L'ex ministro Maroni attacca di nuovo il leader del Carroccio: «Non c'era bisogno di fare tutto questo casino» «Prodi? Solo roba di poltrone»

L'ex ministro Maroni attacca di nuovo il leader del Carroccio: «Non c'era bisogno di fare tutto questo casino» L'ex ministro Maroni attacca di nuovo il leader del Carroccio: «Non c'era bisogno di fare tutto questo casino» «Prodi? Solo roba di poltrone» Bossi: prima l'antitrust, poi forse torno nelPolo ROMA. «Ah sì?...». A Umberto Bossi, questa novità di Romano Prodi che gira tra i Palazzi della politica non piace niente. «Il Professore?», domanda e prende tempo. Il professor Prodi, certamente. Il professore che, non fosse stato per i «dissidenti» leghisti, sarebbe a Palazzo Chigi al posto di Lamberto Dini, proprio come l'aveva proposto Bossi. E allora, per non rispondere, parla d'altro: «Io non ne so nulla. E poi a noi non interessa la caccia alle poltrone. Ora, invece, si deve metter mano alle riforme. A cominciare dall'antitrust!». Appena l'altra sera, Bossi aveva dato una regolata alla linea leghista: approvata l'antitrust si potrebbe tornare al Polo della Libertà, inteso come Forza Italia sì e An no, ma pur sempre in un'area di centro-destra. E' bastata una notte e Bossi si trova in angolo. Si muove Prodi, il Professore potrebbe rappresentare il centro-sinistra e Bossi non può continuare a non dar risposte. Il congresso è vicino, «ne parleremo a Milano», dice. «Ma per Prodi - sfugge a Pierluigi Petrini, candidato alla presidenza della Lega - nutriamo stima personale e guardiamo con molto interesse al suo impegno politico». Quel nome, Prodi, imbarazza Bossi. Era il candidato ideale per Palazzo Chigi. Da almeno tre anni ha buoni rapporti con Bossi. Di più: quando Carlo Azeglio Ciampi ebbe l'incarico da Scalfaro, bruciando allo sprint Prodi, l'unica telefonata di conforto era stata di Bossi: «Professore non te la prendere, al prossimo giro sarai il nostro presidente del Consiglio...». Ma, da ieri pomeriggio, il Professore mette in difficoltà la Lega. Accelera i tempi e le scelte. Roberto Maroni annota: «Bossi diceva che, raggiunto il federalismo come Lega ci saremmo divisi tra polo democratico e polo conservatore. Forse quel momento è arrivato». Mercoledì sera Bossi aveva riu- nito i suoi per valutare gli ondeggiamenti di Rocco Buttiglione. Ai suoi, fino alla settimana passata, ne aveva sempre parlato bene: «Quando ha messo la sua firma sotto la mozione di sfiducia al governo Berlusconi ha messo in gioco la sua poltrona». Ora è diverso, ma Bossi non si dispera. La sua carta resta quella dell'Antitrust. «Su questo misureremo le vere intenzioni di Buttiglione. E poi calma, mica è detto che tutto il ppi lo segua, anzi è ben difficile». Quasi a voler dare un segnale, ieri pomeriggio si è incontrato con Irene Pivetti. Quasi mezz'ora e poi l'annuncio: «Entro due settimane parte la commissione sull'emmittenza». Pivetti ha chiesto ai gruppi parlamentari i nomi da inserire nelle commissioni. Hanno risposto tutti, tranne Forza Italia e An. «Se insistono a fare i furbi - assicura Bossi - li nomina d'ufficio il Presidente Pivetti». Antitrust come soluzione di (quasi) tutti i problemi, soprattutto di casa Lega: «Se passa, cambia la storia del Paese, cambiano i rapporti di forza nel Polo e la Lega non avrà più le preclusioni di prima». A una settimana dal congresso Bossi comincia a definire la sua strategia. Evitare di scegliere tra centro-destra o centro-sinistra, puntare tutto sull'antitrust, «che se la Lega restava al governo con Berlusconi lo vedevamo al massimo con il binocolo della marina». Poi deciderà se tornare nel Polo. «Ecchè!? Serviva tutto 'sto casino per chiedere una legge antitrust?», protesta Maroni. «La partita è ancora aperta - risponde Bossi - se non passa vuol dire che Berlusconi e gli altri sono riusciti a tenerci nella I Repubblica e il federalismo è battuto». In questo caso, promette Bossi, la Lega è pronta a dar l'assalto alla villa di Arcore. «E non per portar fiori...». Giovanni Cerniti «Contavo di perdere il 20% di parlamentari ma sono di più. E' un prezzo pesante» Qui accanto Roberto Maroni sotto il leader della Lega Umberto Bossi

Luoghi citati: Arcore, Milano, Roma