Suspense a Hollywood, chi scaricherà Clinton? di Paolo Passarini

Suspense a Hollywood, chi scaricherà Clinton? Dopo la valanga repubblicana altre star di fede democratica pronte a saltare sul carro del vincitore Suspense a Hollywood, chi scaricherà Clinton? L'ex progressista Costner annunciato (con altri) al gala per Gingrich WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Stella tra le stelle. Perfino Hollywood ha capitolato di fronte al ciclone Gingrich. Il nuovo «speaker» repubblicano della Camera, l'uomo considerato (assieme a Bill Clinton) l'artefice della grande sconfitta democratica dello scorso novembre, in primavera sarà l'ospite d'onore in un grande banchetto a «Tinseltown», la città dell'artificio e dell'orpello, come gli americani chiamano la capitale del cinema. Due anni fa tutta Hollywood era caduta in uno stato di adorazione per Clinton. Sic transit gloria mundi. Organizzatore dell'evento sarà David Horovitz, uno dei numerosi esponenti della cultura di sinistra degli Anni 60 folgorati dalla rivoluzione reaganiana degli Anni 80. Horovitz rese pubblico e teorizzò il suo atto di apostasia in «Destructive Generation», un violento attacco alla controcultura degli Anni 70 e alla generazione che l'aveva prodotta. «Newt è una tale celebrità ormai - ha dichiarato Horovitz -. Voglio proprio che a giugno venga a una cena qui da noi». Horovitz sarà appunto l'organizzatore dell'evento, ma non certo la maggiore attrazione. Gingrich a parte, tutti gli occhi saranno puntati sulle «star» presenti, sia perché si tratta di persone famose, sia per vedere quanti altri abbiano di recente deciso di seguire l'esempio di Horovitz e cambiare repentinamente bandiera. Esiste da sempre una Hollywood repubblicana, quella di cui Reagan è stato il prodotto e il mito. Durante le elezioni presidenziali del '93, Arnord Schwarzenegger fece campagna accanto a George Bush, per il quale si schierò apertamente anche Bruce Willis, marito di Demi Moore. Anche Charlton Heston è fieramente repubblicano, oltreché «testimonial» fisso negli spot pubblicitari della National Rifle Association, la potente lobby delle armi. Sulla presenza di queste stelle al banchetto si può fare tranquillamente affidamento, così come è stata annunciata la presenza di Cheryl Ladd, figlia di Alan Ladd e madre di Laura Dern. Ma questa, appunto, è la Hollywood tradizionalmente repubblicana. Ciò che rende i cronisti mondani particolarmente curiosi è vedere quanti attori noti come democratici renderanno omaggio al reazionario Newt. Una sorpresa c'è già. Horovitz ha annunciato che al banchetto parteciperà anche Kevin Costner, che tutti ritenevano essere democratico, dopo l'Oscar ricevuto per «Balla con i lupi». L'attore-regista si era schierato a favore dei diritti degli indiani americani, la stessa strada imboccata dal democraticissimo Robert Redford quando cominciò a impegnarsi politicamente. Forse il pensiero politico di Costner ha subito un'evoluzione imprevista, oppure i guai finanziari in cui si dibatte il film che l'attore sta attualmente girando, «Waterworld», lo hanno indotto a essere molto più attivo e aperto nelle pubbliche relazioni. Schwarzenegger non nasconde una particolare ammirazione per Gingrich. L'attore è arrivato nella capitale nei giorni scorsi e ha avuto un incontro con lo «speaker» della Camera a proposito di programmi per aiutare nello sport i giovani poveri. Dopo il colloquio con Gingrich, Conan il Barbaro ha annunciato solennemente: «E' il nostro leader». Paolo Passarini

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