Brindisi, l'ordigno sotto il microfono poco prima dell'intervento. Buttiglione: grave gesto intimidatorio Falsa bomba per Rosy Bindi

Brindisi, l'ordigno sotto il microfono poco prima dell'intervento. Buttiglione: grave gesto intimidatorio Brindisi, l'ordigno sotto il microfono poco prima dell'intervento. Buttiglione: grave gesto intimidatorio Falsa bomba per Rosy Bindi «Avvertimento» prima del comizio BRINDISI. Un pacchettino, i fili collegati a un orologio digitale. Sembrava una bomba vera, pronta a esplodere contro Rosy Bindi. Era stata fissata con il nastro adesivo sotto il tavolo a quale doveva sedersi il deputato del ppi, invitata a Francavilla Fontana dai suoi colleghi di partito per partecipare a una conferenza nella sala consiliare del Comune. Preparato da una mano esperta, il congegno a orologeria era stato scambiato per plastico: solo quando l'hanno portato in campagna per farlo esplodere, gli artificieri si sono accorti che era plastilina. Inoffensiva. Attimi di paura e un giallo tutto da risolvere. Il falso ordigno era troppo ben confezionato per far pensare semplicemente a una burla. Ma l'onorevole Bindi, adesso, ci scherza su: «Sono viva, vegeta e sempre combattiva». E aggiunge: «Considero questa gesto uno scherzo di Carnovale. Mi rifiuto di pensare ad altre cose. In questo momento c'è solo da lavorare». Rosy Bindi ha potuto tenere tranquillamente il suo discorso, ha invitato il segretario del ppi, Buttiglione, a farsi da parte ed ha espresso giudizi positivi su Romano Prodi come guida di uno schieramento di centro-sinistra. Ma prima che potesse parlare, si ò temuto l'attentato. Ieri, quando mancavano alcuni minuti alle 16, ha dato l'ai- lamie la donna delle pulizie. Entrata nella sala consiliare per l'ultima spolverata in attesa dell'arrivo del deputato, si ò accorta di qualcosa di strano, un oggetto grande quanto un pacchetto di sigarette. Era a terra. Qualcuno l'aveva attac¬ cato sotto il tavolo dei relatori, ma il nastro adesivo non aveva retto. Si ò scoperto per caso. Sul posto, per ispezionare gli ambienti, secondo una consuetudine riservata alle occasioni importanti, erano arrivati i carabinieri. E sono stati loro a re- cuperare l'ordigno, fare allontanare gli estranei e a richiedere alla questura di Brindisi l'intervento degli artificieri. L'esame della bomba è avvenuto fuori dall'abitato, in campagna. Qui bisognava farla esplodere. Fino a quel momento si era cer¬ ti che l'ordigno fosse autentico e, secondo le indicazioni degli stessi artificieri, anche «potente». Ha ingannato il grigio della plastilina, simile al plastico, e ha ingannato soprattutto il modo in cui la falsa bomba era confezionata: i fili collegati a una batteria e un timer funzionante. «Non è stata certo preparata da un inesperto - spiegano in questura - era troppo ben fatta». Alle 16,30 si era già diffuso il panico in paese. Si parlava di una bomba che avrebbe potuto far saltare in aria il Castello Imperiale, sede del Comune. «Fos- se stata vera, di danni ne avrebbe provocati, in particolare a chi era vicino all'esponente del partito popolare», dicono ancora in questura, dove non sanno spiegarsi chi possa aver architettato il falso attentato. Perché - dicono - «dalle nostre parti non ò stata segnalata la presenza di gruppi eversivi, né è arrivata alcuna rivendicazione». Chiunque abbia preparato il falso attentato, credeva che nulla sarebbe stato scoperto. Probabilmente sarebbe arrivata una telefonata durante la manifestazione per denunciare la presenza del plastico. La conferenza sarebbe così stata annullata. Il piano è fallito solo per il nastro adesivo. L'allarme è cessato intorno alle 19, quando si è capito che era tutto un bluff. Si può immaginare il clima in cui la conferenza di Rosy Bindi, arrivata a Francavilla insieme con il deputato del ppi, Giusy Servodio, si è svolta. Sotto gli occhi di investigatori in borghese. Giunta senza la scorta («Non ne ho, perché non ho mai ricevuto minacce», ha spiegato), l'on. Bindi ò stata guardata a vista per tutto il tempo, ma non ha perduto la calma e neppure la voglia di attaccare, per la sua apertura ad An, il segretario del ppi, Buttiglione il quale, in serata, le ha espresso solidarietà per «il grave gesto intimidatorio» e condannato «un episodio sul quale va fatta chiarezza e che dimostra la necessità di recuperare nella vita civile e politica i valori della tolleranza e della democrazia». Alle 19,30, Rosy Bindi ha salutato un centinaio di iscritti al partito che avevano ascoltato le sue parole. Si è rimessa in macchina, destinazione Modugno (Bari) per un'altra manifestazione del ppi. Accompagnata dagli agenti ha scherzato: «Sto bene, e adesso ho anche la scorta». Sandro Tarantino Lei ci scherza «Mai avuto minacce e non ho la scorta» «Sono ancora viva e più combattiva» i Rosy Bindi, esponente delibala sinistra» nel ppi

Luoghi citati: Bari, Brindisi, Francavilla Fontana