Cerimonia a Whitehall. Cantarella: «Non è soltanto un nuovo modello, ma una vettura che rappresenta il futuro della Fiat» Londra incorona la «Punto» di Michele Fenu
Cerimonia a Whitehall. Cantarella: «Non è soltanto un nuovo modello, ma una vettura che rappresenta il futuro della Fiat» Cerimonia a Whitehall. Cantarella: «Non è soltanto un nuovo modello, ma una vettura che rappresenta il futuro della Fiat» Londra incorona la «Punto» Premiata come Auto dell'Anno per il 1995 LONDRA. Anche se la stella della Famiglia Reale inglese si è un po' offuscata negli ultimi tempi, essere premiali a Whitehall non è di tutti i giorni. E' accaduto, quasi si trattasse di una bella favola, alla Punto, nella sua veste di Auto dell'Anno 1995. Una piccola italiana vedette nella patria di Rolls-Royce e Jaguar. In realtà, non una fiaba e neppure un miracolo, ma il risultato di un duro lavoro di squadra, in cui si sono mescolate tecnica e tecnologia, creatività e passione. Certo, uno dei momenti più belli e significativi nella breve ma già intensa storia della Punto, auto simbolo di quella sfida coraggiosa che ha cambiato la Fiat. E il gran gala nel cuore della Londra che conta, sotto le volte del salone sontuosamente affrescato da Rubens, fra granatieri della Regina, Lords e ministri (quello dei Trasporti britannico, Brian Mawhinney), ha finito proprio per far emergere tale aspetto. «Questo premio - ha detto Paolo Cantarella, amministratore delegato di Fiat Auto e "capitano" del team che ha creato la Punto, rivolgendosi in inglese agli invitati - for- ma davvero il culmine del più importante progetto di nuovo modello da noi sviluppato negli ultimi tempi. La Punto non è semplicemente una nuova auto ma rappresenta il futuro della Fiat». Cantarella ha anche sottolineato alcuni aspetti interessanti del Pro¬ getto Punto. «Siamo riusciti a portarla sul mercato in soli 36 mesi. Nel pianificare la Punto siamo ripartiti da un foglio di carta bianca. L'intero processo, dalla progettazione all'industrializzazione alla vendita del prodotto, è stato radicalmente rivisto allo scopo di rea¬ lizzare un'auto per, e intorno, alla gente. Ma tutto ciò è stato reso possibile dal fatto che la Fiat ha 100 anni di esperienza in campo motoristico». E, come raramente accade, critici e pubblico si son trovati d'accordo nel decretare il successo della Pun¬ to. I giurati internazionali ponendo il modello italiano al primo posto davanti a Volkswagen Polo, Opel Omega, Audi A8 e Renault Laguna, la gente comprandolo. «La Punto ha ammesso Cantarella - ha superato le nostre stesse aspettative. Alla fine di gennaio abbiamo ricevuto un record di circa 800 mila ordini in Europa: la Punto ci ha fatto salire nel mercato europeo, che, Italia esclusa, nello scorso anno è aumentato del 7,7%. Bene, Fiat Auto è cresciuta del 26%». Ma la Punto, per quanto importante, soprattutto come auto della svolta Fiat, è solo una delle pedine del grande piano di rinnovamento di impianti, modelli e mentalità varato da Fiat Auto con cospicui investimenti (40 mila miliardi) in anni difficili. E Cantarella lo ha ricordato accennando alle novità lanciate in questi mesi dai marchi Fiat, Lancia e Alfa Romeo e a quelle in arrivo, come la Barchetta o lo Spider e il coupé GTV. A Londra Cantarella ha voluto con se Giorgio Giugiaro, raffinato designer della Punto, e una folta rappresentanza della squadra: progettisti, tecnici, tecnologi, amministrativi, specialisti dei vari settori. «Bisogna saper spersonalizzare le cose. E' il team che vince, non il singolo giocatore», ha concluso con un sorriso Cantarella. Nei 32 anni di storia del premio, era la prima volta che capitava. Michele Fenu Al gala anche progettisti e tecnici responsabili del progetto Paolo Cantarella (a sinistra) ritira a Londra il premio per la Punto consegnatogli dal presidente della giuria Edouard Seidler
Persone citate: Brian Mawhinney, Cantarella, Edouard Seidler, Giorgio Giugiaro, Paolo Cantarella, Rolls, Volkswagen Polo
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