Tra un mese la convention di pds, Segni, Verdi, laici e Rete Un polo anche a sinistra di Fabio Martini

Tra un mese la convention di pds, Segni, Verdi, laici e Rete Tra un mese la convention di pds, Segni, Verdi, laici e Rete Un polo anche a sinistra ED'Alema va a caccia di un premier ROMA. E la sinistra italiana ricomincia da tre. Dopo una lunghissima giornata, Titta di summit segreti, telefonate all'annose e colpi di scena, i progressisti hanno diffuso un comunicato per l'are sapere che r: nato un «coordinamento politico» e che fra un mese ci sarà una «convention» nazionale delle forze progressiste. Fin qui gli slogan unitari, ma in sette ore di riunioni con i «satelliti» progressisti, Massimo D'Alema ha dovuto prendere atto che dopo dieci mesi di «glaciazione» a egemonia pds, a sinistra stanno per nascere due nuovi soggetti politici accanto alla Quercia: un nuovo partito di centro-sinistra con leader Mario Sogni, formalo dai socialisti di Del Turco-Boselli e da ciuci che resta di Alleanza democratica; e fra qualche giorno, un seminario organizzato da Rete, Verdi e Laburisti di Valdo Spini metterà le radici ad un cartello elettorale che si presenterà quasi certamente alle prossime elezioni regionali. La sterzata a destra di Rocco Bottiglione ha improvvisamente costretto la sinistra non comunista a rifare i conti senza l'«osle» popolare. E in poche ore, D'Alema lia dovuto fare i conti col crollo del «castello» edificato in sei mesi, ha dovuto fare i conti con lo sfarinamento dei due pilastri del «castello». Il primo vuoto è dovuto alla fuga di Butfiglione verso destra, col venir meno di quel rapporto esclusivo con il ppi che era stata la stella polare di D'Alema; e cosi, saltato il rapporto «tra potenze» come lo chiamò una volta Luigi Berlinguer - ò saltato anche l'altro caposaldo dalemiano, la «riorganizzazione della sinistra attorno ad un unico soggetto». E la lunga giornata di incontri di ieri lo ha dimostrato. Negli uffici di Montecitorio dei progressisti era stata indetta una riunione per riparare l'ennesima lacerazione: da una parte D'Alema, dall'altra il verde Mattioli e il laburista Spini, che cinque giorni fa erano infuriati per essere stati esclusi dalla riunione della nuova «maggioranza», quella che era stata disertata da Buttiglione. E così ieri mattina, nella riunione a porte chiuse alla presenza di Massimo D'Alema, fioccano i colpi di scena: Enrico Boselli, segretario del «Sì» (l'ex psi di Ottaviano Del Turco) annuncia l'imminente nascita di «un nuovo soggetto politico», formato dalla fusione di Patto Segni, Ad e Sì, una formazione di «centro-sinistra», «autonoma», ma «collegata al fronte progressista». Un annuncio che accelera la spinta verso un'altra novità: la divisione del gruppo parlamentare progressista di Montecitorio in tre gruppi distinti. Il pds, di nuovo solo; Verdi-Rete e socialisti laburisti; patto Segni-Ad e socialisti del Sì. D'Alema, che all'inizio della riunione, aveva riproposto i corni del dilemma («articolare i progressisti 0 riorganzzarci attorno ad un' unica formazione?»), prende atto con realismo che prevale l'idea di un'articolazione dei progressisti, tanto più utile per accogliere gli eventuali «transfughi» della sinistra popolare. E, infatti, dentro la Rete c'è chi - come Gambale - spera che il «terzo polo» della sinistra sia formato da un'«area cristiana» piuttosto che da una alleanza con i Verdi. Ma sciolta la riunione, con Boselli che se ne va ad annunciare la lieta novella a Segni, parte la controffensiva degli «unitari». E' Diego Novelli ad insistere con D'Alema per «bloccare la diaspora dei gruppi parlamentari» e per dare un «segnale unitario» all'esterno. E così, viene convocata una nuova riunione e si decide di dar vita ad un «coordinamento politico» tra Pds, Rete, Verdi, socialisti laburisti e cristiano-sociali rappresenta¬ ti dai loro leader D'Alema, Orlando, Corleone, Spini e Camiti. L'obiettivo «è quello di promuovere le iniziative necessarie a dar vita alla costituzione del Polo democratico, alternativo alla destra». D'Alema accetta di annullare la conferenza organizzativa del pds e di trasformarla in una convention del Polo da tenersi a cavallo tra la fine di febbraio e i primi di marzo. Sarà l'occasione per lanciare il premier del centro-sinistra e vincere le ritrosie di Romano Prodi? «Speriamo - dice il verde Franco Corleone - è ora di fare un passo avanti: non abbiamo bisogno di saggezza, ma di qualcuno che ci creda veramente e prenda di slancio la leadership». Fabio Martini —, IStm Il segretario del pds, Massimo D'Alema

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