«I vertici della Rai? Tutti a casa» di Maria Corbi

8 Cresce la tensione a Saxa Rubra. Il Polo vorrebbe dare un tg a Buttiglione «I vertici della Rai? Tutti a casa» Cardini: non ci sono regole ROMA. «Il consiglio di amministrazione della Rai deve andarsene, è giusto perche ha concluso un ciclo». Parola di un membro del eda. Franco Cardini, che sombra deporro le armi viste le polemiche che senza tregua investono l'azienda. Una sola condizione posta da Cardini a questa uscita di scena del consiglio targato Moratti: «Deve cessare l'equivoco di pretendere da un organo'di governo di un'azienda che governi in quasi totale assenza di regole che, invece, devono essere fatte subito». Cardini non ha dubbi senza queste regole la Rai non sarà in grado di risollevarsi e comunque non sarà in grado «di affrontare la scadenza delle prossime elezioni senza scoppiare». Dunque ai giornalisti dei telegiornali e della radio che chiedono la sua testa insieme a quella'doi colleghi del eda, Moratti in testa, e dei direttori di testata da loro nominati, chiede di avere pazienza fino a nuove regole. E intanto per placare gli animi concede legittimità all'iniziativa «abbonato alza la voce» che tanto ha fatto infuriare il direttore generale Raffaele Minicucci e il presidente Letizia Moratti. «La campagna "Abbonato alza la voce" - ha detto Cardini - è perfettamente legittima in un Paese libero ed il fatto stesso che si possa svolgere significa che nell'azienda c'è libertà». Una virata a 360 gradi da parte del eda o iniziativa personale di Cardini? Di certo c'è che l'incontro tra Minicucci e la direttrice del Tg3 Daniela Rrancati, accusata di comportamenti antiaziendali, anche se non è stato scontro frontale, non ha ricucito lo strappo. Cardini ha assicurato che c'è stato un chiarimento, ma indiscrezioni parlano invece di una richiesta alla Brancati da parte di Minicucci di una relazione scritta sulle obiezioni sollevate dal eda al servizio contestato su «Abbonato alza la voce». La direttrice del Tg3 avrebbe deciso di rispondere per lettera ma solo dopo aver consultato il suo avvocato. Il clima dunque non è tornato al sereno. E non contribuisce certo a placare gli animi agitati una voce - tra le tante che circola nei corridoi della Rai secondo cui il Polo starebbe per concedere uno dei tre tg (Tgl o Tg3) ai popolari di Buttiglione. Intanto per domani Minicucci ha convocato tutti i direttori di rete e testata per fare il punto e adottare strategie in merito alla situazione aziendale e sui rapporti che si sono determinati nelle redazioni. Mercoledì sarà invece la volta doll'Usigrai e della Federazione nazionale della stampa per esaminare i rifles¬ si aziendali dell'iniziativa «Abbonato alza la voce». E in attesa di questo confronto i giornalisti del fronte «ribelle» non accettano una tregua. Oggi ci sarà volantinaggio a Roma nel mercato di Porta Portese per ottenere l'appoggio della gente. I volti noti dei tg scenderanno in piazza. E così si avrà una prima verifica sul sondaggio Datamedia secondo cui i telespettatori non solo non sono d'accordo con la protesta ma abbandonerebbero senza rimpianti le facce dei divi dei telegiornali. All'Usigrai, che ha contestato il sondaggio, danno invece le loro cifre: «Possianmo dire di avere già raccolto - fa sapere il segretario Giorgio Balzoni - circa 100 mila adesioni al nostro appello e se va avanti in questo modo riusciremo a toccare il milione». Nella saga della Rai continua anche il braccio di ferro tra il direttore del telegiornale regionale Piero Vigorelli e i cdr delle sue testate. Dopo Napoli ieri ò stata la volta del Lazio. Il comitato di redazione del tg Lazio, che si considera in «libertà vigilata», ha denunciato un nuovo episodio di censura. Vigorelli mirerebbe a far passare sotto silenzio l'iniziativa di «Abbonato alza la voce» in trasferta a Porta Portese. Maria Corbi Daniela Brancati, direttore del Tg3

Luoghi citati: Lazio, Napoli, Roma