Rai il nuovo corso rispettigli animali papà conta da 6 anni in poi di Piero Bianucci

Straniero e ipovedente C'è speranza? LETTERE AL GIORNALE Rai, il nuovo corso rispettigli animali; papà conta da 6 anni in poi Orsi e pesci rossi non sono «gadget» Si fa un gran parlare, ultimamente, dei nuovi corsi della Rai, personalmente credo che il nuovo corso di cui ci sarebbe un gran bisogno, ma non vuol saperne di arrivare, sia quello della civiltà. In un contesto di civiltà, che significa soprattutto rispetto per i più deboli, infatti, non si sarebbe permesso a Giucas Casella di trascinare a Domenica in un coccodrillo inebetito e altri animali inermi per fingere di ipnotizzarli, o a Giancarlo Magalli di mostrare un orso incatenato che fa le capriole. Non si sarebbe usato a Scommettiamo che... un fondale di pesci e tartarughe marine ammassati in un acquario come oggetti di arredamento; e neppure avrebbe potuto, il sorridente Fabrizio Frizzi, regalare decine di pesciolini vivi agli ascoltatori, incurante della loro sorte, che per i pochi scampati alla spedizione postale sarebbe stata quasi sempre tra le unghie del gatto di casa, o nello scarico del water (e questo, quando persino ai giostrai, nelle feste di paese, è stato chiesto di sostituire il premio del pesce rosso con un gadget meno crudele). Vorrei che provassero loro stessi, questi baldi presentatori, ad esibirsi con museruola e guinzaglio, in un numero di capriole, o a farsi rinchiudere per qualche giorno, per esempio in una spaziosa cabina telefonica; forse dopo aver sperimentato personalmente le sensazioni dei vari «Pesci Pippo» e compagni smetterebbero di prestarsi a queste balordaggini. Infine, vorrei chiedere a qualche responsabile della Rai se è in questo modo, con questi programmi, che si pensa di assolvere alla funzione educativa e culturale della tv di Stato. Giovanna Merlano, Novi Ligure La solidarietà comincia dai capi Ho notato che da quando il professore Lamberto Dini ha avuto l'incarico di formare il nuovo governo tutti i giornali non fanno altro che parlarne benissimo. Comunque considerando che anche lui per fare «il miracolo» (sanare la tanto disastrata economia italiana) dovrà senz'altro colpire duramente i pensionati, almeno per primi, mi domando; considerando l'immane lavoro che dovrà affrontare e la impopolarità che ne scaturirà fuori, per dare il buon esempio della solidarietà che occorre, perché, lui per primo, non offre allo Stato la sua pensione di ex appartenente alla Banca d'Italia che, se non vado errando, è di oltre dieci milioni di lire mensili, per 15 anni di servizio? Io sono più che certo che gli italiani acclameranno il «premier» come il presidente che loro aspettavano da oltre 73 anni e senza protestare accetteranno ogni restrizione economica che ovviamente è inevitabile, comunque tutto deciso in un vero clima di solidarietà nazionale, perché bisogna ricordarsi che, per ogni cosa, l'esempio viene sempre dai capi. Michelino Lichen, Cagliari li «pareggio» dei genitori La figura paterna è sempre più latitante? Purtuttavia sia come persona concreta, sia come figura simbolica, il padre è indispensabile quanto la madre nelle vicende psicologiche di ogni bambino. Entrambi i genitori hanno pari significato e pari importanza nello sviluppo psicoaffettivo del bambino, pur operando in maniere differenti e, soprattutto, intervenendo con maggiore o minore peso in epoche diverse dello sviluppo. Infatti alla nascita e nei primi due o tre anni di vita, la madre è, come peraltro è risaputo, il personaggio fondamentale del piccolo mondo infantile e rappresenta per il bambino il rapporto principale, anzi quello che farà da modello a tutti i successivi rapporti con le altre persone che via via verranno popolando il suo mondo. Dopo il sesto, settimo anno l'influenza e l'importanza predominanti della madre vanno via via decrescendo, mentre crescono, quasi in proporzione inversa, l'influsso e il peso della figura paterna che erano stati scarsi o indiretti nel primo periodo della vita. Nella seconda infanzia, l'influenza dei genitori si pareggia, per così dire, per poi decrescere via via negli anni dell'adolescenza e della