Evola, gran debutto u casa del Che

Evolu, gran debutto u casa del Che Giorgio Galli discute il libro «Il filosofo proibito» con l'autore Fraquelli Evolu, gran debutto u casa del Che L'ideologo della destra nel tempio del '68 milanese IL PENSATORE «NERO» AMILANO PPUNTAMENTO domani sera al numero tre di via Borgogna, solito portoncino di ferro con la scritta «Casa della cultura» che da sempre è una specie di roccaforte inviolata della sinistra milanese. Ma, attenzione, non per parlare di chissà quale nuovo libro sull'oggi, l'ieri e il domani del sindacato o di qualche saggio sull'attualità elei comunismo. Niente affatto. Si parlerà di Julius Evola, domani, alla Casa della Cultura: proprio di lui, il pensatore più gettonato dai militanti della destra, l'i- deolcgo più amato dagli ex missini, l'autore dei libri più venduti nel recentissimo congresso di An, quello della svolta e del taglio col passato fascista. L'occasione, come vuole il luogo, è ovviamente dotta. Verrà presentato, illustrato e discusso il ritratto (titolo del libro: «Il filosofo proibito») forse più ampio, più completo, a suo modo più esauriente che sia stato fatto del noto pensatore, gran teorizzatore dell'individuo assoluto. Presente l'autore, Marco Fraquelli. Presente il politologo Giorgio Galli che ha scritto la prefazione al libro. Presente Gianfranco De Turris, lo studioso che più di altri si è dedicato a Evola. Insomma, un dibattito in piena regola con voci contrastanti, un noto simpatizzante della sinistra come Giorgio Galli e molti fans di Evola in sala: come dire?, una «prima» in piena regola, destinata a far notizia. E non tanto perchè il filosofo più noto della destra, regolarmente contestato a sinistra per quelle sue teorie sul potere, sul tradizionalismo integrale e soprattutto per le sue molte idee razziste, il filosofo proibito appunto, richiama adesso attenzioni sconosciute solo poco tempo fa. Chiaro che la notizia sta tutta nel luogo scelto dal Circolo Leo Longanesi di An per questa «prima»: quelle stanze scure e un po' fumose dietro quella porticina di via Borgogna. Stanze che hanno vissuto, sempre da protagoniste, splendori e miserie, successi e insuccessi, della sinistra politica e culturale milanese. Dalle assemblee infuocate del Sessantotto ai dibattiti, preoccupati e tesi, sugli anni di piombo. Dalle serate dedicate a Cuba, a Fidei Castro, al Che, fino a quelle sulla crisi del comunismo, la caduta del muro, il venir meno delle ideologie... Una storia lunga e complessa che domani vivrà un capitolo a suo modo inedito: in quelle stanze, c'è da scommettere, domani saranno in tanti. [r. m.] air m J Julius Evola

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