Feltrinelli pubblica i documenti Tutti i segreti del Cominform di Giulietto Chiesa
Feltrinelli pubblica i documenti Feltrinelli pubblica i documenti Tutti i segreti del Cominform MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Millecinquantaquattro pagine per un'opera che - ha detto il professor Aleksandr Ciubarian - «non ha precedenti» sotto molti profili. E' il prodotto di una felice collaborazione tra la Fondazione Feltrinelli e il Centro Russo di conservazione e studio dei documenti della storia contemporanea (RTsKhlDNI), l'ex archivio del Comintern, che hanno dato vita a The Cominform, l'edizione critica dei protocolli delle tre conferenze (1947-1948-1949) dell'organizzazione voluta da Stalin per coprire il vuoto di direzione del movimento operaio e comunista internazionale creatosi con lo scioglimento dell'Internazionale Comunista. La presentazione ufficiale del volume si è tenuta ieri nel teatro del RTsKhIDNI di fronte a un foltissimo pubblico di ricercatori e giornalisti, italiani e russi, che hanno festeggiato curatori e redattori dell'opera. Mancava Giuliano Procacci, sotto la cui direzione essa è stata pubblicata a tempo di record. Due anni di lavoro cominciati immediatamente dopo la «caduta dei segreti» che avevano circondato per decenni questo imponente materiale. Erano presenti, insieme all'editore Carlo Feltrinelli, tutti gli altri protagonisti: Grant Adibekov, Anna Di Biagio, Leonid Gubianskij, Francesca Gori, Silvio Pons. Una collaborazione anch'essa inedita - ha detto il professor Adibekov - che poteva sembrare all'inizio difficile, data la differenza di approcci metodologici tra studiosi di scuole ed esperienze molto diverse tra loro, ma che si è rivelata presto «estremamente fruttuosa». Si apre così allo studio degli specialisti un vastissimo materiale che, secondo le parole di Gubianskij, «è essenziale per comprendere la storia della politica estera di Stalin e le cause del sorgere della guerra fredda». I testi dei protocolli costituiscono infatti i documenti essenziali (solo una parte di un oceano vastissimo, in gran parte ancora contenuto nell'archivio presidenziale) per lo studio del Cominform, organismo che vide la luce nel settembre 1947 e fu sciolto nel 1956. II balzo in avanti della conoscenza storica è cospicuo. Fino a ieri, infatti, tutto ciò che si sapeva sul Cominform era basato sui materiali che erano stati pubblicati dalla rivista ufficiale dell'organizzazione: Per una pace stabile, per una democrazia popolare! e su una vasta memorialistica di alcuni dei partecipanti alle sue riunioni e ai suoi organismi dirigenti: dall'italiano Eugenio Reale, agli jugoslavi Kardeli e Gilas, al ceco Bashtovanskij. Alla luce dei documenti pubblicati è ora possibile colmare moltissime lacune e interrogativi di quella memorialistica. Non solo, ma il lavoro di ricerca e analisi, condotto sui testi originali e le copie conservate in archivi diversi, a Mosca, in Italia e altrove, ha permesso di verificare che i testi ufficiali non corrispondevano molto spesso all'effettivo corso dei lavori delle tre conferenze. Il volume - il XXX dogli Annali della Fondazione Feltrinelli, corredato da consistenti contributi analitici dei curatori e da un'ampia prefazione di Procacci - è una delle prime pubblicazioni accademiche dei documenti contenuti negli archivi del Comitato Centrale del Pcus e rappresenta già molto di più che una raccolta pura e semplice di documenti inediti e costituisce l'avvio di una ricerca scientifica, base per il lavoro successivo di una vasta cerchia di storici. Giulietto Chiesa
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