primissima giovinezza, quando farà posto a poco a poco alle più vaste influenze della società; fino a che arriva il momento in cui l'ex bambino e l'ex adolescente, intellettualmente e affettivamente autonomo, cessa di avere coi genitori dei rapporti di dipendenza e comincia piano piano a stabilire e ad abituarsi a un nuovo tipo di rapporto umano, da adulto fra adulti. Ma, e non va dimenticato, anche all'inizio della vita l'influenza del padre esiste e, sia pure in modo indiretto, opera soprattutto come sostegno alla madre nei piccoli e grandi problemi che il bambino via via le pone. Una donna amata e serena nella sua vita coniugale, che sente di poter avere nel marito un valido ap¬ poggio, avrà tutta la disponibilità per essere una madre capace ed equilibrata. Purtroppo, è vero: l'uomo, marito e padre, e dunque polo vitale della vita familiare, finisce con l'essere relegato in secondo piano; se non ha una personalità molto forte, può essere tentato di lasciare alla moglie le responsabilità educative che invece ha il dovere di assumersi in pari misura con la moglie. In certe situazioni, può diventare solo la persona «che lavora per la famiglia» o essere invocato come autorità punitiva quando la madre sente di non riuscire da sola a educare il figlio. dott. Giulio Lunardi, Torino Direttore didattico in pensione Olivini non è padre di Barbaglia Ieri nel servizio dedicato a Simone Barbaglia è stato erroneamente scritto che il padre si chiama Giampiero Olivini. Ovviamente si tratta di un errore. Ce ne scusiamo con l'interessato e con i lettori, [p. e] «Gossip innocente e niente complotti» Vi scrivo in riferimento all'articolo di P. L. Battista apparso su La Stampa del 13 c.m„ che ho potuto leggere solo ora al rientro. In esso: a) si deplora che il mio Millelire II giovane Cacciari tratti gli scritti liceali del medesimo; b) si insinua che tutto sia una manovra dell'editore Baraghini. Mi sento in dovere (e in diritto?) di replicare: 1) una ricostruzione storica parte sempre da dove inizia la materia stessa (e comunque, il periodo liceale occupa solo 1/10 di questa prima puntata); 2) l'ipotizzato odio di Baraghini per Cacciari è un motivo estrinseco all'opera e alle sue intenzioni (come l'eventuale amore di Bompiani per i soldi lo è ad opere e intenzioni di Eco). Curioso è che, se esplicitati, il punto a) finisce in un appello alla censura, e il b) in una teoria del complotto. Non sarebbe preferibile tornare all'abe della democra¬ zia, per cui ognuno è responsabile di tutto e soltanto ciò che dice e scrive e fa, si chiami Borso, o Cacciari, o infin Battista? Dario Borso Università di Milano Borso scambia una rispettosissima critica per un «appello alla censura» e un innocente gossip per una «teoria del complotto». Però. [p. bat.] Cosa vuol dire vendere nomi di stelle A nome e per conto della mia rappresentata Psn Int. srl, agente esclusiva per l'Italia della International Star Registry di Inglewood, Illinois, Usa, contesto la forma e la sostanza dei due articoli a firma Luigi Prestinenza e Piero Bianucci apparsi nell'inserto «TuttoScienze» della Stampa del 18 gennaio 1995. L'ignoranza, l'arroganza e la presunzione che traspaiono da detti articoli sfociano nella diffamazione per la quale ho ricevuto mandato ad agire nei Vostri confronti. Sia la International Star Registry che la Psn International srl sono società che operano da 20 anni nel mondo commerciale, con una reputazione più che solida frutto di serietà ed onestà. Prima di dar corso al mandato conferitomi attendo una rettifica a firma degli stessi giornalisti da pubblicarsi con la stessa enfasi nel prossimo inserto. Debbo avvertirvi che in mancanza di ciò awierò nelle competenti sedi la tutela degli interessi della mia assistita. Studio legale Sansone A nome di Luigi Prestinenza e mio, posso soltanto ribadire che le uniche attribuzioni di nomi a corpi celesti valide sono quelle fatte dall'Unione Astronomica Internazionale. La «vendita» di nomi è - appunto come si ammette nella lettera - un fatto commerciale sul quale lasciamo il giudizio al lettore. Piero Bianucci I

Luoghi citati: Cagliari, Illinois, Italia, Milano, Torino, Usa