en Rose» può avere tuttora charme. Il partito ha le sue magagne, errori storici e peccatucci da farei perdonare, ma dipingerlo quale una conventicola rissosa di arraffatoli depressi è ormai impossibile. In marcia! Il corpaccione molle tende quel che rimane dei muscoli per la maratona presidenziale. Settantotto giorni. Pochi. Ma Balladur, placida lepre al quale la corsa in pole position non sembra procurare il minimo fiatone, anzi neppure una goccia di plebeo sudore, ha tutto da perdere. E i pronostici contro galvanizzeranno forse Lionel Jospin. Un sondaggio realizzato il 2 febbraio gli attribuisce in ogni caso il 17%. Punteggio miserevo¬ le se lo confrontiamo al 30 di Balladur. Ma è Chirac che Jospin deve superare per avere una sia pur esile chance contro il pre¬ mier. E il leader rpr annaspa intorno al 19. Lasciarselo dietro non costituisce una missione disperata. Ma bisognerà che il ps non dilapidi nelle settimane a venire il capitale di quella festosa kermesse unitaria messa in scena domenica. Vedere gli sconfitti Emmanuelli e lo sponsor Fabius, ma aggiungiamoci pure il trombatissimo Rocard e i mitterrandiani doc - solidarizzare con il vincitore in tribuna, costituisce sorpresa benaugurale. Purché lo spettacolo non si risolva in pantomina a esclusivo beneficio dei fotografi, come spesso avviene tra le mura ps. Altra incognita, la candidatura Tapie. I segnali che arrivano dall'ex patron Adidas lascerebbero filtrare voglia di riappacificazione. Ma un Bernard Tapie in piena crisi finanziario-politica esigerà contropartite. E Jospin, uomo di saldi principi, per sua fortuna mercanteggia poco e male. Anche Balladur, tuttavia, ha i suoi bravi grattacapi. Il portavoce udf - la galassia giscardiana prossima all'implosione - annuncia l'ingresso in lizza di un «terzo uomo» dietro i carissimi nemici gollisti Chirac-Balladur. Con ogni probabilità dovrebbe essere Raymond Barre. Ma lo stesso Giscard non esclude il beau geste. Enrico Benedetto «Trascineremo l'imperturbabile Edouard in una campagna elettorale all'ultimo sangue Tutto si giocherà al secondo turno» | Jospin ha lanciato la sua sfida al premier Balladur (nella foto piccola). Per i socialisti francesi demoralizzati una sferzata di speranza

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