«Informazione? Il Congo più avanti di noi» di Giovanni Giovannini
«Informazione? Il Congo più avanti di noi» La Federazione editori lancia l'allarme: Paese borbonico, quotidiani e periodici perdono colpi «Informazione? Il Congo più avanti di noi» Giovannini: per i giornali la par condicio è ridicola T)H1\ti A r*'ri un riitnm norn anr/i l ROMA. C'è un futuro nero, anzi nerissimo, di fronte alla stampa italiana. E' quanto emerge dal rapporto annuale sul settore presentato a Roma dalla Fieg, la Federazione degli editori italiani. «Abbiamo problemi enormi - ha detto il presidente Giovanni Giovannini ma non chiediamo aiuti a nessuno. Che sia ben chiaro: non siamo qui per fare accattonaggio o per piangerci addosso in vista, magari, degli appuntamenti contrattuali». «Chiediamo semplicemente di essere messi in grado di fare il nostro mestiere - ha aggiunto il presidente Fieg -, di avere le stesse condizioni che caratterizzano i Paesi civili, anzi normali, perché persino il Congo è più avanti dell'Italia. Il problema è però che non abbiamo interlocutori attendibili, ma solo una serie di governi a termine, che non possono certo affrontare i problemi strutturali del settore. Ma questo non vale solo per i problemi dell'editoria, ma per tutti i problemi del Paese: e qui mi fovmn rvorflió nr*n wrtn!ìr\ cnr»r\rinn_ fermo, perché non voglio sconfinare in un campo che non è il mio». «Stiamo mancando all'appuntamento con la storia - ha detto ancora con insolita durezza Giovannini - soprattutto per quanto riguarda l'informazione telematica. Scontiamo un passato borbonico perché in questo Paese non funziona niente, a cominciare dalla posta, e ci troviamo ogni giorno, nel nostro lavoro, ad affrontare la drammatica incuria, l'incapacità e l'arroganza che contraddistinguono tutto il settore dei servizi, dalla comunicazione ai trasporti. Ripeto: non vogliamo soldi, ma servizi efficienti. Domani inizia la trattativa con i giornalisti. Vogliamo avere le condizioni minime di partenza di tutti gli altri Paesi. Nella situazione attuale, stiamo facendo veramente miracoli per ottenere quei pochi risultati che otteniamo». Infine, una battuta sulla par condicio. «La questione della par condicio per i giornali - ha soste¬ l nnfn flir\wnnnini _ ò una r*n nuto Giovannini - e una cosa semplicemente ridicola. Talmente ridicola, che avevo deciso di non prendere nemmeno posizione. Lo faccio adesso perché me lo chiedete voi. Il giornale non tollera intromissioni, messaggi, regole, interferenze di qualsiasi tipo o natura, perché ciò significherebbe tornare indietro di alcune centinaia di anni. Il giornale ha un suo direttore responsabile che decide la linea del giornale. Non esiste quindi alcuna possibilità di intervento esterno. Si tratta esclusivamente di una questione deontologica. Finora non mi ero espresso su una questione che mi sembrava talmente assurda da non meritare commenti, ma lo faccio qui e oggi». La parola è poi passata agli esperti, che hanno illustrato le due analisi sulla situazione economico-produttiva del settore dell'editoria giornalistica: la prima, quella sulla «Stampa in Italia 1992-1993» curata dagli stessi editori; la seconda, «Indagine sui bilanci delle imprese editrici dei giornali quotidiani 1992-1993», commissionata dalla Federazione degli editori alla società di revisione e certificazione Deloitte & Touche. Il quadro che emerge dai due studi non è dei più consolanti: la stampa, quotidiana e periodica, attraversa una situazione estremamente critica. La caduta dei margini di redditività per i crescenti squilibri tra costi e ricavi, la stagnazione della diffusione, il ridimensionamento degli introiti pub¬ blicitari, la ristrettezza e l'onerosità del mercato creditizio sono tutti elementi che vanno a collocarsi in un quadro generale dell'economia caratterizzato, nel biennio in esame, da spinte recessive. Ma, a sentire gli esperti, questa timida ripresa verificatasi nel '94 non rappresenterà un'inversione di tendenza, che si manifesterà soltanto a partire dal '96, quando si potrà parlare effettivamente di una ripresa trainata dai quotidiani, [r. int.] Giovanni Giovannini, presidente della Federazione editori
Persone citate: Giovanni Giovannini, Giovannini
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